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VINO E POLITICA

L’Italia regina della diplomazia mondiale a difesa dei valori culturali ed economici del vino

Dal “Wine Ministerial Meeting” in Franciacorta a Vinitaly, il segnale del Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, insieme all’Oiv

Il vino in Italia è un settore da 13,8 miliardi di euro di fatturato alla produzione, il 10% del totale dell’agroalimentare, coinvolge 241.000 imprese viticole e 33.000 aziende vinificatrici, con 7,8 miliardi di euro di export. Ma è anche, o soprattutto, storia, cultura, ricchezza diffusa e presidio dei territori. Per questo l’Italia, può e deve essere una delle grandi potenze in prima linea a tutela di un prodotto che oggi, da più parti, per i cambiamenti sociali in atto ma anche per volontà politiche dal sapore neoproibizionista, è messo a rischio. Ed è per questo che, nei 100 anni dalla fondazione dell’Organizzazione Internazionale della Vite e del Vino - Oiv, presieduta dal professore italiano Luigi Moio, il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha chiamato a raccolta i colleghi ed i rappresentanti di 30 Paesi del mondo, che si riuniranno nel “Wine Ministerial Meeting” in Franciacorta, il 12 aprile, per poi fare rotta su “Opera Wine” by Wine Spectator, il 13 aprile, e su Vinitaly, dal 14 al 17 aprile, a Verona, “dove mostreremo al mondo la capacità dell’Italia di creare valore intorno al vino, la nostra eccellenza nel controllo della filiera, ma anche la nostra storia, la nostra cultura del vino, anche a traverso opere che arriveranno dal Muvit, il Museo del Vino di Torgiano della famiglia Lungarotti, e la capacità di fare innovazione, con esposizioni e spazi più da vedere e da vivere, che da raccontare oggi”. Parole dello stesso Francesco Lollobrigida, oggi, al Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, in Sala Cavour. “Un nome non casuale, quello di questa sala, visto che Cavour, amante e produttore di vino, nel creare l’Italia unita volle darle da subito un Ministero dell’Agricoltura, e che la sovranità alimentare, per noi, è un diritto dei cittadini, che devono poter scegliere cosa produrre e cosa mangiare”, ha detto Lollobrigida (nei prossimi giorni una video intervista concessa oggi dal Ministro a WineNews, ndr), al tavolo con il presidente Veronafiere, Federico Bricolo, ed in collegamento con il presidente Oiv Luigi Moio, da Digione, il presidente Ice, Matteo Zoppas, ed il celebre nutrizionista Giorgio Calabrese. E se quest’ultimo è tornato a sottolineare come “il vino, che è soprattutto acqua, ed è un alimento liquido, consumato con moderazione, nel quadro di una alimentazione corretta e di uno stile di vita sano, non solo non fa male, come qualcuno si ostina a sostenere, ma è addirittura benefico”, il presidente Oiv Moio ha sottolineato come questo appuntamento che riunisce i Governi dei Paesi più importanti per il vino del mondo in Italia arrivi in un momento importante. “Abbiamo proclamato il 2024 anno internazionale della vite del vino, per promuovere il valore del settore da un punto di vista storico, scientifico e culturale. In questo quadro nasce la prima Conferenza Internazionale Interministeriale del Vino, fortemente voluta dal Ministro Lollobrigida, che ringrazio. E che ha grande rilevanza non solo per il suo valore simbolico, ma per la visione strategica della filiera mondiale. Oggi - ha sottolineato il presidente Luigi Moio - c’è grossa preoccupazione nel settore. La società attuale potrebbe evolvere verso un modello che mette in discussione il vino, per i cambiamenti di percezione delle bevande alcoliche, con un cambio radicale dei consumi, in quantità, in forte riduzione, e nelle modalità, portando ad un calo drastico dei consumi. Il settore ha bisogno di essere rassicurato, ed il valore culturale che questa bevanda ha da secoli va trasmesso alle nuove generazioni. Il vino è una bevanda unica, si beve a piccoli sorsi, con il cibo, di cui amplifica la percezione. Senza dimenticare che il vino è il risultato di un atto agricolo, che lo lega in modo diretto ai territori di produzione: la viticoltura è un presidio per i territori, tutti alle prese, per altro, con una fase di sconvolgimenti climatici. C’è una pressante richiesta di sicurezza e trasparenza a cui dare risposta. Voglio esprimere profonda riconoscenza al Ministro Lollobrigida per questo appuntamento, che apre le celebrazioni ufficiali del nostro centenario, che si chiuderanno in ottobre a Digione, con il 45esimo Congresso Oiv, con i Ministri di tutti i 50 Paesi Membri”.
La gratitudine al Ministro Lollobrigida, per una presenza a Vinitaly “mai così forte e di qualità come quest’anno”, l’ha anche espressa Federico Bricolo, presidente di Veronafiere, che ha sottolineato come “anche grazie al grande lavoro fatto con Agenzia Ice, con la quale abbiamo promosso Vinitaly in 15 Paesi target, ci saranno 30.000 buyer da tutto il mondo”.
“Vinitaly è una fiera importantissima, il vino italiano la punta di diamante all’estero, dove non c’è ristorante che non abbia almeno una bottiglia in lista, e questo grazie al grande lavoro dei nostri imprenditori. I quasi 8 miliardi di export valgono molto di più del solo valore economico. L’Agenzia Ice è affianco di tutta la filiera - ha detto Matteo Zoppas, presidente Ice - siamo concentrati nello spingere tutto l’agroalimentare made in Italy, per creare sviluppo maggiore all’estero, favorendo la presenza nel mondo e portando in Italia, pagando a nostre spese, i buyer, i responsabili delle maggiori catene di ristoranti ed hotel che possono fare la differenza per tante Pmi che magari fanno più fatica ad andare nel mondo. E anche in questo senso stiamo lavorando molto con il Ministro, e con il presidente Bricolo, anche in vista dell’evento Vinitaly Usa a Chicago, in ottobre 2024”.
A tirare le fila, partendo dal “Wine Ministerial Meeting”, che sarà di scena il 12 aprile in Franciacorta, è stato il padrone di casa, Francesco Lollobrigida. “È un evento che vuol rendere l’Italia del vino più forte, più ricca, e più generosa, perchè promuovendo il vino promuoviamo un prodotto che se consumato con misura fa bene, come ci dice la scienza. Questa nazione nasce da una intuizione politica di Cavour, amante del Barolo, che, oltre che politico, era agricoltore e si vantava di essere produttore di vino, e volle creare il Ministero dell’Agricoltura nella nascita dell’Italia unita. Produzione, trasformazione e promozione - ha detto Lollobrigida - sono gli elementi che ci rendono forti. Grazie a Bricolo, che con Vinitaly fa un lavoro eccezionale, anche grazie al lavoro di Agenzia Ice e di Zoppas, aprendo mercati e opportunità di crescita che creano ricchezza, che, a differenza di quello che pensa qualcuno, non si fa a tavolino. Oggi serve una “diplomazia dei prodotti”, e l’Italia, per il vino, ospiterà il primo evento di questo livello, con 30 Paesi, che parlano lingue diverse, hanno religioni differenti, produzioni differenti, ma si ritrovano intorno al vino per discutere una strategia per salvaguardarne non solo l’economia, ma la cultura ed i modelli di consumo, che sono sotto attacco. Come detto da Moio e da Calabrese, il vino non è solo alcol, è anche alcol, ma molto di più. Lo dice la storia, non serve citare Socrate, non serve citare Rita Levi Montalcini, che era grande amante del vino e che è vissuta fino a 103 anni. Il modello italiano, poi, è un modello di sicurezza, siamo quelli che abbiamo più controlli, più tracciabilità, siamo percepiti come “qualità” nel mondo, campo in cui cerchiamo di vincere tutte le sfide”.
Stringendo sull’evento, il Ministro Lollobrigida ha spiegato perchè la scelta della Franciacorta: “la vicinanza alla Verona di Vinitaly, che si raggiunge in un’ora, ovviamente ha avuto un ruolo, ma la Franciacorta è un territorio che racconta una capacità italiana, perchè, in pochi anni, è riuscita a fare qualità, a lavorare bene in promozione ed a creare valore con il vino, con altissime competenze in ricerca, scienza e manutenzione del territorio. Il 12 aprile, in Franciacorta si discuteranno tanti temi, e sarà scritto un documento con al centro la ricerca, ma anche la lotta all’abuso di vino e alcolici, con interventi difensivi, tutelando il vino, ma anche “di attacco”, per spiegare i valori benefici del vino. E non mischiamo nel dibattito il vino e gli stupefacenti come fanno alcuni, perchè non hanno niente in comune. E in questa occasione prima, e poi a Vinitaly, faremo conoscere ai rappresentanti dei Paesi come le nostre imprese creano ricchezza, lavoro, ma anche sostenibilità ambientale e non solo”, ha detto Lollobrigida. Che poi, a proposito della partecipazione del Ministero dell’Agricoltura a Vinitaly, ha aggiunto: “l’anno scorso con il Ministro dei Beni Culturali, Gennaro Sangiuliano, abbiamo portato, per la prima volta, due straordinarie opere d’arte, i Bacco di Caravaggio e di Guido Reni, ed era la prima volte di una presenza così forte dell’arte a Vinitaly. Quest’anno avremo uno padiglione diviso in due: una parte dedicata a storia e innovazione, con opere dai maggiori musei italiani, come il Museo del Vino di Torgiano della famiglia Lungarotti, che racconta, dall’antico Egitto ad oggi, il modo di produrre vino, e di consumarlo, ma anche dal Ministero, che ha una delle biblioteche agrarie più importanti del mondo, che raccontano la storia dello studio meticoloso e del miglioramento che l’agricoltura ha vissuto nel tempo. Poi c’è una parte dedicata all’innovazione, una camera multimediale con tre prospettive a cui guardare il vino: la natura come migliore artista, con il vino guardato al microscopio che crea opere suggestive e meravigliose; poi il suolo, il terreno, la terra, come queste si sono formate nelle ere geologiche, aspetto fondamentale per produrre buon vino; e poi sensi, sapori, odori, emozioni, raccontate con un filmato in 3D. Ed ancora, il 15 aprile festeggeremo la Giornata Nazionale del Made in Italy, dedicata a Leonardo Da Vinci, mettendo sul palco gli studenti degli istituti agrari ed alberghieri del Belpaese, che rappresentato il presente ed il futuro di settori fondamentali per l’Italia”.

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