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SCENARI

Nei prossimi 5 anni, l’enoturismo crescerà del +12,9% all’anno: i dati Grand View Research

Sfide, opportunità e futuro del turismo enogastronomico nel Belpaese a “Bto-Be Travel Onlife” (Firenze, 27-28 novembre)
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L’enoturismo è destinato a crescere in Italia (ph: Consorzio Chianti Classico)

L’enogastronomia, oltre ad essere un settore di punta per l’economia del Belpaese, conferma sempre più il suo ruolo di peso nel turismo verso lo Stivale. Si pensi che, nei prossimi 5 anni, l’enoturismo crescerà di un ulteriore 12,9% l’anno, con il turismo del cibo che sfiora una crescita annua stimata del +19,7%, secondo Grand View Research. Tra i trend e i dati più interessanti, guardando al turismo enogastronomico, figura sicuramente quello dei “cheese-lovers”: negli ultimi 3 anni i viaggi alla scoperta dei formaggi italiani sono cresciuti del +7,3%, soprattutto tra i giovani (tra 18 e 24 anni), portando i caseifici ad essere le seconde realtà produttive più visitate (19% delle preferenze, secondi solo alle cantine con il 32%) secondo i dati diffusi da Roberta Garibaldi nel suo “Rapporto sul turismo ed il mondo caseario”, realizzato dall’Aite-Associazione Italiana Turismo Enogastronomico, per via delle esperienze coinvolgenti e stimolanti che offrono, tra cui corsi di cheese pairing (apprezzati dal 55% dei rispondenti) o laboratori del formaggio (52%). Ed è forte di questi numeri che arriva l’edizione n. 16 di “Bto (Be Travel Onlife)” a Firenze (27-28 novembre, Stazione Leopolda), il cui tema, quest’anno, sarà l’equilibrio tra l’Intelligenza Artificiale e l’insostituibile valore dell’interazione umana (“Balance: Ai Confluence in Travel”), per indagare le sfide e le potenzialità inespresse di quello che, negli anni, si è affermato come uno dei principali driver del turismo italiano: il gusto.
Un tema che farà da filo rosso e che attraverserà quattro argomenti di discussione, “Destination”, “Digital Strategy”, “Food &Wine Tourism” ed “Hospitality”, affrontati da realtà ed ospiti come la stessa Garibaldi, il climatologo Luca Mercalli, il giornalista Emilio Casalini, Riccardo Pirrone, ceo KiRweb, Annamaria Barrile, dg Confagricoltura, Donatella Cinelli Colombini, produttrice e fondatrice Movimento Turismo del Vino, Lavinia Furlani, presidente Wine Meridian e, tra le realtà presenti, Vinitaly, Mastercard, Almaviva, Ismea, Federfranchising e Slow Food. Perché, sebbene il settore del turismo enogastronomico possa apparire in larga parte come sempreverde, questo non significa certo che non debba affrontare numerose sfide. Prendendo in esame l’enoturismo, in particolare, ci troviamo di fronte ad una crescita del 18% della spesa media nel 2023 (attestata a 109 euro), con una media di 3,3 persone per prenotazione (di cui il 43,8% tra i 25 e i 34 anni) e con il 76,5% dei visitatori che ha acquistato almeno una bottiglia di vino al termine della visita in cantina. Tra i dati del “Report Enoturismo E Vendite Direct-To-Consumer 2024” di Winesuite e Divinea emerge che quasi l’80% delle prenotazioni avvengono online, portando ad un risparmio di centinaia di ore di lavoro, ma, pur tenendo in considerazione quanto abbiamo appena elencato, ci sono anche da considerare tutta una serie di criticità che indeboliscono la crescita dell’enoturismo, a partire dal fatto che molti operatori dichiarano di non riuscire a trovare lavoratori qualificati (per il 43%), oppure la mancanza di collaborazioni territoriali efficaci (per il 17%) od ancora i problemi infrastrutturali tra cui strade e trasporti pubblici inadeguati (per il 14%), fino ai limiti imposti dalla burocrazia e dalle eccessive regolamentazioni (per il 14%) e la totale mancanza di incentivi finanziari specifici per il settore enoturistico (per il 10%).
Altro tema delicato e di vitale importanza è quello del surriscaldamento climatico, sul quale bisogna intervenire in maniera decisa e tempestiva. Gli accordi di Parigi, hanno stabilito che, per scongiurare conseguenze peggiori, è necessario mantenere l’aumento della temperatura sotto ai 2 gradi da qui al 2100 e che, per dare un po’ di contesto, con i tassi di crescita attuali, il surriscaldamento si attesterebbe, invece, intorno ai 5 gradi. Se non dovessimo cambiare rotta, la vita sulla Terra subirebbe delle variazioni estremamente pesanti: l’innalzamento del livello dell’acqua (considerando un aumento di 5 gradi celsius rispetto alle temperature odierne) sarebbe di un metro, abbastanza da sommergere Venezia, Miami, New York e molte altre città costiere, ma, oltre a questo, c’è da considerare che il surriscaldamento porterebbe a siccità prolungate e croniche e, di conseguenza, a scarsità di cibo e carestie in ampie zone del globo, che significherebbero migrazioni sempre più massicce dalle zone che, ormai, non sarebbero più in grado di sostenere le produzioni di cibo e di vino. Un ruolo cruciale per il futuro dell’agricoltura ed il raggiungimento degli obiettivi di competitività e sostenibilità ambientale è giocato dalla digitalizzazione, che potrebbe permettere al settore agrituristico italiano, che già nel 2023 ha registrato oltre 4 milioni di arrivi e più di 15,5 milioni di presenze, di crescere ulteriormente costruendo intorno alla produzione agricola un’offerta turistica identitaria e diversificata, ma allo stesso tempo contemporanea e sostenibile.
Un’ulteriore sfida per il settore del turismo enogastronomico è data dal periodo difficile che la ristorazione sta affrontando ultimamente. Per reagire, potrebbe essere opportuno guardare al passato del settore per interpretarne il futuro, analizzandone le principali tendenze e criticità e trovando una nuova e solida sostenibilità economica. Una via di uscita può essere cercata anche attraverso progetti innovativi come “Aromi d’Italia”, del Ministero del Turismo e Regione Toscana con Toscana Promozione: un viaggio sulle tracce dei profumi delle cucine regionali per codificarne gli aromi alla ricerca delle emozioni olfattive, a promozione di prodotti, cucine regionali e turismo.
Altro argomento di discussione è quello legato al ruolo di automazione ed automatizzazione nel mondo food e nella ristorazione, che porta al sempre attuale dubbio: “l’innovazione può sostituire l’uomo o sostenerlo?”. Ma, per trovare una risposta a questa domanda, serve guardare con ampiezza e lungimiranza al business ristorativo di domani. Rimanendo sul tema del rapporto tra le nuove tecnologie ed il turismo legato al cibo ed al vino, è da definire l’impatto che l’Intelligenza Artificiale generativa può avere sul food & wine tourism, che permette di offrire esperienze iper-personalizzate: un esempio concreto di questo tipo di approccio è offerto dall’applicazione per Pesaro 2024, Capitale italiana della Cultura. Sempre parlando di Ai, questa rappresenta un’opportunità per i franchising della ristorazione che, anche grazie alle economie di scala, hanno una sensibilità maggiore al rinnovamento ed all’applicazione di nuovi strumenti ad alto contenuto tecnologico ed anche per il mondo del turismo del vino, permettendo di supportare il turista enogastronomico nella personalizzazione del suo viaggio, i produttori in vigna e in cantina e i sommelier, pur senza andare a sostituire il fattore umano, la sua esperienza sensoriale e la sua grande cultura. Tra le soluzioni basate sull’Intelligenza Artificiale a supporto del turismo enogastronomico un esempio concreto è rappresentato da quella del sommelier virtuale, accessibile tramite Qr code e in grado di suggerire abbinamenti mirati cibo-vino nei ristoranti, supportando il personale durante i picchi di lavoro. Realizzata da PAr-Tec, non si limita alla ristorazione, ma può essere implementata anche per aziende vinicole, cantine, piccoli e grandi distributori, offrendo un valido supporto per la valorizzazione dell’intera offerta enologica e contribuendo a strategie di vendita mirate e differenziate. Il tutto all’interno del mondo delle nuove tecnologie che, però, stanno anch’esse cambiando: i social, per esempio, stanno attraversando un’evoluzione profonda, diventando sempre meno network e sempre più entertainment e portando anche content creator ed influencer del food & wine ad un ripensamento del loro ruolo o della loro attività.

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