Un approccio al “cibo come medicina”, ma anche un benessere più allargato, non solo fisico, derivante anche dalla trasgressione delle regole della sana alimentazione, concedendosi qualche sfizio; la sfida di accogliere nuovi gusti e sapori in un mondo in continua evoluzione; i potenziali vantaggi derivanti dalla fusione dell’agricoltura tradizionale con le tecnologie all’avanguardia. Sono i 4 macrotrend messi in luce da Mintel, società di ricerche di mercato globale, con sede a Londra, nel suo report “2025 Global Food and Drink Trends”.
Guardando al futuro, gli esperti globali di cibi e bevande di Mintel hanno esplorato i principali paradossi che influenzano i comportamenti, i valori e gli atteggiamenti dei consumatori nei confronti di cibi e bevande, spiega il report. Come per i precedenti trend globali su alimenti e bevande, le previsioni per il 2025 sono costruite sulla base di sette categorie principali: benessere, esperienze, ambiente, diritti, tecnologia, identità e valore. Tra le tendenze globali del cibo e delle bevande per il 2025, Mintel evidenzia quella del “Fondamentalmente nutriente” (“Fundamentally Nutritious”) che mette in luce come un’educazione nutrizionale di base sia necessaria ogni giorno per superare l’utilizzo di farmaci dimagranti che si stanno rapidamente diffondendo ovunque. Inoltre, Mintel, ha messo in evidenza che, a partire dal 2025, i marchi dovranno semplificare sempre meglio le proprie indicazioni salutistiche specificando in modo ancor più trasparente il contenuto di più proteine, fibre, vitamine, minerali e così via.
Un altro trend è quello della “Ribellione alle regole” (“Rule rebellion”), ovvero quella linea di pensiero che, pur guardando al salutismo nel piatto, legge il benessere in un’ottica più larga e comprende anche qualche trasgressione a tavola e nel calice, e al piacere complessivo e non solo al benessere fisico.
In un mondo, poi, dove tutto è sempre più interconnesso, ecco il trend della “Reazione a catena” (“Chain Reaction”), secondo il quale le interruzioni nella catena dell’approvvigionamento alimentare diventeranno più frequenti, e di conseguenza l’industria dovrà incoraggiare i consumatori ad accogliere e ad avere fiducia in nuovi prodotti, ingredienti e sapori che emergeranno a livello locale e globale. In particolare, spiega Mintel, l’interruzione delle forniture di beni pregiati come cacao, vaniglia e cereali colpirà i produttori e verrà notata dai consumatori, e il tutto sarà amplificato dai media. Ciò costringerà i marchi a essere più trasparenti e a spiegare riformulazioni o ingredienti alternativi attraverso i social media e altri canali di comunicazione. Allo stesso tempo, più ingredienti verranno da regioni di coltivazione alternative e potenzialmente più affidabili, come l’olio d’oliva dell’Algeria o del Perù - aggiunge Mintel - con i produttori chiamati ad evidenziare anche i vantaggi di un approvvigionamento diversificato che può portare, per esempio, a leggere variazioni di sapore.
C’è poi il tema dei “Raccolti ibridi” (“Hybrid harvests”), con le aziende alimentari e delle bevande che dovranno illustrare come la tecnologia e l’agricoltura interagiscono a vantaggio dei consumatori, degli agricoltori e dell’ambiente. La tecnologia, sottolinea ancora Mintel, dovrà essere combinata con le tecniche di agricoltura e produzione alimentare più antiche, semplici e tradizionali, piuttosto che posizionarsi come un sostituto. I produttori di food & beverage dovranno, dunque, integrare la tecnologia nei sistemi attuali e spiegare ai consumatori come la natura e la tecnologia si completano, o meglio ancora, come si migliorano a vicenda, conclude il report.
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