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Il cambiamento climatico, i consumi in calo, il salutismo dei consumatori, le spinte sempre più forti per normative più restrittive sulla promozione e sul consumo di alcolici, le tensioni internazionali che deprimono l’economia, lo spettro dei dazi in Usa sui prodotti europei, con anche i vini a rischio: sono solo alcuni degli elementi della “tempesta perfetta” che, da qualche mese, sta investendo il mondo del vino. Che anche per capire come superarla, si raduna a Parigi, per Wine Paris, il primo grande appuntamento fieristico internazionale del 2025, di scena dal 10 al 12 febbraio, con la Francia padrona di casa al centro, ma anche tanta, tanta Italia , con i Consorzi di territori top - dalla Valpolicella a Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg, dal Brunello di Montalcino all’Etna (ed anche alle mille sfumature della Sicilia del vino, con Assovini), dal Collio e dal Friuli Venezia Giulia a Lake Garda Wine (sinergia, per la prima volta, tra i cinque Consorzi del Lago di Garda: Bardolino, Custoza, Garda, Lugana e Valtenesi), dalla Doc delle Venezie al toscano Morellino di Scansano, dall’Alto Adige ai Vini d’Abruzzo, dalle Marche (con i suoi Verdicchio e Rosso Conero e Rosso Piceno) ai Vini di Romagna, dal Prosecco Doc al Chianti Classico, dal Vino Nobile di Montepulciano al Chianti Docg, dai vini di Bolgheri e Bolgheri Sassicaia al Primitivo di Manduria, dall’Oltrepò Pavese a Prosecco Docg Asolo Montello alla Maremma Toscana, dal grande Piemonte Land (che raccoglie tanti produttori delle 14 Doc e Docg della Regione) al laziale Consorzio del Cesanese del Piglio - e tantissime delle aziende più importanti, per un Belpaese che, anche grazie ad Ita - Italia Trade Agency, investe sempre di più in quello che si candida ad essere il nuovo vero hub mondiale del commercio del vino, anche grazie ad una partecipazione di cantine e buyers da tanti Paesi del mondo. Un evento, Wine Paris (dove WineNews sarà presente per raccontarlo), che può vantare l’“High Patronage” del Presidente della Repubblica Francese, Emmanuel Macron, e “il fatto che l’Italia sia presente così in maniera importante, e che ci siano Paesi da tutto il mondo, è un riconoscimento dell’autorevolezza che abbiamo acquisito grazie allo spostamento da Vinexpo Bordeaux a Wine Paris, in una città, Parigi, che offre tanto, in termini di logistica, collegamenti, opportunità e anche di costi per gli operatori”, aveva spiegato, a WineNews, il dg Vinexposium, che organizza l’evento, Rodolphe Lameyse.
Business e affari, ovviamente, saranno al centro, ma tanti sono anche gli approfondimenti interessanti da seguire. Lunedì 10 febbraio, per esempio, alle ore 10, ci sarà il focus sul vino nella grande distribuzione europea e mondiale con “Driving opportunities in a changing world”, con i dati di Circana illustrati da Ananda Roy, mentre alle ore 15:30 si parlerà di “20 anni di protezione dell’origine e di fair trade” con i vertici di “Wine Origins Alliance”, che riunisce tante delle denominazioni più importanti del mondo (Bordeaux, Champagne, Borgogna, Sonoma County, Rioja, Douro, Napa Valley, Barossa e anche l’italiano Chianti Classico, tra le altre), mentre alle ore 17 sarà di scena il panel sulle “policy di supporto alla transizione agriecologie e alle pratiche rigenerative in viticoltura”, firmata da Moet Hennessy, la divisione dedicata al wine & spirits del colosso francese del Lusso Lvmh.
Guardando al calice, a Wine Paris, sempre lunedì 10 febbraio, nel programma ufficiale, oltre al free tasting dei vini “No e Low” alcol, che hanno uno spazio dedicato a testimonianza della crescita e dell’interesse intorno a questo segmento, spiccano i tanti appuntamenti, disseminati lungo tutta la giornata, firmata dal Chianti Classico (che si ripetono anche nei giorni successivi), ma anche la degustazione dei “Grand Crus de Bordeaux” (dalle ore 10, così come sarà l’11 febbraio)), firmata dall’Union des Grands Crus de Bordeaux, con l’annata 2022 nel calice, mentre alle ore 10, sul fronte italiano, ci sarà anche la masterclass dedicata ai “Vini del Friuli Venezia Giulia”, firmata dall’Ersa (Agenzia Regionale per lo Sviluppo Rurale della Regione), e, dalle ore 18:30 alle ore 21, di scena il tasting informale dei Vini dell’Alto Adige. Tra gli eventi non ufficiali, ancora lunedì 10 febbraio, alle ore 14:30, il brindisi del progetto Lake Garda Wine (che riunisce i cinque Consorzi del Lago di Garda: Lugana, Bardolino, Valtenesi, Garda Doc e Custoza), mentre, alle ore 18:30, sarà in programma il brindisi per i 10 anni di Iswa - Italiana Signature Wine Academy (che riunisce top brand come Allegrini, Caprai, Bellavista, Feudi di San Gregorio, Fontanafredda, Frescobaldi, Masciarelli, Planeta e Villa Sandi), e alle ore 19 “l’Opening Party” firmato da Fieramente, azienda leader della logistica del vino che celebra il suo decimo anniversario (con la regia di Area39). Martedì 11 febbraio, invece, nel calendario delle conferenze, alle ore 11, i riflettori sono puntati su “Champagne, a pioneer in sector-based social responsibility”, con i vertici del Comitè Champagne, David Chatillon e Maxime Toubart, che parleranno di un tema fondamentale come la responsabilità sociale della filiera del vino nel territorio delle grandi bollicine francesi, mentre, alle ore 13, sarà di scena il talk su “L’impatto delle tensioni geopolitiche sul trade globale del wine & spirits” con, tra gli altri, Miles Beale, alla guida della Wsta - Wine spirits trade association in Uk, Nicolas Ozanam, managing director della Fevs - Fédération des Exportateurs de Vins & Spiritueux de France, oltre a Don Saint Pierre, co-founder Asc Fine Wines, uno dei più grandi importatori d’Asia. Ancora, alle ore 14:30, sarà di scena un focus sui mercati dove vi sono opportunità di crescita per il vino (Hunting growth spots in a shifting landscape), con Luke Tegner, Consulting Director Iwsr - International Wine & Spirits Research, mentre, alle ore 18, si parlerà di “International Trade in Wine: History, Trends, and the Role of Re-exportation Hubs”, con i vertici dell’Oiv, il direttore John Barker, e Giorgio Delgrosso, a capo dello Statistics and Digital Transformation Department, che sarà seguito da un brindisi con i migliori vini di Albania, alla presenza del Premier del Paese, Edi Rama.
Tra le degustazioni, l’11 febbraio, invece, da segnalare quella sulle varietà resistenti, aperta dalle ore 10 alle ore 16, la verticale del mito di Champagne, Bollinger, con vini dal 1983 al 2015 in formato Jeroboam (3 litri), con il “cellar manager” Denis Bunner, e ancora, sul fronte italiano, alle ore 18, la masterclass dedicata alla Sicilia e ai suoi tesori enoici, guidata dal Master of Wine, Pietro Russo.
Più “leggero” il programma, l’ultimo giorno, mercoledì 12 febbraio: sul fronte delle conferenze, da segnalare quella sui vini dealcolati “Dealcoholized wine: more than an opportunity, a reality throughout the world”, con le testimonianze di realtà francesi, australiane e non solo, che ci hanno puntato, alle ore 10. Mentre nel calice, da segnalare, sul versante italiano, il classico “Tre Bicchieri Tasting” by Gambero Rosso (aperto dalle ore 10 alle ore 17).
Interessante evento fuori fiera (l’11 febbraio, dalle ore 19 alle ore 21), poi, con il party dell’Italia del Vino, importante raggruppamento di imprese leader del vino made in Italy - da Angelini Estates a Banfi, da Bisol a Ca’ Maiol, da Collis Heritage a Di Majo Norante, da Diesel Farm a Drei Donà, da Duca di Salaparuta a Ferrari Fratelli Lunelli, da Gruppo Italiano Vini a Gruppo Mezzacorona, da Le Monde a Librandi Antonio e Nicodemo, da Lunae Bosoni a Marchesi di Barolo, da Medici Ermete & Figli a Mesa, da Terre de La Custodia a Terredora di Paolo, da Torrevento a Zaccagnini, da Zonin1821 a Tenimenti Leone della famiglia Veronesi, a Santa Margherita Gruppo Vinicolo (che, da qualche giorno, ha cambiato il suo nome, in Herita Marzotto Wine Estates, che simboleggia dunque l’eredità fisica, culturale e valoriale, ndr), di scena da Signorvino Parigi, avamposto del vino tricolore nella capitale francese, dove, stando ai rumors, è prevista la partecipazione di diversi vip, proprio a due passi dalla “rinata” Notre-Dame.
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