02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2025 (175x100)
I DATI ISTAT LETTI DA WINENEWS

Vino italiano ed export: -0,8% in valore (3,2 miliardi di euro) fino a maggio 2025

Volume a -3,8%. Tra i “big”, Usa e Canada continuano a crescere, mentre la flessione arriva da Uk, Germania, Russia, Cina, Giappone e non solo ...

I dati Istat delle esportazioni di vino italiano, aggiornate a maggio 2025, confermano il trend del primo quadrimestre: ovvero un leggerissimo calo in valore, nell’ordine del -0,82%, a 3,2 miliardi di euro, ed una flessione del -3,8% in volume, a 852,3 milioni di litri. Ma arriva anche un altra conferma: al netto dei dazi di Trump, al 10% fino ai primi di agosto, e al 15% da ora in poi, gli Stati Uniti, insieme al Canada, continuano a rimanere in territorio nettamente positivo, mentre il calo, soprattutto in valore, è da attribuire soprattutto al crollo della Russia, ma anche a qualche flessione nei mercati europei più importanti come Germania e Uk, e all’Asia, dalla Cina al Giappone. Almeno, è una delle letture possibili dei dati Istat, analizzati da WineNews, che, almeno sugli Usa, confermano anche il trend complessivo segnalato, nei giorni scorsi, dall’Oive.
Guardando ai singoli mercati, infatti, gli Usa continuano ad essere nettamente leader. E se i volumi sono più o meno stabili, sui 150 milioni di litri, i valori fanno segnare ancora un +5,7%, a 838,7 milioni di euro, segnalando comunque ancora una leggera frenata rispetto al +6,5% dei primi 4 mesi. Dietro agli Usa, si conferma la Germania, nonostante un -1,2% in valore, a 478,8 milioni di euro, ma con un notevole -5,8% in volume, a 198,5 milioni di litri, in quello che è il primo mercato straniero per quantità del vino tricolore.
Fortemente negativo in valore, invece, il calo del Regno Unito, a -5,9%, per 298,1 milioni di euro, “accompagnato” da un -4,3% in volume, a 94,7 milioni di litri. Si conferma invece un porto stabile e sicuro la Svizzera, con 164,7 milioni di euro (+0,2%), mentre cresce in maniera importante il Canada (che, da mesi, nella disputa dei dazi, ha chiuso i suoi scaffali ai vini americani, ndr), con una crescita in valore del +9,8% nelle importazioni di vino italiano, a 159,3 milioni di euro, ed un +3,5% in volume, a 28,1 milioni di litri. Tra i mercati sopra i 100 milioni di euro in valore, cresce ancora la Francia, del +2,1%, a 130,9 milioni di euro, così come fanno i Paesi Bassi, a +1,8% per 104,8 milioni di euro. Lieve crescita (+2,3%) anche per il Belgio, a 90,6 milioni di euro di vino italiano importato nei primi 5 mesi del 2025, mentre cedono qualcosa, rimanendo in Europa, la Svezia, a 80,4 milioni di euro (-1,5%) e l’Austria (-2,5%) a 62,7 milioni di euro.
Iniziando a spostarci verso Est, invece, ecco il crollo della Russia, che praticamente dimezza le importazioni in valore, fermandosi a 61,2 milioni di euro (-45,3%), ma fanno male anche il Giappone, a 70,1 milioni di euro (-10,9%) e la Cina (-21,1%) a 28,9 milioni di euro, tallonata ormai dall’Australia che, invece, cresce fino a 28,2 milioni di euro (+7%), staccando anche la Corea del Sud, a 22 milioni di euro (-1,8%). Infine, guardando al Brasile, mercato più importante di quel Mercosur nel quale molti ripongono speranze di crescita, i dati parlano di una crescita del +8,7%, che in valore si traduce in 14,6 milioni di euro.
Tra i dati, emerge anche la leggera flessione degli spumanti, dopo anni e anni di crescita, con un -1% in valore, a 875,8 milioni di euro, ed un -0,9% in volume, a 206 milioni di litri.

Copyright © 2000/2025


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025

Altri articoli