02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2025 (175x100)

Adnkronos

Dazi: Nyt, “nessuna esenzione tariffaria per il vino e gli alcolici europei, almeno per ora” … L’autorevole quotidiano americano “The New York Times” cita come fonte un funzionario della Casa Bianca anonimo … Con molta probabilità, vino e alcolici non saranno nella lista dei prodotti “zero-for-zero” che le diplomazie di Usa e Ue dovrebbero completare a giorni, nonostante da entrambe le sponde dell’Atlantico tutti gli operatori del settore spingano per un mercato senza dazi. Ad aprire la classica “doccia fredda” sulle speranze di produttori di vino europei e di importatori, distributori e ristoratori americani, è l’indiscrezione arrivata in queste ore da uno dei quotidiani più autorevoli al mondo, il “New York Times”, che cita un funzionario della Casa Bianca che ha voluto rimanere anonimo. “I negoziatori dell’Unione Europea hanno sostenuto per settimane che l’America non dovrebbe applicare una tariffa del 15% su vino e alcolici e mantenere, invece, una tradizione di lunga data di mantenere le tariffe sugli alcolici a zero su entrambe le sponde dell’Atlantico. Ma mentre gli Stati Uniti e il blocco dei 27 Paesi europei si avvicinano ad un testo finale del loro accordo commerciale recentemente raggiunto, sembra sempre più improbabile che l’alcol “prenda una pausa””, spiega il giornale americano, secondo la cui fonte, nonostante le dichiarazioni di intenti, vini e alcolici non sarebbero mai stati inclusi nella bozza dell’accordo commerciale che, tuttavia, è ancora in fase di negoziazione. “Ma a questo punto del processo, il fatto che non sia stata concordata alcuna esenzione, non è di buon auspicio per l’industria degli alcolici”, scrive il The New York Times, nell’articolo 19 agosto, firmato a “sei mani”, tra Bruxelles, Washington e New York, da Jeanna Smialek, Tony Romm e Julie Creswell. La diplomazia, ovviamente, continua a lavorare, e la speranza, come si dice, è l’ultima a morire. Ma, nel breve medio termine, a quanto pare, i dazi sono una realtà con cui le imprese del settore dovranno fare i conti. Tanto quelle del vino europeo ed italiano, con il Belpaese che ha, negli States, il suo primo mercato (che, comunque, nei primi 5 mesi ha importato 838,7 milioni di euro di vino italiano, +5,7% sullo stesso periodo 2025, secondo i dati Istat), che quelle del commercio enoico e della ristorazione Usa, visto che, come ricordato a più riprese, tra gli altri, dalla U.S. Wine Trade Alliance, “il vino Ue genera 23,9 miliardi di dollari di entrate in Usa, e solo 5,3 tornano in Europa, con un surplus di 19 ...”.

Copyright © 2000/2025


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025

Pubblicato su