Nel folklore del Salento “Lu carcaluru” è un folletto che si appoggia sul petto la notte e rende difficile respirare: una metafora poetica che Giuliano Sangiorgi, leader dei Negramaro e pugliese Doc, utilizza per raccontare la scomparsa degli ulivi della Puglia, decimati dal virus della Xylella.
La canzone è stata presentata alla Notte della Taranta, insieme al video diretto dal regista Edoardo Winspeare, realizzato con l’Orchestra del Teatro alla Scala.
A impreziosire ulteriormente la scena, la presenza della Étoile salentina Nicoletta Manni e del Primo Ballerino Timofej Andrijashenko, entrambi del Teatro alla Scala e legati da un forte sodalizio con l’artista. Il loro passo a due rievoca il lento e sinuoso movimento dei rami d’ulivo ancora vivi e rigogliosi. Il brano, scritto da Sangiorgi in una koinè salentina, lingua evocativa che richiama, ma non coincide, con alcun dialetto specifico del territorio, rilegge in chiave poetica la drammatica scomparsa degli ulivi, considerati da molti come membri della propria famiglia, dovuta alle devastazioni prodotte dall’epidemia di Xylella fastidiosa. Il messaggio è tanto semplice quanto dirompente: meno alberi, meno ossigeno per tutti. Un forte appello civile e culturale, in collaborazione con la Fondazione Sylva, affidandosi alla musica, alla danza e alla poesia per restituire voce, memoria e speranza a una terra ferita, ma ancora capace di rinascita.
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025