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SOSTENIBILITÀ

Herita Marzotto Wine Estates è la prima azienda del vino italiano a raggiungere la Carbon Neutrality

L’azienda ha intrapreso questo percorso 12 anni fa compensando le emissioni associate al Pinot Grigio di Santa Margherita venduto nel mercato canadese
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Gaetano Marzotto, presidente Herita Marzotto Wine Estates

È la prima azienda vinicola italiana ad ottenere un traguardo storico nel campo della sostenibilità: Herita Marzotto Wine Estates, uno dei principali player del settore vitivinicolo italiano ed internazionale, ha raggiunto la Carbon Neutrality per l’esercizio finanziario 2024. Il risultato è stato certificato in accordo con lo standard internazionale Pas 2060, a seguito della certificazione dell’Impronta Carbonica di Organizzazione secondo la norma Iso 14064-1 per tutte le unità produttive del gruppo, incluse quelle negli Stati Uniti. La notizia viene divulgata in concomitanza con la pubblicazione dell’edizione n. 3 del Bilancio di Sostenibilità: il documento offre una visione chiara e trasparente degli impatti, rischi, opportunità, politiche, azioni, obiettivi e metriche relativi alla sostenibilità aziendale. L’azienda ha intrapreso questo percorso ben 12 anni fa, iniziando a misurare ed a compensare le emissioni associate al Pinot Grigio Santa Margherita venduto nel mercato canadese, fino a giungere nel 2024 alla compensazione di tutte le emissioni rientranti nella carbon footprint di organizzazione.
L’impegno di Herita - gruppo che riunisce alcune delle tenute più importanti del vino italiano (da Santa Margherita in Veneto a Kettmeir in Alto Adige, da Ca’ del Bosco in Franciacorta a Lamole di Lamole e Vistarenni in Chianti Classico, da Cà Maiol nel Lugana a Torresella nel Veneto Orientale, da Sassoregale in Maremma a Cantine Mesa in Sardegna, passando per Roco Winery, in Oregon, ndr), con un giro d’affari di oltre 248 milioni di euro e oltre 25 milioni di bottiglie vendute nel 2024 in oltre 90 Paesi del mondo - nella lotta al cambiamento climatico si concretizza attraverso una strategia duplice: la riduzione delle emissioni di carbonio come priorità e un significativo impegno nella compensazione per raggiungere un impatto climatico netto pari a zero.“È con grande soddisfazione che presentiamo la terza edizione del Bilancio di Sostenibilità di Herita Marzotto Wine Estates - ha dichiarato Gaetano Marzotto, presidente di Herita - non un semplice documento di rendicontazione, ma una dichiarazione d’intenti, un manifesto del nostro impegno verso un modello di impresa che genera valore, ridisegna paradigmi e lascia un segno positivo sul pianeta e sulle persone che lo abitano. Quest’anno abbiamo scelto di adottare gli standard europei Esrs, un passaggio che non rappresenta solo un obbligo normativo, ma un’opportunità per rendere ancora più tangibili e misurabili gli impatti delle nostre scelte. Vogliamo che la sostenibilità sia qualcosa di concreto, che vada oltre le parole e si trasformi in azioni capaci di generare cambiamento”.
L’ottenimento della carbon neutrality è il risultato di un percorso strategico che include da un lato investimenti mirati in tecnologie di cantina, logistica ed efficientamento energetico, che hanno permesso di ridurre le emissioni totali del gruppo da circa 39.000 tonnellate di CO2e nel 2023 a circa 32.000 tonnellate di CO2e nel 2024; dall’altro, grazie al sostegno del Mai Ndombe REDD+ Project nella Repubblica Democratica del Congo, un'iniziativa che mira a proteggere 248.946 ettari di foresta tropicale, contrastando il disboscamento e promuovendo pratiche agricole sostenibili. Il progetto, sviluppato da ERA-Ecosystem Restoration Associates Inc. e Wildlife Works Carbon LLC, è certificato dal Verified Carbon Standard (VCS) per la riduzione di CO2 e dal Climate, Community and Biodiversity (CCB) standard per i benefici socio-economici alle comunità locali.
Herita Marzotto Wine Estates gestisce inoltre 40 ettari produttivi oltreoceano e quasi 800 ettari vitati lungo la Penisola, la maggioranza dei quali a conduzione biologica o comunque certificati Sqnpi, con un modello produttivo attento alla biodiversità, al risparmio energetico e di acqua dolce. L’azienda predilige l’approvvigionamento di energia da fonti rinnovabili, ove possibile autoprodotta, e ha intrapreso un percorso di alleggerimento del peso delle bottiglie combinato all’utilizzo di packaging in carta e cartone certificati Fsc o Pefc. Guardando al futuro, Herita ribadisce la propria determinazione a perseguire la riduzione delle emissioni di carbonio come priorità, affiancando a questo sforzo continuo l’impegno nella compensazione per mantenere un impatto climatico netto pari a zero.

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