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“MetodoContemporaneo”: il primo osservatorio italiano permanente su arte e paesaggio vitivinicolo

ARTE, BAM, METODOCONTEMPORANEA, PAESAGGIO, UNIVERSITÀ DI VERONA, Italia
Nasce “MetodoContemporaneo”, l’osservatorio permanente su arte e vino

“Un punto di vista inedito sull’intreccio tra arti contemporanee, territorio e cultura del vino”: così si presenta MetodoContemporaneo, il primo osservatorio italiano permanente su arte e paesaggio vitivinicolo promosso dall’Università degli Studi di Verona con BAM! Strategie Culturali, che raccoglie e racconta le realtà vitivinicole come nuovi attori culturali, promotori di innovative forme di fruizione del territorio e del paesaggio. Uno strumento nuovo, utile ad indagare, conoscere meglio e divulgare ancora di più quel fenomeno molto diffuso in Italia, con punte di eccellenza, che vede i produttori investire sull’arte, con cantine d’autore firmate da grandi architetti, o trasformate, così come i vigneti, in “gallerie d’arte sui generis”. Presentato ieri a Milano, MetodoContemporaneo, vuole essere “non solo un archivio, ma una mappa dinamica e interattiva dei casi più significativi - circa 60 in tutta Italia - che investono nella relazione tra arte, paesaggio vitivinicolo e comunità, attraverso collezioni permanenti, residenze d’artista, installazioni site-specific e premi per giovani creativi”.
“Nel quadro di una ricerca inedita e sperimentale, l’Università si propone come motore di innovazione, promuovendo modelli culturali sostenibili e mettendo il sapere al servizio delle comunità. L’iniziativa riflette una visione che attribuisce al tradizionale ruolo formativo dell’istituzione un significato profondamente civico, orientato al dialogo con i territori e alla costruzione di reti di conoscenza condivisa”, spiegano Monica Molteni, professoressa associata di Museologia, Critica artistica e del Restauro, e Luca Bochicchio, ricercatore di Storia dell’Arte Contemporanea, entrambi dell’Università degli Studi di Verona, e responsabili scientifici del progetto.
“MetodoContemporaneo rappresenta un esempio di come l’approccio alla partecipazione e al coinvolgimento possa generare valore, metodo e visione, anche in contesti non tradizionalmente culturali. Le cantine rivelano una nuova relazione tra arte, impresa e territorio, e il nostro ruolo consiste nel facilitare questo dialogo, affiancando queste realtà nella costruzione di una nuova dimensione del paesaggio culturale, capace di promuovere forme di collaborazione e di partecipazione”, aggiunge Federico Borreani, responsabile Area Consulenza e Strategia di BAM! Strategie Culturali.
Oltre all’osservatorio, il progetto prevede anche azioni concrete nei luoghi del vino, pensate per rafforzare il network delle cantine come attori culturali e coinvolgere attivamente le comunità locali e i pubblici di riferimento. Il 17 e il 18 ottobre si terrà, infatti, il primo evento diffuso in rete, MetodoContemporaneo. Itinerari tra arti, vino e paesaggio, in 14 cantine, dal Trentino alla Sicilia, che apriranno le porte con visite guidate, attività gratuite e nuove esperienze di lettura del territorio: da Alois Lageder a Ca’ del Bosco, da Castello di Ama a Castello di Perno, da Feudi di San Gregorio a Fontanafredda e Fondazione Mirafiore, da La Raia a Lungarotti, da Ottella a Planeta, da Rocca di Frassinello alla Tenuta CastelGiocondo - Frescobaldi, da Tenute Lunelli - Carapace di Castelbuono a Vigne Museum. L’iniziativa è parte di “Doors of Change - Attraverso il patrimonio, aprirsi al futuro”, evento nazionale promosso da Fondazione Changes. E il 14 novembre, l’Università degli Studi di Verona ospiterà il convegno scientifico conclusivo del progetto: un dialogo multidisciplinare tra mondo accademico, cultura, vino e turismo, con esperti dei vari settori. Un’occasione anche per lanciare la versione integrale della piattaforma, attualmente in fase di completamento.
“MetodoContemporaneo rappresenta un punto di accesso inedito per comprendere un fenomeno ancora poco studiato, ma in rapida espansione - concludono i promotori - che vuole offrire a comunità locali, enoturisti, appassionati d’arte e operatori del settore uno strumento per scoprire un patrimonio in fermento. L’iniziativa valorizza l’innesto delle radici culturali del vino nel linguaggio contemporaneo dell’arte, promuovendo una modalità di scoperta sostenibile dei territori e contribuendo alla costruzione di un nuovo paesaggio culturale”.

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