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BIBLIOTECA ENOGASTRONOMICA

Metti un sacerdote che aiuta a “guarire le anime” ai fornelli e con le pentole con la “Cook Therapy”

È Don Pierluigi Plata, presbitero della Diocesi di Brescia, autore di numerose meditazioni bibliche e del volume “La risposta è in cucina”

Per quando siamo arrabbiati con il mondo, ci sono piatti che trasformano la rabbia in creatività; se si è in conflitto con gli altri, alcune preparazioni ammorbidiscono il giudizio; feriti nei sentimenti? Le ricette balsamiche curano le ferite invisibili; e quando siamo adirati con noi stessi, cucinare fa ricostruire il dialogo interiore; infine, se si è in cerca di equilibrio, ci sono dei “piatti-luce” che celebrano la gratitudine. In tutto, sono 50 ricette terapeutiche per 50 stati d’animo, raccolte nel volume “La risposta è in cucina. Un viaggio tra ricette e stati d’animo” da Don Pierluigi Plata, presbitero della Diocesi di Brescia, che con la sua “Cook Therapy” propone la cucina come terapia emotiva ed aiuta a guarire le anime ai fornelli e con le pentole, portando la spiritualità nella quotidianità per far star bene le persone e per farle stare bene con gli altri.
In un’epoca di salute mentale fragile, isolamento sociale e ricerca di senso, e nella quale l’Intelligenza Artificiale risponde a tutto istantaneamente, le persone cercano risposte che non restino sullo schermo, ma che entrino nella loro vita concreta. “Le risposte di Internet soddisfano la mente, ma non toccano il cuore e non cambiano il proprio stato d’animo - spiega Don Plata, autore di numerosi libri di meditazioni e riflessioni su Bibbia e Vangelo, ma anche appassionato di cucina (come avevamo raccontato su WineNews), con un il sito web ed i social “La risposta è in cucina” - oggi siamo sommersi da programmi di cucina in Tv e online, ma nessuno parla della vera trasformazione, quella di chi cucina: mentre si impasta, frigge e mescola non cambia solo il cibo, ma si cambia lo stato d’animo, ed i sentimenti. Cercare la risposta dentro la cucina coinvolge tutto il proprio essere, e trova applicazione pratica nella quotidianità. È una “cucina terapia” nel senso più profondo del termine. La mia proposta non si ferma solamente all’aspetto psicologico, ma va ben oltre poiché è radicata nel Vangelo che è attento a tutto l’uomo nella sua totalità, e si riferisce a un’antropologia cristiana che ha radici bibliche. E l’augurio a tutti è trasformare ogni ingrediente della propria vita in un piatto succulento da gustare in ogni istante e da far assaporare a chiunque si incontri sul cammino”.
Il collegamento con la fede, nel volume (Edizioni La Forgia Press, 30 ottobre 2025, pp. 219, prezzo di copertina 23,90 euro), è diretto fin dall’introduzione, dove cita San Francesco - “predicate sempre il Vangelo e, se fosse necessario, anche con le parole” - e perché, conclude il sacerdote, “fin dall’inizio la Bibbia parla di cibo. Gesù ha lasciato come testamento pane e vino, che nella Messa diventano nutrimento spirituale. Perché il credente non può dire qualcosa di più sul cibo, oltre l’aspetto tecnico e nutrizionale?”.

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