Una tassa del 3% sulle spese pubblicitarie relative alle bevande alcoliche, ma solo per quelle aziende “il cui fatturato nell’ultimo esercizio finanziario è pari o superiore a 10 milioni di euro”. È quanto hanno approvato, nei giorni scorsi, in Commissione Affari sociali alcuni parlamentari francesi capeggiati dalla deputata Elise Leboucher di La France Insoumise (il partito di sinistra radicale fondato da Jean-Luc Mélenchon, ndr), che ha motivato la proposta dalla volontà di “far contribuire i brand di alcolici al fondo per la lotta alle dipendenze”. L’imposta infatti, redatta in collaborazione con l’associazione Addictions France per la prevenzione dalla dipendenza di alcol, come spiega “Le Figaro Vin”, verrebbe inserita nel bilancio della Previdenza Sociale 2026. Ma il condizionale per il momento è d’obbligo, perché la misura è stata sì approvata in Commissione, ma dovrà ora superare il voto dell’Assemblea Nazionale francese per la sua conferma o meno.
E nonostante lo stesso Thibaut Balzin, relatore Commissione Affari sociali in quota a Les Repubblicans (partito che si è astenuto nel votare la fiducia all’attuale Governo Lecornu, ndr), pur riconoscendo “problemi legati alle violazioni delle norme sulla pubblicità degli alcolici”, sostenga altresì la necessità di “un migliore controllo da parte delle agenzie governative invece che affidarsi alla tassazione”, altri membri della maggioranza sono apparsi invece più entusiasti. Come Jean-François Rousset (Renaissance), sostenitore del fatto che la pubblicità degli alcolici “è molto permissiva, soprattutto sui social media” o come Philippe Vigier (MoDem) che ha detto che “la prevenzione è al centro del nostro operato e se non adottiamo noi questo provvedimento, non lo farà nessuno”.
Nel frattempo è stato anche approvato un emendamento promosso da Frédéric Valletoux (Horizons), ex Ministro Delegato alla Salute, per rimuovere il limite all’aumento annuo delle accise sugli alcolici (attualmente, possono aumentare solo dell’1,75% all’anno, anche in caso di inflazione più elevata) e nel corso di una lunga discussione sulle cosiddette tasse “comportamentali” (relative al tabacco, all’alcol, ai prodotti troppo grassi, zuccherati, e non solo), i deputati hanno approvato anche emendamenti volti a rendere obbligatorio il sistema di etichettatura nutrizionale Nutri-Score. Adottata, infine, anche un’altra imposta sui prodotti alimentari trasformati contenenti zuccheri aggiunti, il cui importo varia in base alla quantità e che, anche in questo caso, andrebbe a colpire le aziende con un fatturato annuo superiore a 10 milioni di euro.
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