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IL RICONOSCIMENTO

Alba, “capitale” delle Langhe del Barolo, del tartufo bianco e dell’“Arte Contemporanea” 2027

La conferma di come il legame tra enogastronomia, territorio e cultura, sia la strada giusta da percorrere ora e in futuro per promuovere l’Italia

“Città delle cento torri”, “Capitale” delle Langhe Patrimonio Unesco, dove nascono il Barolo, il “re” dei vini italiani, ma anche la Barbera, il Dolcetto e il Nebbiolo, ed il tartufo bianco, il “diamante” della terra (la Fiera Internazionale, tra gli eventi più longevi d’Italia, è all’edizione n. 95), senza dimenticare la cioccolata (e la Ferrero), e tanto da essere tra le “Città Creative Unesco per la Gastronomia”. Ma, ora, sarà la “capitale” anche di un mondo che, sempre di più - come raccontiamo su WineNews, e che noi stessi sosteniamo, ndr - si lega a quello dell’enogastronomia italiana, come del resto in questa città e nel suo territorio, avviene da tempo da “veri pionieri”, grazie ad una felice sinergia pubblico-privato (se solo si pensa, che qui, negli anni, chiamati da cantine come Ceretto sono venuti alcuni dei più importanti artisti internazionali, da Sol Lewitt e David Tremlett a Marina Abromovic, e con la griffe che ha portato anche la cucina ad ottenere 3 stelle Michelin, con il ristorante Piazza Duomo, dello chef Enrico Crippa). Facile capire che stiamo parlando di Alba, che sarà la prossima “Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea” 2027, prestigioso riconoscimento, annunciato nei giorni scorsi dal Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, in una cerimonia al Ministero della Cultura a Roma, alla presenza della giuria della selezione e dei rappresentanti delle altre città finaliste (Foligno e Spoleto, Pietrasanta e Termoli), che conferma come il legame tra enogastronomia, territorio e cultura si la via giusta da percorrere ora e in futuro per raccontare e promuovere l’Italia. Ancora di più se si pensa che Alba raccoglierà il testimone dalla prima “Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea” 2026: Gibellina, dove si trova il “Cretto” di Alberto Burri, opera di land art tra le più rivoluzionarie e grandi al mondo, e dove arte e vino sono tra i simboli della rinascita della comunità della Valle del Belice, dopo il terremoto del 1968.
“Con la “Capitale dell’Arte Contemporanea” abbiamo, ancora, messo in moto le energie delle forze sociali, delle strutture e dei territori che hanno voglia di emergere, di farsi notare o anche solo di essere riconosciuti per la loro esperienza e la loro creatività - ha detto il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli - questa iniziativa non è soltanto una gara, ma uno strumento per incoraggiare tutti i territori a mettersi in gioco, con la loro forza ereditata attraverso la stratificazione storica. Ogni identità esprime un carattere profondo, che trova modo di interagire nel rapporto tra l’uomo e il paesaggio, secondo un canone che si eredita e si trasmette. La città riceve il titolo in quanto laboratorio aperto che ha una prospettiva. Non si riceve un premio alla carriera cittadina, si riceve un premio per ciò che si vuole fare e donare. Questo è il senso di questo riconoscimento”.
Alba ha conquistato il riconoscimento grazie al progetto “Le fabbriche del vento” - promosso dal Comune e curato dal Comitato presieduto da Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, con il sindaco Alberto Gatto e Nicolas Ballario come segretario - che prende spunto da due grandi tele dell’artista albese Pinot Gallizio (1902-1964), figura che fece della città un laboratorio politico e creativo: per Gallizio, infatti, l’arte non era mai gesto solitario, ma esperienza condivisa, capace di contaminare territori e generazioni. Il progetto si distingue, infatti, “per l’eccellente capacità di coniugare rigenerazione territoriale, innovazione artistica e partecipazione diffusa - si legge nella motivazione - attraverso un programma culturale di altissimo profilo. Si radica in una tradizione d’avanguardia che negli anni ha trasformato il territorio in laboratorio creativo, proiettandosi verso il futuro con iniziative destinate a diventare appuntamenti fissi nel panorama artistico nazionale e internazionale. Il piano integrato coniuga mostre, installazioni e interventi nello spazio urbano e paesaggistico, valorizzando talenti emergenti e attivando reti interistituzionali. La dimensione diffusa trasforma l’intero territorio in una piattaforma espositiva che promuove non solo la conservazione, ma anche la sperimentazione. Particolarmente rilevanti sono gli interventi di rigenerazione urbana, accompagnati da percorsi formativi innovativi rivolti a giovani e a scuole con un’attenzione costante all’accessibilità e all’inclusione sociale, a testimonianza di una forte sensibilità verso le comunità locali. Il modello di governance partecipativa, rafforzato da un partenariato pubblico-privato e dal coinvolgimento di realtà impegnate nel sociale, garantisce sostenibilità economica e continuità progettuale oltre l’anno di designazione. Il dossier aggrega esperienze già attive - residenze, festival, esposizioni - costruendo una rete policentrica sul territorio e favorendo sinergie tra amministrazioni, istituzioni culturali, associazioni e comunità. L’armonico equilibrio tra interventi di lungo periodo e iniziative specifiche per l’anno della “Capitale” sottolinea la visione strategica e la concretezza esecutiva dell’intero progetto”.
Alba riceverà un contributo di un milione di euro, destinato alla realizzazione delle “iniziative diffuse” previste nel dossier di candidatura, e che vanno dalle mostra dedicate a Gallizio, a Roberto Longhi, il più grande storico dell’arte del Novecento, originario di Alba, e ad un grande artista contemporaneo alla Fondazione Ferrero, senza dimenticare Casa Miroglio, altra eccellenza del territorio e della moda italiana; dal progetto che trasformerà Palazzo Callori a Vignale Monferrato in un centro d’arte contemporanea con le collezioni San Patrignano e Associazione Genesi, a “Vigne d’arte”, che vedrà cantine vinicole e gallerie italiane e internazionali collaborare per coniugare creatività e cultura enologica, passando, tra gli altri, per la “Biennale delle Langhe”, evento internazionale diffuso sul territorio Unesco delle Langhe-Roero e Monferrato, che sarà un lascito della candidatura, chiamando artisti, curatori e studiosi a confrontarsi con paesaggi e comunità.
La candidatura non riguarda, infatti, solo Alba, ma abbraccia l’intero territorio e le sue “Capitali Sorelle” (Bra, Neviglie, Guarene, Alta Langa, Roero e Monferrato), in cui comunità, generazioni e settori produttivi - da Fondazione Crc a Fondazione Ferrero, da Fondazione Crt all’Ente Turismo Langhe Monferrato Roero, da Ente Fiera di Alba a Confindustria, da Coldiretti a Confagricoltura, da Cia-Agricoltori Italiani Cuneo a Confartigianato, dall’Associazione Commercianti Albesi, al Centro Studi Beppe Fenoglio, dalla Banca d’Alba a Fondazione Radical Design e Cantine Ceretto - vengono connessi da un progetto comune.

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