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ATTUALITÀ

Nuove scadenze e procedura più fluida: il Senato ha approvato il Decreto Flussi

Confagricoltura: 1 milione gli addetti in agricoltura, un terzo stranieri, e il fabbisogno è 100.000 stagionali. Coldiretti e Cia: superare click-day
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Il Senato ha approvato il Decreto Flussi

Il Senato ha approvato il Decreto Flussi, che aveva ricevuto l’ok, in fase preliminare, dal Consiglio dei Ministri: il provvedimento, composto da dodici articoli, contiene le disposizioni urgenti in materia di ingresso regolare di lavoratori e cittadini stranieri, nonché di gestione del fenomeno migratorio. Un testo che, ovviamente, interessa anche il mondo dell’agricoltura italiana, considerata la forza lavoro necessaria nelle campagne per portare avanti le operazioni di raccolta, e non solo. E le prime reazioni che sono arrivate, dalle associazioni di categoria, mostrano un sentiment positivo.
Confagricoltura “accoglie con soddisfazione le novità introdotte dalla legge di conversione del Decreto Flussi n. 146/2025, che ha recepito anche alcune proposte di Confagricoltura. Tra le misure più rilevanti per il settore agricolo vi è l’allungamento del termine sia per la conferma dell’interesse ad assumere da parte del datore di lavoro, che passa da 7 a 15 giorni, sia per la sottoscrizione del contratto di soggiorno (da 8 a 15 giorni dall’ingresso in Italia). In entrambi i casi le nuove scadenze evitano il rischio precedente di compromettere definitivamente tutto l’iter di ingresso e di assunzione del lavoratore a causa dell’esiguità dei giorni a disposizione per tali procedure”. Inoltre, aggiunge la Confederazione, “sempre sul fronte agricolo, sono positive le novità che riguardano i lavoratori formati nel Paese di provenienza che potranno contribuire a incentivare ulteriormente questa particolare modalità di ingresso in Italia”. Confagricoltura ha ricordato che “nel nostro Paese sono un milione gli addetti in agricoltura, di cui un terzo stranieri. Il fabbisogno è di circa 100.000 stagionali”.
Per il responsabile dell’Area Lavoro di Coldiretti Romano Magrini, “il nuovo decreto flussi è un passo avanti importante per rendere più fluida la procedura degli ingressi, soprattutto stagionali, unendo gli interessi delle imprese agricole alla disponibilità di manodopera a quelli dei cittadini extra Ue di garantirsi un’occupazione regolare. In attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge di conversione che consentirà l’operatività delle misure già con l’invio delle istanze previsto per il prossimo 12 gennaio, non resta ora che superare definitivamente l’ultimo ostacolo che si frappone ad una gestione più semplice e veloce delle procedure ovvero il sistema del click-day”. Un sistema che, secondo Coldiretti, “non risponde alle esigenze di far incontrare la domanda e l’offerta occupazionali. Capita spesso, infatti, che il lavoratore arrivi quando le attività di raccolta per le quali era stato chiamato sono già terminate. Una situazione che, di fatto, rischia di aprire le porte a fenomeni di illegalità”. Le imprese che assumono dipendenti in agricoltura, ricorda la Coldiretti, sono oltre 185.000 ed occupano circa di un milione di lavoratori, per oltre 120 milioni di giornate di lavoro, di cui circa un terzo è rappresentato da occupati provenienti da altri Paesi, con rumeni, indiani, marocchini, albanesi e senegalesi in testa alla classifica delle nazionalità più presenti.
L’approvazione del nuovo Decreto Flussi rappresenta un passo avanti nella semplificazione delle procedure e nella definizione di una programmazione triennale degli ingressi di lavoratori stranieri nel settore agricolo, anche per la Cia-Agricoltori Italia. Tuttavia, permangono gravi criticità nella gestione delle tempistiche necessarie per rispondere ai bisogni reali delle aziende agricole. Come già sottolineato ripetutamente nelle sedi istituzionali, la tempistica attuale rischia, infatti, di vanificare l’efficacia del provvedimento: se i lavoratori stagionali entrano in Italia ad ottobre - e non a marzo - molte aziende non possono più impiegarli nelle attività di raccolta e coltivazione, dovendo, così, ricorrere ad altre soluzioni per reperire manodopera. Di conseguenza, anche per Cia-Agricoltori Italiani, il sistema del click day potrebbe essere superato grazie alle procedure di conversione fuori quota, ma solo se le scadenze fossero realmente rispettate, permettendo l’arrivo dei lavoratori nel periodo di effettiva necessità produttiva. Il settore agricolo, che impiega ogni anno circa un milione di lavoratori e rappresenta una parte fondamentale dell’economia italiana, necessita di risposte concrete e puntuali, con finestre di reclutamento più ampie e distribuite durante l’anno. Cia chiede, infine, alle istituzioni maggiore attenzione e rapidità nell’attuazione delle misure, affinché l’obiettivo della regolarizzazione e della tutela del lavoro stagionale possa essere realmente raggiunto, senza penalizzare le filiere agricole nazionali.

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