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A CAUSA DEL MALTEMPO, PER COLDIRETTI, LA CAMPAGNA, META DEI SOGNI PER IL 55% DEGLI ITALIANI, HA PERSO 300 MILIONI, E IL PAESAGGIO, VALORE AGGIUNTO DEL MADE IN ITALY, NE ESCE STRAVOLTO. FOCUS: MAPPA DEI DANNI E INCIDENZA NEL CARRELLO DELLA SPESA

“Una nevicata così non si vedeva dall’‘85”: quante volte l’abbiamo sentito in questi giorni e quante volte lo sentiremo. Ma il peggio sembra passato, e Coldiretti fa la conta dei danni, nonostante il bilancio rischi di peggiorare, con i danni causati dalla neve e dal freddo eccezionali degli ultimi 15 giorni che rischiano di ripercuotersi anche nei prossimi anni. Mentre la Consulta ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della cosiddetta “tassa sulla disgrazia” introdotta nel 2011 nel Milleproproghe che stabiliva che in caso di calamità naturali, le Regioni prima di poter accedere a eventuali aiuti da parte dello Stato, dovessero elevare al massimo le proprie addizionali fiscali per recuperare fondi per l’emergenza, le stime dell’organizzazione agricola parlano di un conto salato: sono 300 i milioni di euro “bruciati” dal gelo, dal Nord al Sud della Penisola, con Regioni letteralmente in ginocchio, dall’Abruzzo (dove si stimano danni per 32 milioni di euro) alle Marche, dal Lazio alla Sardegna, tra tonnellate di frutta, verdura e latte marcite sui camion bloccati dalla neve, piante da frutto a rischio a causa delle temperature polari e cedimenti strutturali di capannoni e allevamenti. E le ripercussioni hanno colpito anche i consumatori, che fanno i conti con un’inflazione che in alcuni casi ha superato il +20% e ha spinto il 65% degli italiani a cambiare modo di fare la spesa. Ma se la campagna, in casi eccezionali come questo toglie, in altri dà: secondo una ricerca di Coldiretti e Swg, di scena oggi alla Bit-Borsa Internazionale del Turismo di Milano, il 55% degli italiani sceglie la pace della campagna ed i suoi prodotti per le proprie vacanze, con la bellezza del paesaggio, valore aggiunto dei prodotti made in Italy, considerato fondamentale nella scelta della meta, ma che, proprio il maltempo, in molte zone ha letteralmente stravolto.

L’analisi - Indagine Swg: il paesaggio stravolto dal maltempo, vero valore aggiunto del made in Italy, quando si parla di turismo
E’ il paesaggio, con i suoi territori rurali unici al mondo e così diversi da una regione all’altra del Belpaese, il vero valore aggiunto dei prodotti made in Italy, se solo si pensa a quanto la sua bellezza conta quando ci si trova di fronte alla scelta della meta per il proprio viaggio, che si sia italiani o si provenga da ogni parte del mondo, semplicemente per andare in vacanza o scoprire direttamente i luoghi dove nascono i prodotti italiani che quei territori sono capaci di evocare al solo assaggio. Secondo un’indagine Swg che fa parte dell’iniziativa “Il Volto dell’Italia. Paesaggi Agrari: bellezza, sostenibilità, economia” promossa dalla Coldiretti ed Italia Nostra in occasione della Bit-Borsa Internazionale del Turismo a Fieramilano a Rho a Milano, più della metà degli italiani (55%) in una meta turistica del 2012 cercano soprattutto natura e paesaggi gradevoli che insieme alla cultura e alla storia rappresentano gli ingredienti irrinunciabili. L’interesse per il paesaggio, sottolinea la Coldiretti, cresce con l’aumentare del reddito e per i vacanzieri che vivono in città. Per il 57% degli italiani, continua la Coldiretti, una vacanza senza ambiente incontaminato e bei paesaggi avrebbe un valore medio basso ma per il 20% non varrebbe addirittura nulla. La meta ideale per le bellezze naturali e per i percorsi naturalistici degli italiani è il Trentino Alto Adige mentre per le città d’arte e il turismo enogastronomico è la Toscana, la Sicilia vince per i prodotti agroalimentari tipici, l’Emilia Romagna per il miglior rapporto qualità e prezzo mentre la Lombardia, conclude la Coldiretti, si afferma per l’offerta culturale.

Focus - La mappa dei danni di Coldiretti: Lazio, Abruzzo, Marche e Sardegna sono le regioni più colpite
In soli quindici giorni il maltempo ha provocato danni per quasi 300 milioni di euro all’agricoltura italiana con le regioni Lazio (35 milioni), Abruzzo (32 milioni), Marche (30 milioni) e Sardegna (30 milioni) che hanno dovuto pagare il conto maggiore anche se è stata colpita l’intera penisola, dal Piemonte (15 milioni) alla Sicilia (10 milioni). E’ quanto emerge dal primo bilancio dei danni provocati dal maltempo nelle diverse regioni italiane presentato dal presidente della Coldiretti Sergio Marini. “Di fronte ad una emergenza di tale entità - ha sottolineato Marini - è necessario attivare tutti gli strumenti disponibili e verificare se ci sono le condizioni per un intervento straordinario del fondo di solidarietà dell’Unione Europea per affrontare un danno diffuso su tutto il territorio che è purtroppo destinato ad incidere sulla ripresa economia del Paese”.
Distruzione di quasi 200.000 tonnellate di verdure ed altri prodotti deperibili, crolli per il freddo della produzione di latte per un totale stimabile in almeno 25 milioni di litri, aumento esponenziale dei costi di riscaldamento in serre e stalle sono, sottolinea la Coldiretti, alcune delle conseguenze sul sistema produttivo agricolo provocate dal gelo e dalla neve. Ma dati allarmanti, prosegue la Coldiretti, arrivano soprattutto sul piano strutturale con centinaia di edifici rurali e stalle crollate e migliaia di animali da allevamento morti tra mucche, cavalli, pecore, conigli e polli. Il fatto che le temperature minime siano rimaste cosi basse per un periodo relativamente lungo fa accrescere le preoccupazioni per gli effetti che potrebbe aver provocato in determinate zone sulle piante coltivate, dall’ulivo alla frutta. La sopportazione media delle piante al freddo va in via molto indicativa, afferma la Coldiretti, da -3 a -5 per gli agrumi, da -10 a -12 per l’ulivo, da -16 a -18 per la vite, da -18 a -22 per drupacee quali ciliegio, albicocco e mandorlo, da -22 a -25 per pomacee, quali per e melo. I danni alle piante, che potranno però essere verificati definitivamente solo nei prossimi giorni, sono destinati a compromettere le produzioni nel tempo poiché, continua la Coldiretti, occorrono anni prima che prima che si possa sostituire la pianta e che quella nuova inizi a produrre.
Il Lazio, con una stima di 35 milioni di danni è stata la regione maggiormente colpita dal maltempo e soprattutto dalla neve che ha provocato l’isolamento di numerose aziende e il crollo di stalle e capannoni. I guasti peggiori si sono avuti in provincia di Frosinone dove è pesante la perdita di animali. Simile la situazione dell’Abruzzo dove oltre la metà dei danni subiti (in totale 32 milioni) va collegata a crolli per il peso della neve e alla morte di animali, con numerosi capi bovini e pecore disperse. In Sardegna, dove il freddo di febbraio è stato decisamente eccezionale, oltre ai danni alla zootecnia (i costi di produzione per l’alimentazione degli animali e le spese per riscaldare le serre sono cresciuti del 50%), informa la Coldiretti, si è registrato un tracollo della produzione orticola: prime vittime i finocchi e i pregiati carciofi sardi (-50%). In totale il danno è stato pari a 30 milioni. Sui 30 milioni di danni viaggiano anche le Marche dove la Coldiretti denuncia la perdita di oltre 6mila animali da allevamento e la distruzione di numerose stalle e capannoni rurali. Toscana (22 milioni) e Puglia (20 milioni) sono accomunate dalle preoccupazioni per gli olivi. Come accadde nel 1985, oltre al peso della neve che ha spezzato rami e comporterà una riduzione della produzione di olio per i prossimi tre anni, occorrerà vedere, nei prossimi mesi la tenuta al gelo delle piante, soprattutto di quelle più giovani. Danni di 20 milioni anche in Emilia-Romagna dove il grande gelo, perdurante in alcune province come quelle di Ravenna, ha provocato una moria di api e sta mettendo a dura prova la resistenza delle piante da frutto, soprattutto kiwi, albicocche e pesche e in Calabria dove la zootecnia ha pagato, più di tutti i settori, il conto del maltempo. Gelo killer, continua la Coldiretti, anche in Piemonte (15 milioni) dove le prestigiose viti del Cuneese stentano a sopportare i meno 20 gradi a cui staziona da giorni la colonnina di mercurio. Le uniche regioni dove non si segnalano danni dal maltempo sono, conclude la Coldiretti, la Valle d’Aosta e il Trentino abituate ogni anno a confrontarsi con la neve e le basse temperature.

In evidenza - Coldiretti: il maltempo ha stravolto la spesa di 2 italiani su 3
La spesa di quasi 2 italiani su 3 (65%) è stata stravolta dal maltempo che ha distrutto le coltivazioni in campo ed ostacolato i trasporti modificando i prezzi e l’assortimento dei prodotti sugli scaffali. Emerge da un sondaggio on line condotto dal sito www.coldiretti.it che evidenzia i cambiamenti nei comportamenti di acquisto degli alimenti a causa dell’ondata straordinaria di maltempo che ha interessato l’Italia. Per il 40% degli italiani a provocare il cambiamento, sottolinea la Coldiretti, è stato l’aumento dei prezzi che ha interessato alcune referenze mentre per il 16% la responsabilità va attribuita all’assortimento ridotto per la scomparsa di alcuni prodotti dai supermercati ma c’è anche un 9% che non è riuscito a raggiungere il solito punto vendita. Il risultato finale, secondo la Coldiretti, è stato un contenimento degli acquisti di ortofrutta da parte dei consumatori che viene stimato in media pari attorno al 5% nei quindici giorni di maltempo.
L’aumento dei prezzi è stato accompagnato da una riduzione delle consegne a causa del gelo e della neve sulle strade con tanti paesi isolati in cui i negozi sono stati addirittura chiusi e le città in cui gli scaffali sono risultati spesso sguarniti. A scarseggiare sono stati, precisa la Coldiretti, soprattutto di prodotti freschi, come ortofrutta e latticini, ma anche alimenti conservati come la farina mentre nel comparto dell’ortofrutta sono mancati gli ortaggi a foglia larga, bietole, cicorie, spinaci e insalate. Per verificare la congruità dei prezzi contro le speculazioni un aiuto viene dal servizio Sms consumatori che attraverso l’sms al numero 47947 fornisce i prezzi più congrui per i diversi prodotti al nord, al centro e al sud Italia.
Se i consumatori devono fare i conti con forniture ridotte e prezzi in rialzo, il danno per il settore agricolo ha raggiunto ora, stima la Coldiretti, quasi 300 milioni di euro. Ai danni immediati causati dal crollo della produzione di latte a causa del freddo o dalla neve e gelo nei campi e dal blocco delle attività di trasporto che hanno portato alla distruzione di centinaia di migliaia di tonnellate di prodotti deperibili vanno sommati, continua la Coldiretti, quelli strutturali con il crollo di intere strutture produttive, dai capannoni alle stalle con la distruzione di macchinari e la morte di migliaia di animali allevati, tra mucche, pecore, cavalli, conigli e polli. Il conto per l’agricoltura, conclude la Coldiretti, potrebbe salire in misura esponenziale perché con le temperature al di sotto dei dieci gradi per più giorni rischiano di essere compromesse anche le 100 milioni di milioni di piante di ulivo coltivate nelle zone interessate dal maltempo, al pari di quanto è avvenuto con le gelate del 1985.

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