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A CHÂTEAUNEUF-DU-PAPE IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA FRANCESE NICOLAS SARKOZY TORNA AD INVOCARE LO STOP ALLA LIBERALIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI DI VIGNETI

Il presidente francese Nicolas Sarkozy non beve una goccia di vino, ma non ha intenzione di lasciare da solo chi lo produce. Probabilmente pensando anche alla prossima campagna elettorale per l’Eliseo e, cercando di “rintuzzare” l’offensiva del Fronte Nazionale di Anne Marie Le Pen che tra i viticoltori gode di largo consenso, il Presidente della Repubblica francese è tornato ad assicurare ai viticoltori che “il Governo di Parigi combatterà a Bruxelles con ogni mezzo contro la liberalizzazione dei diritti di impianto che rappresenta una vera e propria sentenza di condanna a morte per il comparto viticolo francese”.

Tredici i governi schierati a favore del ritiro di questa norma: “manca - ha spiegato il Presidente francese - un solo paese per avere la maggioranza qualificata che vincerà la partita. La misura è tecnica, ma interessa il futuro del vino francese. Lasciando piantare in tutto il mondo, crolleranno i prezzi e la qualità”.

Ma Nicolas Sarkozy ne ha avute anche per gli ambientalisti: “opporsi alle richieste dei vignaioli, che coltivano anche il paesaggio non ha senso, è una posizione che mostra una completa ignoranza delle tradizioni del nostro paese”.

Un discorso, quello di un paio di giorni fa pronunciato a Châteauneuf-du-Pape, con cui il Presidente della Repubblica francese ha guadagnato l’apprezzamento dei viticoltori, ma che, forse, è stato troppo distante dalle richieste dei produttori di frutta e verdura.

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