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A MILANO LE “FAMIGLIE DELL’AMARONE D’ARTE” (DA ALLEGRINI A MASI, DA ZENATO A SPERI ...) PER ILLUSTRARE LE STRATEGIE DELLE AZIENDE STORICHE DELLA VALPOLICELLA A DIFESA DELL’AUTENTICITA’ DI UN VINO SIMBOLO DEL MADE IN ITALY NEL MONDO

Italia
Sandro Boscaini

Allegrini, Begali, Brigaldara, Masi, Musella, Nicolis, Speri, Tedeschi, Tenuta Sant’Antonio, Tommasi, Venturini, Zenato, le 12 “Famiglie dell’Amarone d’Arte”, associazione fondata dalla aziende storiche della Valpolicella, danno appuntamento a Milano (Show Room Ferrari e Maserati di Rossocorsa), il 14 settembre, per illustrare il loro impegno a difesa dell’autenticità di un vino simbolo del made in Italy nel mondo, che è oggi minacciato dall’eccessiva produzione e da azioni commerciali che rispondono spesso a logiche di basso prezzo, in canali distributivi di massa.

“I numeri parlano da soli - spiega Sandro Boscaini, presidente di Masi Agricola - e il mercato, inutile nasconderlo, è quello che è, sbocchi commerciali ridotti e consumo del vino decisamente non in aumento, ma, appunto, i numeri dell’Amarone parlano di una produzione che sta progressivamente aumentando dagli 8 milioni di bottiglie di un paio di anni ai 12 di quest’anno e ai 16 milioni previsti per il 2010. Questi quantitativi possono trovare un assorbimento soltanto nei canali distributivi della gdo, il che, evidentemente, comporta un riverbero negativo sui prezzi, mettendo in difficoltà, dal punto di vista dell’immagine, un vino d’eccellenza come l’Amarone.

Le “Famiglie dell’Amarone d’arte”, associazione che raccoglie molti dei produttori storici, si domandano quindi come sia possibile arginare questa deriva e si propongono di continuare a sostenere un Amarone d’elite, ottenuto con metodi tradizionali, prodotto in aree storiche, con particolare attenzioni in fase di appassimento e di affinamento. Un Amarone d’arte, appunto, che le 12 famiglie che fanno capo all’associazione, vogliono salvaguardare anche, evidentemente, aprendosi alle altre più importanti realtà della denominazione. Per sintetizzare questo obbiettivo - conclude Boscaini - sarà presentato un manifesto d’intenti e un piccolo ologramma da applicare alle bottiglie, che, semplicemente, faccia riconoscere la nostra produzione e la distingua dall’altra, in nome della qualità e della tradizione del vero Amarone”.

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