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Agenda fitta per il wine & food: da Merano WineFestival ad Asta mondiale del tartufo d’Alba, aspettando l’opening di Fico, “Trentodoc bollicine sulla città” e il Congresso Assoenologi. Grazie ad Antinori torna in Italia un capolavoro del Rinascimento

Dal “Merano WineFestival” (Kurhaus, dal 10 al 14 novembre, l’anteprima il 9 novembre ai Giardini di Sissi a Castel Trautmansdorff con il convegno “Naturae & Purae” dedicato ai vini del futuro; www.meranowinefestival.com), l’esclusiva kermesse del Wine Hunter Helmuth Köcher dedicata alle eccellenze food & wine nazionali e internazionali, oltre 450 cantine tra le migliori in Italia e nel mondo, quasi 200 artigiani del gusto e 15 cuochi di spicco, frutto di una rigorosa selezione, all’Asta mondiale del tartufo bianco d’Alba, il momento più atteso dai gourmet internazionali, in diretta tra Grinzane Cavour, Hong Kong e per la prima volta da Dubai (12 novembre); dall’atteso opening di Fico Eataly World-Fabbrica Italiana Contadina, il più grande parco alimentare al mondo, a Bologna, con il Presidente del Consiglio dei Ministri Paolo Gentiloni e il patron di Eataly Oscar Farinetti (15 novembre, domani l’anteprima per i media), a “Trentodoc Bollicine sulla Città”, storica kermesse dedicata alle bollicine di montagna, che anima Trento e tutto il territorio (16 novembre-10 dicembre), aspettando gli Assoenologi a Congresso (17-20 novembre) per il “nuovo rinascimento” enoico del Belpaese e la “sostenibilità”, a Firenze, “culla del Rinascimento”: dove, domani, dopo oltre un secolo, torna in Italia un capolavoro del Rinascimento italiano oggi di proprietà del Brooklyn Museum of Art di New York: la “Resurrezione di Cristo” di Giovanni Della Robbia, restaurata 500 anni dopo dai suoi stessi committenti, i Marchesi Antinori, esposta al Museo Nazionale del Bargello nella mostra “Da Brooklyn al Bargello: Giovanni della Robbia, la lunetta Antinori e Stefano Arienti” (10 novembre-8 aprile). È un’agenda fitta di impegni per il wine & food, in un autunno pieno di eventi segnalati da WineNews.
L’agricoltura, invece, si riposa: l’11 novembre per San Martino si festeggia il capodanno agricolo, la fine dei contratti contadini e il lavoro nei campi che si ferma per l’inverno, celebrando la gioia derivata dal raccolto buono e dallo scampato pericolo della carestia, nella speranza in un futuro sempre più prospero. E come, da tradizione, le cantine aprono le porte agli appassionati cone le “Cantine Aperte a San Martino”, l’evento autunnale del Movimento Turismo del Vino (11-12 novembre), dal Friuli Venezia Giulia, tra degustazioni guidate dai produttori, abbinamenti cibo-vino, pranzi e cene con il vignaiolo (www.mtvfriulivg.it), alla Puglia, dove il leimotiv è Nasce il vino scoppia la festa! e si brinda nelle aziende con i vini della nuova annata (www.mtvpuglia.it). Restando nella Regione, anche Tenute Rubino, aspettando San Martino chiama a raccolta quanti amano il vino e la convivialità per un evento che mette insieme vino, cibo e musica in un’atmosfera di pura allegria (10 novembre; www.tenuterubino.com), mentre a Trullo di Pezza è di scena un wine tasting alla cieca con Slow Wine, alla scoperta dei vini nuovi in un confronto che parte dai vini francesi, passa per quelli del Nord Italia e giunge sino ai prodotti nuovi pugliesi (11 novembre; www.trullodipezza.com). Al Podere ai Valloni, in Piemonte, ci sono invece “Tre grandi vini e un intruso, degustazione semiseria per scoprire se (ri)conoscete i vini”, con le cantine Baldin e Patriarca (11-12 novembre; www.podereaivalloni.it). La Tenuta Cavalier Pepe, in Campania, propone invece ai wine lovers “L’ Aglianico ed il suo affinamento”: Vini rossi da lungo affinamento in Jeroboham e Magnum a confronto con la bottiglia da 0.75 lt” (11-19 novembre; www.tenutacavalierpepe.it).
Ma il 10 novembre, alla vigilia di San Martino, anche Slow Food fa festa e lo fa con i bambini, i loro genitori e gli insegnanti: come da tradizione, torna la “Festa Nazionale degli Orti in Condotta”, fiore all’occhiello del progetto di educazione alimentare della Chiocciola nelle scuole che fa conoscere agli alunni i valori del cibo buono, pulito e giusto (www.slowfood.it). A proposito di Slow, l’11 novembre alla Fiera di San Martino a Chieri, è di scena il volume “Slow Food. Storia di un’utopia possibile”, prima biografia ufficiale del movimento scritta a quattro mani dal fondatore Carlo Petrini e dal giornalista Gigi Padovani, che lo presenterà assieme a Carlo Bogliotti, direttore editoriale Slow Food Editore (prossima tappa, il 30 novembre a Sant’Arcangelo di Romagna sempre per la Fiera di San Martino; www.claragigipadovani.com).

Focus - Capolavoro del Rinascimento, la “Resurrezione di Cristo” di Giovanni Della Robbia dopo oltre un secolo torna a Firenze, esposta al Museo del Bargello, in tutto il suo splendore (10 novembre-8 aprile). Merito di una storica circostanza: il restauro da parte degli stessi committenti, Marchesi Antinori
All’inizio del Cinquecento (1520 c.a.), Niccolò di Tommaso Antinori, iniziatore della fortuna imprenditoriale della storica famiglia del vino italiano, commissiona a Giovanni della Robbia (Firenze, 1469-1529/30) la lunetta con la “Resurrezione di Cristo” che lo raffigura con gli stemmi di famiglia, per decorare Villa Le Rose, la residenza di campagna alle porte di Firenze, dove già all’epoca si produceva vino. Un capolavoro del Rinascimento italiano, dal 1898 di proprietà del Brooklyn Museum of Art di New York, che per la prima volta dopo 120 anni sarà presentato al pubblico, in tutto il suo splendore, al Museo Nazionale del Bargello a Firenze (10 novembre-8 aprile; il 9 novembre la preview alla stampa con Paola D’Agostino, direttore del Museo Nazionale del Bargello, e Alessia Antinori, vicepresidente Marchesi Antinori). Il merito è di una storica circostanza: il restauro della robbiana da parte degli stessi committenti, i Marchesi Antinori, oltre 500 anni dopo, nel solco di una tradizione di mecenatismo culturale che arriva fino ai nostri giorni. E per celebrare lo straordinario ritorno della lunetta e l’esposizione nella “culla” del Rinascimento tra le opere di Michelangelo, Donatello e degli stessi Della Robbia, la famiglia fiorentina continua la sua antica tradizione di “mecenati d’arte” anche con una nuova, e doppia, committenza, grazie all’Antinori Art Project, progetto che muove dall’idea di creare una naturale prosecuzione dell’attività di collezionismo: “Scena Fissa”, un’opera dell’artista italiano Stefano Arienti, tra i più apprezzati sulla scena internazionale, esposta accanto alla robbiana, che rilegge ed interpreta, nella mostra “Da Brooklyn al Bargello: Giovanni della Robbia, la lunetta Antinori e Stefano Arienti”, in due sale separate ma comunicanti tra loro, in un inaspettato dialogo tra arte rinascimentale e contemporanea. In contemporanea, nella Vinsataia dell’avveniristica Cantina Antinori nel Chianti Classico sarà esposta invece “Altorilievo”, installazione site-specific di Arienti, ispirata ancora una volta alla lunetta Antinori e complementare all’opera dello stesso artista esposta al Bargello, e che entrerà a far parte della collezione permanente di famiglia.
“Sostenere e valorizzare le arti è sempre stato importante per la nostra famiglia - sottolinea Alessia Antinori - siamo oggi particolarmente orgogliosi che questa bellissima lunetta, al cui interno è raffigurato uno dei nostri antenati oltre agli stemmi di famiglia, torni finalmente a casa completamente restaurata, in occasione dell’esposizione al Museo Nazionale del Bargello, già scrigno di numerosi inestimabili capolavori dei Della Robbia”.
Composta da 46 sezioni di terracotta policroma invetriata, la robbiana di dimensioni monumentali, splendido e tra i più notevoli esempi della straordinaria tecnica della famiglia di scultori Della Robbia (Luca, Andrea e Giovanni), attivi tra il 1400 e il 1500 a Firenze, presenta infatti un ritratto quasi a grandezza naturale del suo committente, in ginocchio con le mani giunte alla destra del Cristo Risorto, con i soldati attorno al sepolcro su un articolato sfondo di paesaggio e due stemmi di famiglia ai lati della base del rilievo, una fastosa cornice di frutti e fiori popolata da piccoli animali, che decorava Villa Le Rose, una delle Tenute di famiglia dove già all’epoca gli Antinori producevano principalmente vino ma anche olio ed altri prodotti agricoli.
Donata al Brooklyn Institute (oggi Brooklyn Museum of Art) nel 1898 dal collezionista americano Aaron Augustus Healy - dopo averla acquistata dagli stessi Antinori - la robbiana non ha più lasciato New York da allora. Nel 2016, grazie al finanziamento della famiglia Antinori, ritrova il suo splendore originale, restaurata nei laboratori del Brooklyn Museum per la mostra “Della Robbia: Sculpting with Color in Renaissance Florence”, prima esposizione americana dedicata ai Della Robbia, al Museum of Fine Arts di Boston (9 agosto-4 dicembre 2016) e poi alla National Gallery of Art di Washington Dc (5 febbraio-4 giugno 2017). L’esposizione della lunetta Antinori al Museo Nazionale del Bargello, dove si conserva la maggiore raccolta al mondo di sculture realizzate in terracotta invetriata dai Della Robbia ed alla quale verrà dedicata un’intera sala dello spazio museale, sarà anche idealmentre riaccompagnata dal collezionista americano: altro capolavoro concesso in prestito dallo stesso Museo americano è infatti il “Ritratto di Aaron Augustus Healy” dipinto dal grande ritrattista statunitense John Singer Sargent nel 1907.
Info: www.antinoriartproject.it - www.bargellomusei.beniculturali.it

Focus - Nella stagione altamente qualitativa ma avara in quantità per il Tartufo Bianco d’Alba, cresce la curiosità per il momento più atteso dai gourmet: l’Asta mondiale, in diretta tra Grinzane Cavour, Hong Kong e per la prima volta da Dubai (12 novembre)
Sodi, sani e profumati, non grandi nelle pezzature, ma di buona qualità, la stagione di raccolta dei pregiati tartufi bianchi italiani è nel vivo e sarà ancora molto lunga, ma difficilmente i temporali, pochi e irregolari, più le notti umide e fresche, forse, potranno cambiare le sorti di un’annata non facile, che va migliorando nel gusto ma avara nella quantità. La richiesta resta invece altissima, dai gourmet ai ristoratori, facendo schizzare i prezzi alle stelle: dai 4.500 euro/kg con cui si è aperta la “Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba” n. 87 (fino al 26 novembre; www.fieradeltartufo.org) agli attuali 5.500 euro/kg registrati dal borsino del Centro Nazionale Studi Tartufo (www.tuber.it), fino ai 6.000 euro/kg cui sono arrivate le pezzature più pregiate alla vigilia dell’apertura della “Mostra Mercato del Tartufo Bianco delle Crete Senesi” (edizione n. 32 a San Giovanni d’Asso nella Val d’Orcia Patrimonio Unesco, dall’11 al 19 novembre; www.mostradeltartufobianco.it). Ecco perché, tornando ad Alba, “capitale” del Tuber Magnatum Pico neo eletta “Città Creativa Unesco per la Gastronomia” nelle Langhe già Patrimonio dell’Umanità, cresce la curiosità attorno al momento più atteso della stagione: l’Asta mondiale del Tartufo Bianco, all’edizione n. 18, il 12 novembre in diretta satellitare tra Grinzane Cavour, Hong Kong e per la prima volta Dubai, con i lotti all’incanto in contemporanea di fronte ad una platea di ospiti selezionati, dell’arte culinaria internazionale, vip, filantropi e appassionati delle varie latitudini, pronti a cimentarsi nei serrati rilanci per aggiudicarsi il pregiato fungo ipogeo in abbinamento ai grandi formati di Barolo e Barbaresco, a favore di una buona causa. E proprio in linea con l’annata, i lotti saranno solo tre su ciascuna piazza, con l’ultimo e più importante conteso in diretta nelle tre piazze. Infine, come in ogni edizione, l’“investitura” dell’Ambasciatore del Tartufo Bianco d’Alba: quest’anno, sarà lo chef-star & stellato Antonino Cannavacciuolo.
L’incantevole Castello appartenuto allo statista piemontese Camillo Benso Conte di Cavour torna ad ospitare l’esclusiva asta charity capace di concentrare l’attenzione mediatica mondiale sulle Langhe, sulla loro spettacolare tradizione enoica grazie al Consorzio Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, e sugli ingredienti eccellenti della sua cucina, con il ricavato destinato alla Fondazione Nuovo Ospedale Alba Bra Onlus: a condurre l’Asta 2017 saranno la presentatrice televisiva Elisa Isoardi, volto di Rai1 su “Buono a sapersi-A tavola in salute”, con l’istrionico Enzo Iacchetti, alla conduzione di “Striscia la Notizia” su Canale 5, e l’attore Roberto Ciufoli. Tra i personaggi del jet set nazionale, le coppie vip Elena Santarelli e Bernardo Corradi, Federica Nargi e Alessandro Matri, Federico Peluso e Sara Piccinini, accanto, restando nel mondo dei campioni di calcio, a Simone Barone, Ciro Ferrara, Cristian Molinaro, Lorenzo De Silvestri e Salvatore Sirigu.
Da Grinzane a Hong Kong, l’Asta conta sulla collaudata collaborazione dello chef stellato Umberto Bombana. È, infatti, nel suo ristorante “8 1/2 Otto e Mezzo Bombana” che la metropoli orientale esprimerà il proprio apprezzamento per i lotti battuti, con l’obiettivo di portare sostegno, attraverso i fondi raccolti in sinergia con Arete Food&Wine di Maria Pranzo, all’Istituto Mother’s Choice.
La novità riguarda la terza location dell’Asta 2017, grazie ad un secondo collegamento con un’area del mondo estremamente importante sotto il profilo commerciale e turistico ed una platea interessata alle eccellenze italiane: Dubai, uno dei sette Emirati Arabi, dove sarà organizzata dalla Camera di Commercio Italiana e Irc-International Restaurant Consulting, in uno dei suoi storici hotel, il Méridien Dubai Hotel & Conference Centre, e con i proventi devoluti all’ente benefico Al Jalila Foundation, un’organizzazione filantropica completamente finanziata attraverso le donazioni, impegnata ad aiutare le persone bisognose e a sostenere le cure e la ricerca in campo medico. E l’Asta sarà anche il momento di apertura della Italian Festival Weeks-Food, la settimana dedicata alla cucina italiana inserita dell’Italian Festival Weeks dedicato alla comunità italiana residente negli Eau, e Seconda Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, promossa dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, con Regione italiana ospite d’onore dell’edizione 2017 il Piemonte.
Nel 2016 l’Asta - che sarà trasmessa in diretta streaming sul sito web dell’Enoteca Piemontese Cavour (www.castellogrinzane.com) - ha battuto il record storico di raccolta fondi, destinando 450.000 euro in beneficienza.

Focus - Sarà il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ad inaugurare, il 15 novembre, Fico Eataly World - Fabbrica Italiana Contadina, a Bologna. Tra i tanti spazi anche la “Bottega del Vino”, con 400 produttori e 1.900 etichette del Belpaese. Domani l’anteprima per i media
Sarà il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ad inaugurare, il 15 novembre, Fico Eataly World-Fabbrica Italiana Contadina a Bologna, che promette di attirare 6 milioni di visitatori all’anno, e che Oscar Farinetti ha già definito “il luogo più importante al mondo per l’agroalimentare. Una specie di Disneyland, è vero, ma in senso positivo”.
10 ettari di parco, che raccoglieranno 40 fabbriche, altrettanti luoghi per la ristorazioni, botteghe, il mercato, aule didattiche, 6 “giostre” educative (una dedicata al rapporto tra l’uomo e il fuoco, una dedicata al rapporto tra l’uomo e l’agricoltura, l’uomo e gli animali, l’uomo e il mare, l’uomo dalla terra alla bottiglia, l’uomo e il futuro) e molto altro. E dove il vino italiano, naturalmente avrà il suo spazio dedicato, con la “Bottega del Vino”, dove saranno presenti oltre 400 produttori con 1.900 etichette. Domani, intanto, Fico si svela in anteprima ai media.
Info: www.eatalyworld.it

Focus - Sono i primi anni del 1900 quando Giulio Ferrari, giovane studente all’Imperial Regia Scuola Agraria di San Michele, dà vita alla sua produzione: inizia così la storia del Trentodoc che si racconta a “Bollicine sulla Città” (Trento, dal 16 novembre)
Sono i primi anni del Novecento quando Giulio Ferrari, giovane studente all’Imperial Regia Scuola Agraria di San Michele, dopo numerosi viaggi-studio in Francia, di rientro a Trento e per primo, nel cuore della città, dà il via alla sua produzione: piccola, ma di elevata qualità. Da allora molti lo seguirono. Inizia così la storia del Trentodoc, l’elegante e raffinato Metodo Classico di montagna per eccellenza (prime bollicine Doc d’Italia, e tra le prime anche nel mondo, nel 1993 con il riconoscimento della Denominazione “Trento”), oggi espressione comune di 48 case spumantistiche, ma ognuna con la sua personale filosofia capace di conferire al Metodo Classico sfumature diverse, riunite sotto l’egida, già dal lontano 1984, dell’Istituto Trento Doc in un unico marchio collettivo, nato esattamente 10 anni fa. Una realtà in costante crescita, che si racconta a “Trentodoc Bollicine sulla Città”, storica kermesse dedicata alle bollicine, agli addetti ai lavori ed ai numerosi appassionati, che anima Trento e tutto il territorio (all’edizione n. 14, dal 16 novembre al 10 dicembre), trasformandoli in un’enoteca diffusa, da Palazzo Roccabruna, sede dell’Enoteca Provinciale del Trentino, al Muse-Museo delle Scienze, dai locali gourmet più famosi alle cantine, con eventi nell’evento come “Trentodoc in Cantina” e “Happy Trentodoc”.
“Trentodoc Bollicine sulla Città”, è “un’importante vetrina ed un’opportunità unica per appassionati e turisti di degustare e apprezzare la produzione Trentodoc in diversi contesti: ristoranti, enoteche, Palazzo Roccabruna Enoteca Provinciale, direttamente in cantina e, addirittura, in una location unica come il Muse, in abbinamento ad altre produzioni locali d’eccellenza”, spiega il presidente dell’Istituto Trento Doc, Enrico Zanoni. Tra le più attese ed amate rassegne dedicate alle bollicine italiane - promossa dall’Istituto Trento Doc, dalla Camera di Commercio I.A.A. e la Provincia autonoma di Trento - ha il suo cuore, infatti, a Trento, a partire dall’Enoteca Provinciale del Trentino a Palazzo Roccabruna, tra degustazioni libere e guidate, seminari e approfondimenti, e l’immancabile cucina, con i suoi menù di montagna (16 novembre-10 dicembre), in abbinamento al versatile Metodo Classico, ottenuto da uve Chardonnay - il cui vitigno è uno dei più coltivati sul territorio (circa 26% della superficie vitata) - Pinot Nero, Pinot Bianco e Pinot Meunier. Per gli addetti ai lavori, la giornata da segnare in calendario è invece il 18 novembre, al Muse (sold out, ndr), palcoscenico per una degustazione in compagnia di 47 delle case spumantistiche dell’Istituto Trento Doc, con 130 etichette in mescita.
Tornando ai wine lovers, “Trentodoc in Cantina” (20 novembre-11 dicembre) apre le porte delle case spumantistiche, con un programma di eventi lungo la Strada del Vino e dei Sapori del Trentino, momento unico per scoprire le bollicine trentine là dove nascono, nelle viti geometricamente coltivate a pergola trentina ed eroicamente arrampicate sulle vette tra i 200 e gli 800 metri, dove il clima caratterizzato da notevoli escursioni termiche tra giorno e notte conferisce come tratti distintivi eleganza, freschezza e persistenza. È possibile così munirsi di un calice ed una cartina, per un “Enotur del Trentodoc”, un percorso multisensoriale tra i vigneti di Borgo dei Posseri, o godersi un aperitivo Trentodoc in cantina e con i produttori nell’Inkino all’Autunno a Mas dei Chini. Alle Cantine Monfort il Trentodoc è donna, in un racconto di sé attraverso un’esperienza sensoriale a Maso Papa, mentre i pregiati formaggi di montagna sono il gustoso abbinamento con i millesimati Revì. E se da Maso Martis il Trentodoc incontra l’artista Irma Paulon in “Mettiamoci il cuore nelle bollicine”, alle Cantine Ferrari il nuovo Ferrari Perlé Zero trova l’abbinamento perfetto nella cucina dello chef Alfio Ghezzi della stellata Locanda Margon, a partire dall’uovo di montagna. Anche legumi e cereali incontrano Trentodoc per un aperitivo alla Cantina Toblino, mentre finger food & musica accompagnano la degustazione di Zell alla Cantina Sociale di Trento. Un Gold Partry con delicatezze “dorate” e l’Altemasi Graal è di scena da Altemasi, un mercatino di Natale con i Trentodoc è quello che troveranno i curiosi da Endrizzi. Ma si va dall’aperitivo in cantina con i Nature di Opera e stuzzicherie di Maso Franch all’“Aperitivo sui lieviti” della Cantina di Isera, da una cena da Moser, con la cucina del Ristorante Del Lago a Bagno di Romagna, a “Feel Maso Poli”, aperitivo Trentodoc in cantina Music & Food, da “Bolle con il cuoco” con prodotti di tutte le Regioni italiane da De Tarczal alla Trentodoc Rotari “Zero” Jazz night alla Cantina Rotari, da Astrovervé, matinée di auguri con Trentodoc, le trote e i salmerini di Astro a Cantina Roverè della Luna Aichholz, alle Bollicine di Montagna, in verticale da Pedrotti Spumanti (con il Trentodoc Millesimato 2005-2006-2007 ). Un legame, quello con il territorio, “certificato” anche da una vera e propria “carta di identità” sull’origine, frutto di una ricerca della Fondazione Mach di San Michele all’Adige, in collaborazione con il Ministero delle Politiche Agricole e l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia.
Last but not least, “Happy Trentodoc” (18 novembre-10 dicembre), l’aperitivo 100% trentino nei locali del centro storico di Trento, dove le bollicine di montagna - tra cui i Riserva, per le quali, dopo la vendemmia manuale, il “vino base” è affidato a una lenta maturazione in bottiglia che varia da un minimo di 15 mesi a un minimo di 36, ed i Trentodoc più raffinati ed evoluti che invece riposano fino a 10 anni sui lieviti (il marchio collettivo Trentodoc, con le due “O”, simboleggia il gesto del “remuage”, tipico del Metodo Classico, ndr) - incontrano i prodotti gastronomici locali, formaggi e salumi in primis.
Info: www.trentodoc.com

Focus - A Firenze “culla del Rinascimento”, per il “nuovo rinascimento” enoico del Belpaese e la “sostenibilità”: Assoenologi a Congresso, con Joly, Matthiasson, Scienza, Farinetti, Vespa e grandi degustazioni tra Toscana e Portogallo (17-20 novembre)
Se il “nuovo rinascimento” della viticoltura e dell’enologia italiana e mondiale si sta sviluppando sotto il grande mantello della “sostenibilità”, non poteva esserci migliore palcoscenico della Firenze “culla del Rinascimento” culturale ed in larga parte anche vinicolo italiano per raccontarlo (grazie soprattutto al genio di Giacomo Tachis, che sarà ricordato in diversi momenti e grandi degustazioni), e fare il punto delle situazione. E così sarà proprio il capoluogo toscano ad ospitare il Congresso n. 72 di Assoenologi, che avrà come tema portante proprio “La scienza della sostenibilità del vino”, intesa come conoscenza a 360° gradi del tema. Che, dal 17 al 20 novembre, sarà sviscerato dal punto di vista vigna, del mercato, del consumatore, dell’economia, della ricerca genetica, ma anche della ristorazione, con spaccati ed esperienze dall’Italia e dal mondo, raccontati da personaggi di indiscussa autorevolezza.
Si parte il 17 novembre, alle ore 14, in maniera multisensoriale, con la degustazione guidata da Pierluigi Gorgoni e Filippo Bartolotta (il globe trotter wine teacher che ha guidato la degustazione del presidente Obama, attraverso grandi e particolari vendemmie e vini d’Italia, ndr), che sarà un viaggio attraverso la Toscana del vino tra Chianti, Chianti Classico, Brunello di Montalcino, Vino Nobile di Montepulciano e Vernaccia di San Gimignano, che sarà gusto preludio all’apertura ufficiale del Congresso (tutto alla Stazione Leopolda, ndr), con gli interventi del presidente di Assoenologi Riccardo Cotarella, del copresidente della Unione International des Oenologues Serge Dubois, i presidenti di Simest Salvatore Rebecchini e di Federvini Sandro Boscaini, e delle autorità locali, dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi al sindaco di Firenze Dario Nardella, passando per gli assessori all’agricoltura della Regione Marco Remaschi, e del Turismo di Firenze Anna Paola Concia. Inoltre, sarà ci scena il premio Assoenologi-Versini 2017 a Daniela Fracassetti dell’Università di Milano, e la presentazine del libro firmato dall’associazione, “Vinifera - l’Italia dei Vitigni”, con il commento de “I signori del Vino” Marcello Masi e Rocco Tolfa (Rai2).
Sabato 18 novembre si entra nel vino dei lavori, con l’approfondimento sul tema de “La Scienza della Sostenibilità del Vino”, con gli interventi del pioniere della biodinamica in Francia, Nicolas Joly (Coulée de Serrant), del celebre winemaker californiano Steve Matthiasson (Matthiasson Wines), e ancora di Ruenza Santandrea, coordinatrice del Settore Vitivinicolo Alleanza Cooperative Italiane Agroalimentare, l’agronomo Ruggero Mazzili, fondatore della Stazione sperimentale per la viticoltura sostenibile - Spevis, Stefano Vaccari, capo dipartimento dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi del Ministero delle Politiche Agricole (che presenterà i primi dati sui controlli dopo l’introduzione dei registri telematici di cantina), e del giornalista Andrea Zanfi. Nel pomeriggio, grande degustazione dei vini del Paese ospite, il Portogallo, guidata dagli enologi Josè Maria Soares Franco (J. Portugal Ramos) e David Guimaraens (Taylor’s & Fladgate), per un viaggio nel bicchiere tra Alentejo, Douro e il Porto, nelle sue diverse interpretazioni ed età. Chiusura di giornata all’insegna del bionomio tra vino e cultura, visto che nella bellissimo e storico Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, sarà di scena il concerto dell’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino, con la lettura di poesie dedicate al vino. Domenica 19 novembre, invece, si parlerà ancora del macrotema della sostenibilità, ma inquadrata sotto diversi punti di vista. Il patron di Eataly Oscar Farinetti la affronterà da quello del consumatore, l’ad di Marchesi Antinori Renzo Cotarella parlerà di sostenibilità economia e aziendale, mentre Attilio Scienza, docente dell’Università di Milano, approfondirà il tema della sostenibilità della genetica. A seguire, poi, si parlerà anche della “sostenibilità dell’alta ristorazione”: sul palco, moderati dalla giornalista Fiammetta Fadda, gli chef stellati Antonia Klugman (Ristorante l’Argine a Dolegna del Collio), Ciccio Sultato (Il Duomo di Ragusa) e Yoji Tukoyoshi (Tukoyoshi di Milano), e ancora il cotitolare del Ristorante Ceresio 7 (Milano) Edoardo Grassi, il direttore marketing di Marchesi Antinori Enrico Chiavacci, Lorenzo Donini, docente di Scienza dell’Alimentazione all’Università La Sapienza di Roma, ed il titolare dell’agenzia di comunicazione e design Pescerosso Benedetto Condreas.
Nel pomeriggio, doppia degustazione di alto livello. Prima saranno protagonisti il Brunello di Montalcino ed il Chianti Classico, nel tasting guidato da Luciano Ferraro (Corriere della Sera), e poi la degustazione di due vini mito della Toscana e dell’Italia, icone nel mondo, il Tignanello di Antinori e il Sassicaia di Tenuta San Guido, legati dalla firma e dal ricordo di Giacomo Tachis, che saranno raccontanti e presentati dai loro produttori, due grandi nomi assoluti del vino italiano, Piero Antinori e Nicolò Incisa della Rocchetta. A chiudere i lavori, sarà il giornalista e produttore Bruno Vespa, che condurrà un faccia a faccia, una sorta di “Porta a Porta” enoico, con i presidenti dei consorzi di Bolgheri, del Brunello di Montalcino, del Chianti, del Chianti Classico, del Vino Nobile di Montepulciano e dei Vini di San Gimignano, prima della serata di gala con Carlo Conti e Peppino di Capri.
E poi, dal Granducato, appuntamento per il 2018, con il Congresso n. 73 che sarà di scena a Trieste.
Info: www.assoenologi.it

Focus - Dal “Terlan SensEvent Party” all’Oltrepò, la Basilicata e la Maremma a Milano, da Golosaria a “Back to the Wine” a Faenza, dai “Vignaioli Naturali a Roma” alle Bandiere Verdi della Cia, ecco gli eventi nell’agenda di WineNews. Dopo il sisma, a Serrapetrona torna “Appassimenti aperti”: un invito ad andare nelle Marche
Scorrendo l’agenda degli eventi wine & food, in Alto Adige torna il “Terlan SensEvent Party” alla Cantina Terlano (11 novembre; www.cantina-terlano.com), evento esclusivo con un bar di ostriche Fines de Claire, una selezione di Champagne Legras & Haas e un raffinato menù a 6 portate del “Jeune Restaurateur d’Europe” Christian Pircher, fino ad un ricchissimo buffet di alta pasticceria a cura dello chef pluristellato Giancarlo Perbellini. Ma proseguono anche le “Giornate del Riesling”, la “regina delle uve bianche” in primo piano a Naturno, fino al 12 novembre, tra degustazioni con i produttori nel giardino d’inverno dell’Albergo Unterstell, tour enologici nelle cantine della Val Venosta, delizie per il palato con gli chef, momenti di dibattito, notti Wine & Music e con l’edizione n. 12 del Concorso nazionale di Riesling (www.rieslingtage-suedtirol.merano-suedtirol.it). In Lombardia, a Milano, proseguono gli appuntamenti con le bollicine francesi e italiane di e al Peck Italian Bar, con le cene con menu degustazione nelle quali ogni piatto - creato dalla chef Patrizia Finotti - viene elaborato in abbinamento allo Champagne Perrier-Jouët (12 novembre), al Franciacorta di Bellavista (23 novembre), allo Champagne Laurent-Perrier (6 dicembre) e al Franciacorta di Ca’ del Bosco (13 dicembre; www.peck.it). Intanto a Milano, fino all’11 novembre, continua anche l’Oltrepò WineMi Week “Bere Bene a Milano”, la settimana di degustazioni in cui le cantine, con la regia del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese e della Strada del Vino e dei Sapori Oltrepò Pavese in collaborazione con le enoteche storiche milanesi del gruppo WineMi (Cantina di Franco, Cantine Isola, Enoteca Eno Club, Enoteca Ronchi, Drogheria Radrizzani Enoteca; www.oltrepowinemiweek.it), presentano al pubblico il meglio della produzione, dal Metodo Classico al Riesling, dalla Bonarda al Pinot Nero. Si resta a Milano, per la presentazione del volume “Basilicata in Vigna”, racconto fotografico a cura di Andrea Zanfi sulla Basilicata enologica e non solo, il 10 novembre al FourSeasons Hotel, con una cena esclusiva promossa dall’Enoteca Regionale Lucana, occasione per accostarne i vini alla grande cucina dello chef stellato lucano Vito Mollica (www.enotecaregionalelucana.com). Quindi, torna anche, “Golosaria”, la rassegna di cultura e gusto con le migliori produzioni dell’agroalimentare italiano (11-13 novembre, Mi.Co - Milano Congressi; www.golosaria.it), dal cibo al vino, in tanti eventi declinati sul concetto di “Oltre il Buono” che alzeranno il sipario sulle nuove tendenze dell’enogastronomia contemporanea, secondo il Gatti-Massobrio, il Taccuino dei Ristoranti d’Italia per Paolo Massobrio e Marco Gatti. Il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato sarà in trasferta nella kermesse con un’Enoteca ad hoc (www.viniastimonferrato.it). A Milano c’è anche l’appuntamento con “Maremmachevini” (13 novembre, al Westin Palace; www.consorziovinimaremma.it) con le migliori etichette della costa toscana ed una speciale masterclass, Maremma: l’altra Toscana del Vino con la sommelier Adua Villa. E continuano anche gli eventi che celebrano un territorio italiano eletto European Region of Gastronomy 2017: la Lombardia Orientale, nel progetto Erg-East Lombardy 2017 (www.eastlombardy.it), come “Arte e gastronomia: il colore del gusto”, rassegna gastronomica nei ristoranti di Cremona in occasione della mostra “Genovesino, natura e invenzione nella pittura del Seicento” le cui opere ispirano gli chef in menu colorati (fino al 6 gennaio).
In Friuli, illycaffè e Università del Caffè, aprono le porte della sede di via Flavia a Trieste a tutti gli appassionati di caffè e non, per scoprire come nasce il blend unico illy divenuto ormai simbolo del made in Italy, i un calendario di appuntamenti tra visite dell’azienda e corsi di degustazione (fino al 30 novembre; www.unicaffe.illy.com). L’11 novembre, nel cuore del Collio goriziano, appuntamento con l’ultimo Concerto del Gusto 2017 di Friuli Venezia Giulia Via dei Sapori e un Lunch Show nella cantina di Silvio Jermann con chef italiani e stranieri, che si affiancheranno agli chef dei ristoranti del gruppo per preparare in diretta piatti di alta creatività pensati appositamente per l’occasione (www.friuliviadeisapori.it), mentre l’ouverture ed i dolci, sono affidati ai migliori artigiani del gusto del territorio. Fino al 20 novembre, 25 tra i migliori ristoranti del Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia si sfidano al “Festival Triveneto del Baccalà - Trofeo Tagliapietra” a colpi di ricette originali e creative a base di stoccafisso e baccalà salato, con i giudizi tra i clienti, chiamati dalla Dogale Confraternita del Baccalà mantecato, dalla Venerabile Confraternita del Baccalà alla vicentina, dalla Vulnerabile Confraternita dello Stofiss dei Frati in collaborazione con Tagliapietra e Figli srl, una delle aziende leader in Italia nell’importazione, lavorazione e commercio di prodotti ittici in particolare del merluzzo (galà finale alla Cantina Sociale di San Bonifacio a Verona, il 4 dicembre www.festivaldelbaccala.it). Dall’11 al 14 novembre in Fiera di Vicenza torna “Cosmofood”, la rassegna di riferimento per il mondo food, beverage e professional equipment per la ristorazione, organizzata da Italian Exhibition Group: dalla cucina smart a quella green, dal neuro food marketing alle app per il mondo della ristorazione, dalla tradizione culinaria allo zeocooking, sono tanti gli eventi in programma tra showcooking con chef stellati, degustazioni, viaggi sensoriali alla scoperta dei prodotti tipici ed esotici, seminari sulle ultime tendenze con i foodblogger e corsi di formazione con Dieffe l’Accademia delle professioni (www.cosmofood.it). “Prosecco & Superiore ai Carraresi”, è invece la prima mostra mai realizzata su questo tema, in programma dall’11 novembre al 1 maggio a Casa dei Carraresi a Treviso, per raccontare il vino simbolo della Marca Trevigiana, in un percorso espositivo ideato dall’imprenditore Paolo Lai e sviluppato con il coordinamento scientifico di Diego Tomasi del Crea-Ve, in collaborazione con la Fondazione Cassamarca, i Consorzi di Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore, Montello e Colli Asolani e Prosecco doc, l’Associazione Italiana Sommelier del Veneto ed Unindustria Treviso (www.proseccoaicarraresi.it).
In Piemonte, allo storico ristorante Del Cambio a Torino proseguono le serate in cantina, per degustare i vini di grandi produttori di Langa e del mondo, accompagnati dal sommelier Davide Buongiorno e da un menù conviviale firmato dallo chef stellato Matteo Baronetto, immersi nella suggestiva atmosfera del “Tavolo della Cantina”, il nuovo spazio collocato nelle fondamenta fisiche e spirituali del ristorante, le cantine seicentesche, più antiche dello stesso locale, un caveau che conserva oltre 19.000 bottiglie e ben 2.200 etichette pregiate: nei calici le etichette di Michele Chiarlo (stasera), il Barolo La Bussia di Prunotto (15 novembre), i grandi bianchi di Jermann (22 novembre), il Torgiano di Lungarotti (29 novembre), e 
i grandi vini del Collio Goriziano di Gravner (6 dicembre; www.delcambio.it). Restando in città è partito invece “Aspettando Gourmet Food Festival”, il percorso di avvicinamento verso la prima edizione della rassegna enogastronomica biennale in programma dal 17 al 19 novembre al Lingotto Fiere, frutto della collaborazione tra GL events Italia e Gambero Rosso (www.gourmetfoodfestival.it), con cene e degustazioni di vini organizzate in una serie di locali di Torino, dal Papà Noè (stasera, con “Bollicine in Città” con l’azienda Tosti) al Ristorante Piano 35 (domani con “Mezzacorona ad alta quota” con lo chef Fabio Macrì e le etichette di Mezzacorona), dal Ristorante Tre Galli (10 novembre con l’abbinamento provolone Valpadana e birre Flea nel menu ideato da Giovanni Battista Caputo) all’Artemisia Bistrot (14 novembre con la cucina dello chef Giuseppe Rambaldi ed i vini di Bel Colle), fino all’Enoteca Rossorubino (16 novembre con i vini Bertani). E nel weekend Eataly Lingotto ospita una golosa anteprima: in attesa del Bagna Cauda Day di Asti (24-26 novembre), arriva il “Festival Che bagna cauda!” (10-12 novembre; www.eataly.net), tre giorni all’insegna di uno dei piatti più simbolici della nostra Regione, tra giochi, ricette e persino una lezione di cucina. Ancora a Torino, si chiama “Vino facile” il corso serale organizzato da Signorvino con il wine blogger Emanuele Trono, in arte, Enoblogger, per chi vuole avvicinarsi al mondo del vino ma in maniera divertente, appassionata e non troppo impegnativa in termini di tempo, affrontando una tematica per ogni appuntamento (si parte il 15 novembre con Lezione sulle Bollicine, poi il 22 novembre con la Lezione sui Vini Bianchi, il 29 novembre con la Lezione sui Vini Rossi, fino al 13 dicembre con Blind Tasting e Marketing; www.signorvino.com - www.enoblogger.com), tra differenze, abbinamenti da sperimentare, curiosità, giochi ed ogni volta un Bonus, una pillola che si stacca della tematica principale per scoprire aspetti legati al mondo del vino dei quali si parla molto poco. E fino al 12 novembre a La Morra, nelle Langhe, i poderi del barolista Gianni Gagliardo ospitano la mostra “Filari di luce” a cura di Ermmano Tedeschi, curatore d’arte internazionale che ha scelto quest’anno di puntare sui fili sottili che legano natura, arte, territorio e l’umanizzazione dei luoghi, attraverso le opere degli artisti Dado Schapira e Daniele Basso che come le botti, privilegiano legno ed acciaio, in un allestimento piacevolmente invasivo degli spazi scenici e di lavoro della cantina, tra cui una dedica ai Poderi Gianni Gagliardo di Dado Schapira, un’interpretazione di una cassetta lignea di vino, come un libro semiaperto, che rimanda ad un soggetto espressivo caro all’artista (www.gagliardo.it). In Veneto, fino al 12 novembre, a San Zeno di Montagna (Verona), è di scena “San Zeno Castagne, Bardolino & Monte Veronese”, il mese dedicato ai prodotti tipici del territorio con menù degustazione nei ristoranti (www.ristosanzeno.it).
In Emilia Romagna, è un omaggio ai vignaioli artigiani, al vino come atto agricolo responsabile, rispettoso del territorio e della sua biodiversità, “Back to the Wine”, la rassegna alla Fiera di Faenza all’edizione n. 2 (12-13 novembre; www.backtothewine.it), che chiama a raccolta oltre 120 artigiani del vino da tutta Italia, Austria, Francia e Slovenia, con la regia di Andrea Marchetti, ideatore della comunità di Vinessum, e Blu Nautilus, tra degustazioni, mercato, laboratori, presentazioni di libri, ed eccellenze food del territorio. In Toscana, alla Fortezza di Siena e non solo, accanto alla rassegna “Sangiovese Purosangue”, continuano gli incontri-degustazione di Enoclub Siena, dai Versanti Nord (16 novembre) e Sud (30 novembre) e la Collina-Paese (23 novembre) di Montalcino ai grandi vini australiani a Firenze, da verticali di Brunello Biondi Santi al ristorante La Trota di Rivodutri e di Monfortino di Giacomo Conterno al Sangiovese Purosangue a Salerno (2 dicembre), da Brunello a Palazzo Caetani a Fondi (Latina, 3 dicembre) al ciclo Sette Note in Sette Notti (www.enoclubsiena.blogspot.it). A Firenze prosegue “Spoon”, la kermesse di chef stellati ai fornelli del Ristorante Borgo San Jacopo con lo chef Peter Brunel, con Carlo Cracco (20 novembre) e Mauro Uliassi (4 dicembre; www.borgosanjacopo.it). Ed è un olio Dop di altissimo livello, come “non se ne assaggiava da quasi dieci anni” quello che viene celebrato a Cartoceto, antico borgo della Valle del Metauro (Pesaro-Urbino), che da 41 anni dedica al suo “oro verde” il “Cartoceto Dop, il Festival-Mostra Mercato dell’Olio e dell’Oliva” (fino al 12 novembre; www.prolococartoceto.it) dedicato all’unica Denominazione olearia delle Marche. In Umbria continua la storica rassegna, all’edizione n. 20, “Frantoi Aperti”, la grande festa dell’olio nuovo e dei suoi artefici, occasione per scoprire borghi dimenticati e scorci nascosti del “cuore verde” d’Italia, lungo la Strada dell’Olio Dop Umbria (fino al 26 novembre; www.frantoiaperti.net). Nel Lazio,
torna a Roma il tradizionale appuntamento con la Bandiera Verde Agricoltura, il Premio promosso dalla Cia-Agricoltori Italiani in Campidoglio (10 novembre; www.cia.it), per conoscere i campioni dell’agricoltura italiana, protagonisti della valorizzazione e dell’innovazione nel settore. La proiezione del film “Barolo boys”, vincitore di Bandiera Verde 2017 per la categoria Agri-film, aprirà le iniziative dedicate al premio, il 9 novembre all’Auditorium Giuseppe Avolio della Cia. Ma nella capitale tornano anche i “Vignaioli Naturali a Roma”, edizione n. 10 della rassegna dedicata ad oltre 90 artigiani del “vino secondo natura” provenienti da tutta Italia e non solo, lasciando spazio alle immancabili birre artigianali e a qualche sorpresa in serbo per i più curiosi, per contribuire anche ad una buona causa, sostenendo le donne e i bambini della Costa d’Avorio, della Repubblica Democratica del Congo e della Tanzania (11-12 novembre, The Westin Excelsior Rome; www.vininaturaliaroma.com). 
Un evento speciale? Dopo lo stop dello scorso anno a causa del sisma, il 12 ed il 19 novembre il borgo di Serrapetrona (Macerata) torna mostrare il suo tesoro: l’occasione è “Appassimenti aperti”, evento organizzato dall’Imt-Istituto Marchigiano di Tutala Vini per valorizzare lo storico e vitigno autoctono Vernaccia Nera, “emblema stesso della tipicità - sottolinea Alberto Mazzoni, direttore di Imt - con l’intero processo di produzione che nasce a Serrapetrona e nelle immediate vicinanze e qui viene rigorosamente mantenuto; il profilo sensoriale che ne deriva è irriproducibile altrove. Unicità, qualità, territorio: così le Marche del vino accolgono il turista e Serrapetrona ne è la perfetta testimonianza”. Un invito a conoscere e degustare direttamente nei luoghi di produzione le due espressioni del vitigno la Vernaccia di Serrapetrona Docg e il Serrapetrona Doc, e per una gita fuoriporta nell’unica Regione al plurale d’Italia (www.appassimentiaperti.it).

Focus - Il tartufo bianco ed Alba sotto i riflettori, con tanti eventi, alla “Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba” n. 87 (fino al 26 novembre). Ad accompagnarlo le “Wine Tasting Experience” Strada del Barolo in partnership con il Festival “Collisioni”
Il tartufo bianco ed Alba hanno un rapporto che va ben al di là del legame che si instaura, naturalmente, tra una città ed il suo prodotto gastronomico più rappresentativo. “Sua Maestà”, qui, è qualcosa di più: è motore economico, perché se il comparto del tartufo nel Belpaese vale mezzo miliardo di euro, una buona parte arriva dalle Langhe, è ispirazione continua per la gastronomia d’eccellenza, come racconta il protagonismo nei piatti dei grandi chef, è ambizione per i grandi vini del Piemonte, onorati di accompagnare una tale prelibatezza, è volano per il turismo ed è, sempre più spesso, attrattore culturale, specie, ma non solo, nei due mesi della “Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba”, di scena, con l’edizione n. 87, fino al 26 novembre.
Otto settimane con il “gioiello della terra” al centro, e tutto il mondo intorno. A partire da quello del design, con una mostra promossa da Alessi, Centro Nazionale Studi Tartufo e Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, dal titolo “Truffle. Il Design Alessi incontra il Tartufo Bianco d’Alba” (fino al 26 novembre), con “Alba”, l’affettatartufi per il pregiato tubero designed by Ben van Berkel/UNStudio, ed i progetti ideati dai 15 designer coinvolti da Alessi. È, invece, visitabile fino al 12 novembre la video installazione “Holding the Milk”, firmata dalla sacerdotessa della performance art, Marina Abramović. Fino al 3 dicembre, la Chiesa di San Giuseppe ospita l’esposizione dedicata al protagonista della Transavanguardia Enzo Cucchi, “Enzo Cucchi dalle Collezioni del Castello di Rivoli”, senza dimenticare la mostra “Poeti/Pittori/Poeti”, dal 4 novembre al 17 dicembre, con le opere, tra gli altri, di Carlo Levi, Eugenio Montale e Pier Paolo Pasolini. Ma prosegue anche la rassegna “Classica - I concerti della Fiera internazionale del Tartufo Bianco d’Alba”, fino al 12 novembre.
Tornando alla Fiera, il suo cuore, come sempre, è ovviamente il Mercato Mondiale nel Cortile della Maddalena, che ospita anche i Foodies Moments con chef come Walter Ferretto, Andrea Ribaldone, Davide Oldani, Massimo Camia e Marc Lanteri, e speciali gemellaggi con territori d’eccellenza enogastronomica, con i “matrimoni del gusto” tra le colline di Langhe, Roero e Monferrato con i distretti agroalimentari di Chieri e il Chierese, della Città di Parma, della Regione Basilicata e della Città di Tokyo. Ma ci sono anche le Analisi sensoriale del tartufo, e il momento enogastronomico più esclusivo: le Ultimate Truffle Dinner, con l’idea di unire e abbinare in un evento esclusivo il Tartufo Bianco d’Alba con elementi unici della cucina internazionale come le ostriche, il manzo di Kobe, il caviale, il foie gras, lo Champagne e il Barolo, di scena, dopo al Guido Ristorante dallo chef Ugo Alciati, il 20 novembre al Ristorante 21.9 di Flavio Costa (con il ricavato per “Breathe the Truffle”, il crowdfunding per la salvaguardia delle tartufaie a rischio del Sud Piemonte). Infine, nella Piazzetta Unesco, un’esposizione fino al termine della Fiera, celebra il terzo anniversario del riconoscimento delle colline di Langhe-Roero e Monferrato a Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco. Ma il tartufo ha anche un “Official Sparkling Wine”, le bollicine dell’Alta Langa, protagoniste di appuntamenti in cui si esplorare tutte le sfumature dell’abbinamento Alta Langa e tartufo bianco che celebra un forte legame di sapori e tradizioni tra eccellenze dei frutti di Langa. E ancora, durante la Fiera, sull’esempio delle “École du Vin” francesi, ci sono anche le “Wine Tasting Experience”, ideate dalla Strada del Barolo, e dedicate ai wine lovers, con al centro “Il gusto del territorio”, “I Cru del Barolo” e “I volti del Nebbiolo”, fino al 26 novembre nel Cortile della Maddalena, dove fanno parte del nuovo progetto permanente del Festival agri-rock “Collisioni” al Castello Comunale Falletti di Barolo (www.winetastingexperience.it).
Info: www.fieradeltartufo.org

Focus - Tartufo e vino uniti dall’arte di Pericoli: Angelo Gaja e l’Enoteca Piemontese Cavour presentano la mostra “Le colline davanti”, per diffondere la coscienza verso la bellezza del territorio Unesco delle Langhe-Roero e Monferrato (fino al 26 novembre)
Quando la sinergia tra uno dei produttori più leggendari d’Italia e l’Enoteca di riferimento del territorio piemontese confluisce nel condiviso intento di diffondere la consapevolezza verso una bellezza paesaggistica vitivinicola straordinaria, riconosciuta ufficialmente persino dall’Unesco, il risultato può tradursi in arte: nasce così la mostra “Le colline davanti” di Tullio Pericoli, uno dei più grandi pittori paesaggisti viventi, sostenuta con slancio da Angelo Gaja e dall’Enoteca Regionale Piemontese Cavour, per la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, e ospitata ad Alba, fino al 26 novembre, nella Chiesa di San Domenico, con l’esposizione di 85 tele.
Il recente riconoscimento Unesco per i paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato sta diffondendo una maggiore coscienza della bellezza costruita dal duro lavoro di generazioni e generazioni contadine e può diventare l’occasione per ravvivare, oltre alle iniziative e all’entusiasmo, anche i contenuti, i modi, le parole stesse usate nella comunicazione del vino e del territorio. Di questo sono convinti Angelo Gaja e l’Enoteca Regionale Piemontese Cavour, che l’hanno capito tra i primi. Insieme hanno lavorato alla realizzazione della mostra contribuendovi in modo complementare. Angelo Gaja ha agito d’iniziativa personale, motivando e accompagnando Tullio Pericoli nel suo inedito sguardo alle colline di Langhe-Roero e Monferrato, lavoro silenzioso e assiduo di un anno. L’Enoteca ha agito, invece, per iniziativa istituzionale al fianco dell’Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, in virtù di una convinta attenzione ai temi del paesaggio, offrendo l’autorevole cornice del Castello-sito Unesco alla presentazione in anteprima delle opere e all’incontro dell’artista con la stampa. Una mostra che ha il privilegio di unire il vino al tartufo e che la rende testimone di un’acquisita maturazione di unità dell’intero territorio.
Info: www.castellogrinzane.com

Focus - Da Acqualagna nelle Marche alle Crete Senesi in Val d’Orcia fino a San Miniato nell’alta Toscana, per la gioia dei gourmet di tutto il mondo, nei territori più vocati d’Italia entra nel vivo la stagione di raccolta del tartufo
Nei territori più vocati d’Italia, la stagione di raccolta del tartufo, il pregiato bianco “re” dei prodotti made in Italy, è pronta ad entrare nel vivo per la gioia dei gourmet di tutto il mondo. Nelle Marche, la “Fiera nazionale del Tartufo Bianco d’Acqualagna” è in programma fino al 12 novembre (www.acqualagna.com). Nelle Crete Senesi nella Val d’Orcia Patrimonio Unesco, a San Giovanni d’Asso - ora compreso nel territorio del Brunello di Montalcino - la “Mostra Mercato del Tartufo Bianco delle Crete Senesi”, all’edizione n. 32, sarà di scena invece dall’11 al 19 novembre (www.mostradeltartufobianco.it), da raggiungere a bordo del “Treno Natura” o di Ferrari California e 458 Spider, e da assaggiare in versione street food o al ristorante, accanto formaggi pecorini a latte crudo, insaccati, carni di Chianina e Cinta Senese, olio extravergine di grande qualità, con il vino della Doc Orcia e, ovviamente, con “sua maestà” il Brunello nelle “Gran Cene” al Castello (con gli chef dell’Equipe “Alta Cucina” dell’Unione Regionale Cuochi Toscani, e con Maurizio Corridori e Claudia Bigi dell’International Chef Academy of Tuscany”), assistendo ai cooking show delle “Chef Lady in tour” e di Luca Biancucci, executive chef di Cantine Avignonesi, e visitando il Museo del Tartufo, cantine, frantoi e caseifici. Restando in Toscana, anche l’altra patria del bianco, San Miniato, si prepara a celebrare messer tartufo nella “Mostra Mercato Nazionale del Tartufo Bianco di San Miniato”, edizione n. 47, dall’11 al 26 novembre (www.sanminiatopromozione.it).

Focus - Nella stagione delle Guide, dopo Slow Food, L’Espresso, Seminario Veronelli, Associazione Italiana Sommelier e Gambero Rosso, è la volta di Fondazione Italiana Sommelier e Luca Maroni, che presentano le edizioni 2018 fino all’anno prossimo. Intanto, la regina delle Guide mondiali si svela a Parma: la Michelin Italia 2018 (16 novembre)
La stagione delle Guide è lunghissima, con la presentazione delle edizioni 2018 delle principali “voci” della critica enogastronomica nazionale che arriva fino all’anno prossimo. Dopo il tradizionale avvio in largo anticipo, già in estate, con le Corone di “ViniBuoni d’Italia” 2018, edita da Touring Editore, seguita dallo svelarsi dei “faccini” assegnati ai migliori vini dalla “Guida Essenziale ai Vini d’Italia” 2018 di Daniele Cernilli, sono arrivati i vini della Chiocciola con “Slow Wine” 2018 di Slow Food e le classifiche delle Guide 2018 de L’Espresso, “Vini d’Italia” e “I Ristoranti d’Italia”. Quindi, i migliori vignaioli d’Italia ed i vini più “capaci di racconto”, come li definiva il maestro Gino Veronelli, della “Guida Oro I Vini di Veronelli” 2018 del Seminario Permanente Luigi Veronelli, “Vitae” 2018, la Guida dell’Ais-Associazione Italiana Sommelier, tra “Tastevin” e “Quattro Viti”, ma anche “Frecce di Cupido” e “Salvadanai”, e il Gambero Rosso con “Vini d’Italia” e “Ristoranti d’Italia” 2018, con i Premi Speciali, i “Tre Bicchieri” e le Tre Forchette, senza dimenticare le “Cantine d’Italia” di Go Wine. Ora, dopo una pausa di qualche giorno, è la volta di “Bibenda” 2018, con cui la Fondazione Italiana Sommelier festeggia le venti edizioni con i migliori vini e ristoranti top del Belpaese (già online, e poi a fine ottobre, ndr), nel gran galà il 18 novembre all’Hotel Rome Cavalieri (con un nuovo riconoscimento, il “Premio Giacomo Tachis” al miglior enologo del 2017). Last but not least, però nel 2018, dal 15 al 18 febbraio a Roma, anche Luca Maroni svela il suo “Annuario dei migliori vini italiani” 2018 (in uscita a novembre, ndr) nell’evento dedicato a “Il Buono e Il Bello”, al Salone delle Fontane all’Eur. Il tutto, aspettando la regina delle Guide mondiali: la Michelin Italia 2018, di scena a Parma, il 16 novembre al Teatro Regio.

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