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“AL LAVORO PER PROMUOVERE AL MEGLIO QUESTA REALTA’ E LA SUA IMMAGINE ALL’ESTERO”: COSI’ IL NEO MINISTRO ROMANO. AUGURI & RICHIESTE DAL MONDO DELL’AGRICOLTURA, CRITICA SLOW FOOD. DE CASTRO: “PROSEGUIRE GIOCO DI SQUADRA”. FOCUS: IL BILANCIO DI GALAN

Non Solo Vino
Il passaggio di consegne tra Romano e Galan

“Mi metterò al lavoro per promuovere al meglio questa realtà e la sua immagine all’estero. Spero di essere all’altezza di questo compito importante in un Ministero che rappresenta non soltanto un settore produttivo importante ma la nostra stessa tradizione. L’Unità d’Italia si è fatta con l’agricoltura. Il primo Ministro dell’Agricoltura fu Cavour. Il Ministro Galan mi ha rappresentato le problematiche del comparto ma anche le grandi opportunità di questo settore in parte già accolte grazie al valore del suo operato”. Ecco le prime parole di Saverio Romano, nelle nuove vesti di Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, in occasione del suo insediamento al dicastero di Via XX Settembre a Roma.

Un grazie a Giancarlo Galan e gli auguri di buon lavoro al nuovo Ministro Romano, arrivano unanimi da parte di tutte le associazioni di categoria del mondo dell’agricoltura italiana, pronte a collaborarare (da Confagricoltura alla Coldiretti, dalla Cia-Confederazione Italia Agricoltori a Fedagri-Confcooperative, Federalimentare, Federcoopesca, Copagri, Confeuro ...). “Un compito non facile”, sottolinea il presidente di Confagricoltura Federico Vecchioni, e in vista del quale arrivano le prime richieste: prima di tutto il sostegno concreto da parte del Governo per le misure necessarie da intraprendere sul piano nazionale come di politica europea e internazionale, dalla conferenza nazionale alla concertazione, dalla Pac post 2013 alla tutela dei redditi. Ma “sono convinto - dice il presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo Paolo De Castro - che l’ottimo lavoro di collaborazione avviato con il Ministro Galan potrà proseguire con Romano”. Dura la critica, invece, da parte di Slow Food: per la nuova nomina, “dopo Zaia e Galan ricominciamo da zero in un settore strategico per l’Italia - dice il presidente di Slow Food Italia Roberto Burdese - nei governi così come nelle regioni, l’agricoltura è sempre l’ultima ruota del carro”, e per il nuovo Ministro, “dal suo curriculum non risulta che sappia nulla di agricoltura, lo vedremo lavorare sui fatti”.

“E’ importante - sottolinea il presidente della Cia Giuseppe Politi - che vi sia al più presto una reale ripresa del confronto tra Ministro e rappresentanze dell’intero sistema agroalimentare che, purtroppo, in questi ultimi tre anni non ha trovato mai un effettivo punto di partenza”. Per la Cia,
soprattutto a causa della complessa situazione che sta vivendo il settore agricolo, è fondamentale la concertazione, con la quale portare avanti scelte condivise che permettano alle imprese di avere certezze e prospettive future. Tra le priorità indicate sul tavolo del neo Ministro, la conferenza nazionale sull’agricoltura e lo sviluppo rurale da realizzarsi entro il 2011 e da cui dovrà scaturire una rinnovata politica agraria; una posizione autorevole nel negoziato sulla Pac post 2013, sulla quale c’é un documento unitario delle rappresentanze del mondo agricolo, cooperativo e sindacale; interventi mirati e concreti a sostegno delle imprese e, appunto, la concertazione. “E’ forte l’esigenza - dice Politi - sia di un’azione vigorosa che tuteli e valorizzi il nostro modello di agricoltura sia di un nuovo progetto per accrescere le capacità concorrenziali delle imprese agricole e delle filiere agroalimentari per valorizzare e difendere il made in Italy”.

“L’agenda europea dei prossimi mesi - ricorda De Castro - sarà ricca di appuntamenti importanti che disegneranno il nuovo quadro di regole della politica agraria del futuro. Ciò che occorre, è continuare a fare gioco di squadra lungo l’asse Roma-Bruxelles per garantire competitività e crescita alla nostra agricoltura. In tal senso sono certo che la collaborazione con il nuovo responsabile del Dicastero dell’Agricoltura italiana produrrà risultati importanti”.

Focus - Il bilancio dell’ex Ministro Giancarlo Galan

“Lascio un Ministero cui ho affidato entusiasmo e passioni che sono cresciuti giorno dopo giorno, avendo capito fin da subito le difficoltà e le opportunità di un settore che giustamente viene definito primario. Se da una parte non posso non osservare che quanto accade coincide con le celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia, avendo avuto questo Ministero, alle sue origini, la guida sapiente e illuminata di Camillo Benso Conte di Cavour, dall’altra ritengo di aver operato, durante questi undici mesi, proprio nel solco di una visione politica ispirata al liberalismo e ad un senso dello Stato rispettoso dei valori ispiratori dell’identità nazionale.

E’ stata l’Europa la mia stella polare, perché è soprattutto in sede comunitaria che si gioca la vera partita degli interessi fondamentali in campo agroalimentare e ittico. La mia costante presenza in tutti gli appuntamenti che hanno riguardato le mie responsabilità nelle Istituzioni europee ha consentito al nostro Paese di riconquistare credibilità e il conseguente rispetto politico, a seguito della più ferma attenzione posta nell’osservanza delle regole comunitarie e di tutto ciò che attiene alla legalità, essendo questo complesso settore della nostra vita economica inquinato o appesantito da comportamenti troppo spesso sospesi tra illecito e diverse forme di ambiguità politica. In questo ambito, ricordo quanto da me sostenuto a proposito delle multe sulle quote latte o sul nuovo regolamento per la pesca in Mediterraneo. Tutto ciò mi ha consentito di avviare rapporti anche di tipo personale con i più importanti attori della Politica Agricola Comune.

Al culmine del mio impegno in sede comunitaria, va senza dubbio sottolineato il valore del percorso virtuoso che ha portato alla definizione di un piano condiviso dalla stragrande maggioranza dei soggetti nazionali interessati al futuro della Pac dopo il 2013. Tanto è vero che le organizzazioni professionali, le centrali cooperative e i sindacati dei lavoratori hanno sottoscritto un documento unitario che rappresenta la posizione di tutta la filiera agricola sulla riforma della Pac. Questa unità delle organizzazioni professionali ha rappresentato un episodio quasi inedito e che costituisce un patrimonio da non disperdere nel prossimo futuro.

Tra le mie principali soddisfazioni c’è di sicuro l’utilizzo al meglio delle risorse previste dai Programmi di Sviluppo Rurale 2007-2013, sostenendo in tal modo la competitività delle imprese agricole e stimolando tutte le Regioni interessate a impegnare completamente i fondi messi a disposizione dall’Europa. Il traguardo raggiunto lo si può apprezzare molto bene che circa un anno fa era stato speso appena un quarto dell’obiettivo fissato per l’anno, pari a circa 2 miliardi di euro.
La mia più che convinta posizione sull’obbligo per un Paese come il nostro di estendere al massimo programmi e obiettivi legati alla ricerca ha fatto sì che anche in sede di Governo la questione sugli Ogm venisse riconsiderata. Ritengo infatti necessario che l’Italia si doti delle Linee Guida di coesistenza di colture geneticamente modificate, convenzionali e biologiche.

Estremamente significativo è stato l’ottenimento degli sconti previdenziali per le imprese agricole che operano nelle aree svantaggiate e dello sgravio fiscale per l’accorpamento delle piccole proprietà contadine. Inoltre, sono stati attivati circa 600 milioni di euro destinati al finanziamento di interventi infrastrutturali nel settore irriguo e della bonifica, finanziamenti che riguardano sia le regioni del centro-nord che le regioni del Sud. Decisivo è stato anche l’impegno per il rilancio dell’imprenditoria femminile e giovanile in agricoltura, senza dimenticare il rafforzamento degli ormai tradizionali appuntamenti rappresentati dalle campagne di sensibilizzazione e di informazione rivolte al mondo della scuola. Relativamente alla complessa problematica delle energie rinnovabili questo Ministero ha raggiunto un obiettivo importante: offrire agli agricoltori la possibilità di una nuova fonte di reddito attraverso il fotovoltaico e le biomasse, tutelando allo stesso tempo il tesoro rappresentato dai paesaggi e dai terreni agricoli del nostro Paese.

Anche alla luce di quanto da me sostenuto nel corso degli anni della Presidenza alla Regione del Veneto, il bene paesaggistico ha rappresentato una delle priorità che ritengo essenziali sia per la tutela e la valorizzazione del paesaggio storico italiano che dell’agricoltura nel suo insieme. Non a caso il contributo del Ministero alle celebrazione per i 150 anni dell’Unità d’Italia si è concretizzato nella pubblicazione di un prezioso volume dedicato ai “Paesaggi rurali storici”. Ad un simile tema credo sia giusto collegare il successo ottenuto dall’Italia con il riconoscimento da parte dell’Unesco della Dieta Mediterranea intesa come patrimonio immateriale dell’umanità. Non posso tralasciare di ricordare quanto è stato avviato sulla vicenda Federconsorzi, una delle più complesse della storia della Repubblica, come dimostrano le recenti sentenze di condanna dello Stato al risarcimento di oltre 800 milioni di euro. Si tratterà ora di fare chiarezza su di un episodio, anche sotto il profilo giudiziario ed erariale, affinché esso non propaghi in futuro effetti nefasti, che debbono essere chiusi al più presto.

Ci sarebbe molto da aggiungere ancora, ma mi sembra giunto il momento per dire che in tempi recentissimi il settore agricolo si è dimostrato il più dinamico dell’economia nazionale. I dati Istat, infatti, per il settore primario indicano, nell’intera annata 2010, un aumento del valore aggiunto dell’1 per cento, in netta controtendenza con il -2,3% registrato nel 2009. E come dimenticare che la crescita dell’agricoltura ha contribuito ad arginare il fenomeno della disoccupazione? Pertanto, ora bisogna lavorare per consolidare la ripresa rendendola strutturale. Da ultimo, in questo mio sommario riepilogo, colloco il più importante traguardo ottenuto nel corso della mia responsabilità ministeriale: l’approvazione della legge per l’etichettatura trasparente renderà il nostro sistema agroindustriale più solido e più competitivo sullo scenario internazionale, dando al contempo il massimo di garanzie alla sicurezza dei consumatori italiani.

Ringrazio dirigenti, funzionari e dipendenti tutti del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, per il generoso e intelligente sostegno garantito in ogni momento alle iniziative poste in essere dalla mia attività di governo. Ugualmente ringrazio i responsabili e i dipendenti di tutti gli Enti vigilati dal Ministero. Esprimo una volta ancora il mio vivo apprezzamento per l’opera di vigilanza e repressione svolto dal Corpo Forestale dello Stato, dalla Guardia Costiera - Capitanerie di porto e dal Nucleo Antifrodi dei Carabinieri. E’ sicuro che molti dei risultati politici ottenuti non sarebbero stati possibili senza il contributo fattivo delle Associazioni professionali, delle Centrali cooperative e dei sindacati dei lavoratori”.

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