E’ un passo decisivo che apre l’ultima fase del lavoro verso il riconoscimento a Patrimonio Unesco, l’insediamento, oggi a Villa Brandolini a Solighetto (Treviso), del Comitato Promotore per la candidatura del paesaggio vitivinicolo delle colline del Prosecco Superiore di Conegliano Valdobbiadene, formato dal Consorzio di Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore e l’Ipa Terre Alte della Marca Trevigiana, in collaborazione con la Provincia di Treviso. Per il presidente della Regione Veneto Luca Zaia “è la candidatura di un territorio che racchiude la storia, la cultura e l’identità di un’intera regione come il Veneto. Le colline del Prosecco sono la culla del lavoro dell’uomo che negli anni ha saputo non solo rispettare l’ambiente, ma anche valorizzarlo con il proprio lavoro dando vita ad un prodotto d’eccellenza come il Prosecco”.
“Si tratta - aggiunge Zaia - di una candidatura che rappresenta una grande opportunità per questi territori, che potranno mettere in vetrina la qualità e l’eccellenza di cui sono simbolo. La vittoria di questa sfida avrebbe effetti sicuramente positivi sul tessuto economico non solo della Marca, ma di tutto il Veneto”.
Con l’istituzione del Comitato Promotore si compirà ora un passo decisivo: la predisposizione del dossier tecnico e del dossier di gestione, ovvero i documenti completi che dovranno argomentare la richiesta di inserimento nell’elenco dei Patrimoni Unesco. Il primo dovrà spiegare in modo dettagliato le motivazioni della candidatura, che risiedono anzitutto nell’antica storia dell’area e nella creazione di un paesaggio straordinario, dove l’uomo con la propria opera ha ricamato di vigneti le colline, creando un vero e proprio paesaggio culturale. Altrettanto importante è la presenza sul territorio di artisti di pregio come Gianbattista Cima, uno dei grandi pittori del Paesaggismo veneto. Il dossier di gestione, invece, dovrà garantire il rispetto delle regole d’uso del territorio e le direttive per la sua protezione. Il progetto Unesco, infatti, non rappresenta solo una straordinaria occasione di promozione turistica per il territorio ma anche e soprattutto un’opportunità per conservare le colline di Conegliano Valdobbiadene attraverso un uso del territorio sostenibile, che protegga l’ambiente dal degrado e promuova la sua valorizzazione.
“Ottenere l’inserimento nell’elenco dei Patrimoni Unesco sarà un percorso in salita e tutt’altro che scontato. Quanto fatto finora, tuttavia, rappresenta già un risultato straordinario - afferma il presidente del Consorzio di Tutela Innocente Nardi - anzitutto il progetto ha unito i diversi soggetti del territorio, rafforzando la loro collaborazione. Inoltre, la definizione di un manuale d’uso del territorio responsabilizzerà tutti verso un uno sostenibile dell’area, che è la nostra prima ricchezza. L’impegno dovrà coinvolgere tutti, dai viticoltori ai cittadini, dalle amministrazioni comunali alle aziende vinicole”.
Il percorso di candidatura a Patrimonio Unesco delle colline del Prosecco è iniziato nel 2008 con la presentazione del progetto da parte del soggetto promotore, il Consorzio di tutela del Prosecco Docg, al tavolo di concertazione dell’intesa programmatica d’area delle Terre Alte della Marca Trevigiana n. 5, tenutosi a Pieve di Soligo il 4 dicembre 2008 per l’ottenimento della condivisione da parte degli enti locali e delle parti economiche e sociali. Tra le tappe significative vi è l’iscrizione del sito all’interno della lista propositiva (tentative list) italiana nel Settembre 2010.
L’obiettivo comune del progetto è ottenere il riconoscimento a Patrimonio Unesco e, più in generale, dare sempre maggiore visibilità alle colline del Prosecco Superiore, luoghi che hanno ispirato e che sono stati evocati da Andrea Zanzotto, il poeta del paesaggio e quelli nei quali, immerso tra i vigneti, passeggiava e meditava Toniolo, insigne sociologo di recente beatificato da Papa Benedetto XVI. In queste colline la secolare tradizione della viticoltura si è sposata alla cultura dello spumante, grazie alla fondazione a Conegliano nel 1876 della Prima Scuola Enologica d’Italia. Un connubio perfetto che ha originato uno dei vini che rappresentano un vanto dell’Italia: il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore, oggi certamente tra gli spumanti più noti al mondo.
Focus - le motivazioni della candidatura del Prosecco
Le colline del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore sono il primo sito della Provincia di Treviso ad essere iscritte nella Tentative List italiana delle candidature a Patrimonio Unesco. Esse rappresentano un paesaggio culturale di valore unico, che unisce la storia all’arte, la cultura del lavoro fatto a mano alla lunga tradizione spumantistica, inaugurata nel 1876 con la fondazione della prima Scuola Enologica d’Italia. Il prodotto simbolo è il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore, divenuto oggi un vero simbolo dell’Italia ed uno degli spumanti di maggior successo nel mondo.
Ecco i sei elementi distintivi delle colline di Conegliano Valdobbiadene su cui si basa il progetto Unesco.
- La cultura vitivinicola in Veneto è caratterizzata da una tradizione storica consolidata, che, nel caso delle colline di Conegliano e Valdobbiadene, ha prodotto nel tempo un paesaggio culturale di particolare bellezza, dove le pendici sono ricamate di vigneti. Esso conserva profonde tracce delle trasformazioni e delle evoluzioni sociali, tecnologiche ed economiche legate alla coltura della vite e ad una vera e propria “cultura del vino”, profondamente radicata nella comunità.
- Tale paesaggio è il risultato di un complesso insieme di valori tramandati nel tempo, in particolare riconducibili al lavoro congiunto dell’opera dell’uomo su un contesto naturale dotato di caratteristiche geomorfologiche e climatiche uniche, favorevoli alla coltivazione della vite. La viticoltura del Conegliano Valdobbiadene è in gran parte fatta a mano e frutto della cultura dei viticoltori del posto.
- Gli insediamenti umani, compresi nell’ambito del sito, tutti di rilevante valore storico o testimoniale, risalgono in larga parte ad un periodo compreso tra l’XI e il XVI secolo. La stessa edilizia rurale presenta caratteri e materiali costruttivi intimamente connessi con la natura fisica dei luoghi e con la storia locale, tanto da costituire un insieme unitario con i quadri paesaggistici locali.
- Le rappresentazioni di questo paesaggio storico sono presenti nell’iconografia degli artisti locali sin da epoca remota, ma soprattutto in due grandi maestri del Rinascimento italiano, Giovanni Battista Cima da Conegliano e Giovanni Bellini.
- Il sito è caratterizzato da produzioni vinicole e spumantistiche di qualità. Il prodotto simbolo sono la Docg Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore e la Docg Superiore di Cartizze, cui si aggiungono le produzioni della Doc Refrontolo passito - Marzemino, Doc Colli di Conegliano Bianco e Doc Colli di Conegliano Rosso. Queste denominazioni rappresentano un attributo esclusivo del sito in grado di contribuire chiaramente a quella definizione di unicità che risulta uno degli elementi fondamentali della candidatura e il loro alto numero conferma l’alta vocazione del sito.
- La secolare tradizione della viticoltura e della produzione spumantistica trovano in questo territorio un fondamento scientifico e tecnico che vanta almeno due secoli di lavoro di ricerca e di sperimentazione sul campo attraverso istituzioni didattiche storiche che vanno dalle prime Accademie Agrarie dell’Ottocento, alla prima scuola di viticoltura italiana, l’Istituto Cerletti, fondato nel 1876 a Conegliano. Questo ha contributo in modo fondamentale alla crescita dell’enologia in Italia e al perfezionamento della tecnica di produzione del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore. Ancora oggi l’Istituto Cerletti forma molti dei tecnici impegnati sul territorio nazionale e all’estero. Il polo formativo di Conegliano si è arricchito in questi anni della sede dell’Università di Padova dedicata al Corso di Laurea in Viticoltura ed Enologia. Sempre a Conegliano è stato fondato nel 1923 il primo Istituto Sperimentale per la Viticoltura, centro per le ricerche e le sperimentazioni in viticoltura, che ha assunto ora il nome di Cra - Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura. Con i suoi laboratori, la sua biblioteca di settore e le sue pubblicazioni e con l’importante collezione di germoplasma, ha contributo in maniera rilevante alla selezione ed al miglioramento sia dei vitigni che delle tecniche di coltivazione e di lavorazione originando, nell’area del coneglianese, un settore enotecnico in grado di collocare i propri impianti e la propria tecnologia in tutte le parti del mondo.
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025