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ALCOL & CONSUMO: È UNA QUESTIONE DI EDUCAZIONE. LA PREVENZIONE DALL’ABUSO NON PASSA PER UN “WARNING” NELLE ETICHETTE DEL VINO, MA PER L’EDUCAZIONE DEL CONSUMATORE

Alcol e cancro: “perché non fare come per le sigarette e scrivere in bottiglia che quello che si sta bevendo può causare il cancro? ... se ci sarà una “class action” in Italia, dovrebbe essere proprio sull’alcol. Solo così forse cambierà qualcosa”, ha detto ieri Emanuele Scafato, direttore Osservatorio Alcol Istituto Superiore Sanità, una “proposta-provocazione” che in Italia può sembrare una boutade. Di sostanze tossiche ne assumiamo migliaia, ma la questione è in quale dose. Determinate sostanze o condizioni, poi, non sono cancerogene perché fanno venire il cancro, ma perché aumentano le probabilità di contrarlo. E allora l’alcol, e dunque il vino, può essere la causa di tutto? O piuttosto l’onda di una moda, che vede nell’alcol il nemico pubblico numero 1? Una “class action” sul vino perché è un prodotto che fa male è una semplice boutade, perché il bere moderato ci dimostra da oltre 2000 anni che non è così, come, peraltro, ci dimostra che consumato in dosi eccessive crea come minimo degli scompensi. L’alcol non è un prodotto terapeutico, ma mettere nelle etichette del vino un “warning” non informa il consumatore, lo confonde. Lo fa piuttosto l’educazione, sinonimo di prevenzione.

Focus - L’Istituto Superiore della Sanità dixit …
“… Alcol e cancro, binomio sottovalutato che sta assumendo proporzioni allarmanti. Perchè non fare come per le sigarette e scrivere in bottiglia che quello che si sta bevendo può causare il cancro? Proposta-provocazione che in Italia può sembrare una boutade ma in altri Paesi è già legge: l’Australia ha approvato l’obbligo di “warning” su bottiglie; in Gran Bretagna, è prevista la possibilità di farlo. Da noi? Il Parlamento Ue ha approvato la legge sull’etichettatura degli alimenti, che comprende tutto tranne … le bevande alcoliche. Questo la dice lunga. Parliamo di un giro d’affari di 12 miliardi. Se ci sarà una “class action” in Italia, dovrebbe essere proprio sull’alcol. Solo così forse cambierà qualcosa” (Emanuele Scafato, direttore Osservatorio Alcol Istituto Superiore Sanità)”.

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