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ALCOL - OLTRE 9 MILIONI GLI ITALIANI A RISCHIO, MEZZO MILIONE I MINORENNI, MA L’ETA’ MEDIA E’ SEMPRE PIU’ BASSA: E’ LA FOTOGRAFIA SUL CONSUMO DI ALCOL IN ITALIA SCATTATA DAL MINISTERO DELLA SALUTE

Oltre 9 milioni di bevitori a “rischio”, il boom degli alcolici fuori pasto - il “binge drinking” è praticato da 1 italiano su 3 almeno una volta a settimana - e l’età media sempre più bassa, con il 7% degli undicenni che già beve settimanalmente e almeno mezzo milione di minorenni che sono consumatori abituali: è la fotografia sul consumo di alcol in Italia scattata dal Ministero della Salute nella Relazione al Parlamento trasmessa il 14 gennaio ai Presidenti di Camera e Senato sugli interventi realizzati da Ministero e Regioni in attuazione della Legge 30.3.2001 n. 125, “Legge quadro in materia di alcol e problemi alcolcorrelati”.

Il quadro epidemiologico del Ministero della Salute conferma la diffusione, in atto negli ultimi anni, di comportamenti a rischio lontani dalla tradizione nazionale, quali i consumi fuori pasto, le ubriacature e il “binge drinking”, soprattutto tra i giovani. Nei confronti dell’Europa l’Italia presenta una minore prevalenza di consumatori di bevande alcoliche e una minore diffusione del “binge drinking”. Tuttavia, fra coloro che consumano alcol, ben il 26% lo fa quotidianamente (il doppio della media europea), il 14% lo fa da 4 a 5 volte a settimana (valore più alto in Europa) e il 34% pratica il binge drinking almeno una volta a settimana (contro il 28% della media europea). Inoltre il 9,4% della popolazione consuma quotidianamente alcol in quantità non moderate e il 15,9% non rispetta le indicazioni di consumo proposte dagli organi di tutela della salute, pari a più di 9 milioni di persone considerate a “rischio”.

Il “binge drinking” è diffuso soprattutto nella popolazione maschile di 18-24 anni (22,1%) e di 25-44 (16,9% ). Nei ricoveri ospedalieri risulta in aumento nel tempo la percentuale di diagnosi ospedaliere per cirrosi epatica alcolica in rapporto alle altre diagnosi (+6,5%, dal 2000 al 2006). Per quanto riguarda i giovani, secondo la Relazione del Ministero della Salute, la bassa età del primo contatto con le bevande alcoliche è l’aspetto di maggiore debolezza del nostro Paese nel confronto con l’Europa (in media 12,2 anni di età, contro i 14,6 della media europea). Nel 2008 il 17,6% dei giovani di 11-15 anni ha consumato bevande alcoliche, in un’età al di sotto di quella legale per la somministrazione e per la quale il consumo consigliato è pari a zero.

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