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“AMARONE + 40% NELL’EXPORT”. LO COMUNICA IL PRESIDENTE DEL CONSORZIO DEI VINI VALPOLICELLA SARTORI. LE RAGIONI DEL SUCCESSO? LOTTA A CONTRAFFAZIONE, RIGORE DEI CONTROLLI, BLOCCO DEGLI IMPIANTI PER 3 ANNI, AZIONE PROMOZIONALE CONGIUNTA CON IL PROSECCO

“Picco entusiasmante” nelle vendite di Amarone che passano dai 9 milioni di bottiglie del 2009 ai quasi 13 milioni (12.800.000) del 2010 ed exploit (+40%) dell’export 2010 del re dei vini della Valpolicella, che è a forte vocazione internazionale (l’80% va all’estero), a fronte di una media nazionale in crescita a livelli medi del 13%-14%. Ecco i numeri del successo mondiale dell’Amarone, oggi Docg, comunicati oggi dal presidente del Consorzio per la tutela dei vini Valpolicella Luca Sartori, all’“Anteprima Amarone” 2007, a Verona, che presenta la produzione al debutto in commercio di 62 aziende vitivinicole.

Le ragioni del successo? Sartori ha sottolineato: “la fascetta di stato, che da quest’anno sarà applicata anche al Valpolicella Ripasso, la lotta alla contraffazione, il rigore dei controlli, il blocco dei nuovi impianti per i prossimi 3 anni ed una forte azione promozionale che oggi vede il via di una azione congiunta triennale con il Consorzio del Prosecco in Norvegia e Russia, con un budget di contributo pubblico di oltre 300 milioni di euro, per proseguire poi negli Usa e in Brasile”.

Gli ettari vitati ad Amarone sono cresciuti di 150 unità sull’anno precedente, per un totale di 6.450 ettari dove insistono 2463 aziende. “Importante per mantenere le quotazioni di mercato ed evitare inflazioni di prodotto il blocco deciso per i nuovi impianti - ha sottolineato Sartori - anche se nel 2010 abbiamo sforato un po’”.

Il presidente Sartori chiude il suo mandato alla guida del Consorzio il 6 aprile e che, ha detto, “ha altri progetti per il futuro. Serve qualcuno con nuova energia, ed è giusto che ci sia avvicendamento per un Consorzio, che ha più dell’80% della filiera associata”.

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