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“AMEN! NON C’E’ NIENTE COME UNA GRANDE BOTTIGLIA DI BRUNELLO!”: ECCO L’ELOQUENTE RISPOSTA DI JAMES SUCKLING, IL PIU’ INFLUENTE WINE-WRITER DEL MONDO … “SANGIOVESE OPPURE NO, FACILE DETERMINARLO … MA IN ITALIA IL TEST NON VALE COME PROVA LEGALE”

Italia
James Suckling

C’è chi crede che sia stato lui dal suo blog a sollevare tutto questo “polverone” mediatico e giudiziario essendo stato il primo, a quanto risulta, a parlare di indagini in corso per presunte irregolarità tra le aziende produttrici di Brunello di Montalcino. Tuttavia, almeno in questo momento, James Suckling, il corrispondente in Italia e in Europa della prestigiosa rivista americana “Wine Spectator” (www.winespectator.com), considerata l’unica vera bibbia enologica mondiale, sembra difendere, sempre dalle sue pagine on-line, il Brunello di Montalcino. Ad un commento di uno dei lettori del suo blog, infatti, risponde, eloquentemente, così: “Amen! Non c’è niente di meglio di una grande bottiglia di Brunello”, come a voler ribadire che il Brunello era, è e rimane uno dei più grandi vini del mondo.
Convinto del fatto che sulla “questione Brunello” si stia soffiando sul fuoco da varie parti, non ultima la stampa italiana e i media in generale che “divulgano una gran massa dicerie - dichiara Suckling - creando disinformazione dopo aver letteralmente messo sotto processo il complesso dei produttori di Brunello” egli ci tiene a ribadire che ancora non è stato trovato nessuno colpevole di frode.
“Non c’è altra cosa da fare - continua Suckling - se non aspettare e vedere quali saranno gli esiti dell’indagine. E’ fondamentale non saltare a conclusioni affrettate soprattutto considerato il fatto che ancora non è stata ufficializzata neanche una prova incriminante a carico di nessuna delle aziende indagate. In Italia, però, la magistratura detiene un enorme potere e durante un processo l’imputato è considerato colpevole fino a che non viene dimostrata la sua innocenza”.
Informato dai diretti interessi dell’ultimo capitolo della vicenda, la decisione della Tenuta di Argiano (www.argiano.net, ndr), una delle cantine nel novero delle indagate, di declassare il Brunello di Montalcino 2003 a semplice Igt, con il nome di “Il Duemilatre di Argiano” e venderlo ad un prezzo inferiore del 15% del consueto, commenta: “è una scelta coraggiosa quella effettuata da Argiano; scelta coraggiosa ma obbligata perché, come mi ha confessato al telefono il direttore vendite dell’azienda Stephane Schaeffer, essi non si possono permettere di attendere che il procuratore prenda una decisione in merito tenendo così un’intera produzione ferma in cantina”.
Secondo le fonti del giornalista americano, inoltre, dopo Argiano sembrerebbe che anche la Antinori (www.antinori.it, ndr) voglia declassare il Brunello di Montalcino 2003 a Igt, per le identiche ragioni. Politica esattamente inversa, invece, quella intrapresa dalla Frescobaldi (www.frescobaldi.it, ndr) e dalla Castello Banfi (www.banfi.it, ndr), che hanno avanzato, al Tribunale del riesame, il ricorso sul sequestro dei vigneti e delle bottiglie della vendemmia 2003 di Brunello di Montalcino, effettuati dalla Procura di Siena nell’inchiesta sul rispetto del disciplinare per la produzione del Brunello di Montalcino (ndr).
Provocato da un altro lettore sul blog, infine, Suckling dichiara: “il gas cromatografo e la risonanza magnetica potrebbero dirci con certezza se tali vini sono Sangiovese in purezza oppure no. Ma, in Italia, però, questi test non sono riconosciuti come prova legale”.

La lettera … - Brunello di Montalcino: cari amanti del vino e cultori del gusto vi scrivo … di Noemi Marone Cinzano
Cari Amanti del Vino, Cultori del Gusto, oggi sto vivendo con enorme dispiacere e profondo rammarico i recenti avvenimenti che colpiscono la nostra bellissima zona e, inevitabilmente, il cuore mi porta vicino a tutte le persone che da tanti anni, con dedizione e sacrificio, producono il nostro vino e ai nostri affezionati clienti che ci seguono con grande passione.
Nelle ultime settimane il Brunello di Montalcino sta subendo pesanti attacchi alimentando polemiche che condizionano in modo negativo il lavoro svolto e il patrimonio costruito con il contributo di tutte le aziende della zona, oggi riconosciuto a livello internazionale. Il Consorzio sta svolgendo un grande e prezioso lavoro per difendere quanto costruito, aiutando a fare chiarezza e sostenendo la qualità dei prodotti con puntualità e perizia. Come filosofia e caratteristica di Argiano non riusciamo a rimanere in attesa degli eventi.
Il nostro primo desiderio è di permettere ai nostri fedeli clienti di gustare anche quest’anno il nostro ottimo vino. Per questo motivo compiremo un grande sacrificio, grande veramente per un’azienda vitivinicola, declassificando il nostro vino di punta, la nostra bandiera.
In questo indimenticabile e unico anno ci sarà una novità: Il Duemilatre di Argiano. Abbiamo deciso di cambiare il nome, incorniciato nella classica etichetta simbolo, lasciando però immutata l’anima, la stessa di sempre, la stessa che, in più occasioni, ci ha permesso di ottenere riconoscimenti e premi. Manteniamo saldi i nostri valori, la nostra passione che trovano solida presa nelle radici della nostra storia, sin dal 1580.
Trasformare le emozioni in un qualcosa di unico, sensuale e affascinante da condividere con quante più persone possibili: questo è il sogno che ha guidato la mia vita. Con Argiano è stato amore a prima vista, ho sentito subito che questo era il luogo dove far crescere questo mio grande desiderio, creando vini conosciuti e apprezzati in tutto il mondo. Con grande energia ho dedicato tutta la vita al mondo del vino e alla ricerca della qualità del gusto.
Guardando al futuro mi sento fiduciosa che tutto tornerà molto presto alla normalità, grazie anche alla consapevolezza del buon lavoro fatto, e che Argiano potrà proseguire con successo la sua strada verso l’eccellenza … .
Noemi Marone Cinzano

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