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ANCHE I FINE WINE NON SEMBRANO RESISTERE ALLA FURIA DELLA CRISI FINANZIARIA GLOBALE. CALA L’INDICE LIV-EX, E ANCHE I COLLEZIONISTI MILIARDARI DI EUROPA E USA SONO SCORAGGIATI DALL’AUMENTO SMISURATO DEI PREZZI, DETTATO DALLA DOMANDA ASIATICA

Anche nel dorato mondo dei cosiddetti “Fine Wine”, la crisi sembra portare i suoi effetti. I collezionisti plurimiliardari di Europa e Stati Uniti - secondo una rilevazione di Bloomberg - sembrano decisamente scoraggiati dai continui aumenti dei prezzi dei migliori bordolesi, spinti a cifre stellari dalla domanda proveniente dall’Asia. Lo stesso indice Liv-ex, un po’ la “borsa” mondiale del vino, dopo anni di crescita continua (l’indice, proprio nel dicembre 2010, aveva rotto la “fatidica” barriera dei 400 punti toccando i 402.11, trasferendo il vino fra gli investimenti più redditizi come oro, petrolio e azioni), nelle ultime rilevazioni di questi giorni, mostra il segno meno.
La domanda crescente per le etichette top francesi (clamoroso il caso di Château Lafite), in particolare dall’Asia, ha spinto verso nuovi record sia le quotazioni alle aste sia i prezzi dei futures di queste preziose etichette Ma questo fenomeno ha finito per rompere importanti equilibri che, specialmente in un momento di crisi come quello attuale, dovevano in qualche modo restare.
I prezzi di alcune delle bottiglie più costose stanno, infatti, cominciando a scoraggiare anche i collezionisti più facoltosi di Europa e Stati Uniti, e, in questo senso, l’avvertimento di alcuni rivenditori, che avevano messo in guardia, già dal mese di gennaio, per il possibile scoppio della bolla speculativa, nel corso del 2011, sembra ormai realtà.
Specialmente gli acquirenti cinesi hanno fatto schizzare i prezzi dei Bordeaux “en primeur” anche dell’80%, per l’annata 2010 ancora completamente in botte. Ma adesso, le vendite “en primeur” hanno subito una battuta d’arresto proprio in conseguenza dei prezzi elevati e della tendenza, da parte degli chateaux più importanti, a rilasciare meno bottiglie rispetto all’anno passato.
Anche la crescita delle vendite all’asta è rallentata. Per le etichette di riferimento di questo particolare mercato, nei primi sei mesi del 2011 - secondo una stima di Bloomberg - c’è stato un incremento del 46% sul medesimo periodo del 2010, ma il valore degli scambi è sceso dell’88% su quello del 2010.
E lo stesso indice Liv-ex Fine Wine 50, che monitora le variazioni giornaliere di prezzo delle 10 annate più recenti di Bordeaux, ha evidenziato una discesa dai 445,49 punti di luglio ai 434,17 punti di inizio agosto.
I prezzi di qualche château hanno cominciato a scendere, mentre quelli di alcuni fra i più importanti si sono stabilizzati. Peraltro, la crescita dei prezzi non poteva continuare all’infinito. Mentre, nel frattempo, è aumentato l’interesse dei compratori verso alcuni dei cosiddetti chateaux “minori”, riducendo, per così dire, il “gap”.

Focus - Gli ultimi dati degli indici del Liv-ex
Gli indici del Liv-ex Fine Wine Exchange (www.liv-ex.com) di luglio 2011, indicano tutti il segno meno. Il Liv-ex Fine Wine 100 - che segue il movimento giornaliero dei prezzi delle etichette più scambiate nel mercato del vino, i Premier Cru di Bordeaux, includendo le dieci annate più recenti di Bordeaux (ad esclusione dei futures, attualmente 1999-2008), senza altri criteri di qualificazione applicata - vede uno spostamento verso il basso dell’1,56% per finire il mese a 359,01 punti. L’indice è invece cresciuto del 6,76% da inizio anno e del 19,30% sul 2010.
La crescita dei prezzi dei Premier Cru ha subito alcuni colpi duri, spingendo il Liv-ex Fine Wine 50 verso il basso con un decremento del 2,44% sul mese precedente a 434,53 punti. L’indice, che segue il movimento del prezzo delle dieci annate più recenti dei Premier Cru, è aumentato del 28,10% nell’ultimo anno e dell’8,33% all’anno fino ad oggi.
L’indice Liv-ex Chip Claret, calcolato settimanalmente - che segue le oscillazioni dei punteggi dei Premier Cru di Bordeaux, cioè le “blue chips” del mondo vino, comprendendo tutti i vini che hanno totalizzato 95 punti negli ultimi 15 anni, soprattutto guardando ai giudizi di Robert Parker - ha chiuso luglio a 441,55 punti, con un decremento dell’1,85% su giugno. L’indice è aumento del 6,72% da inizio da inizio anno e del 22,27% sul 2010.
Il valore del Liv-ex Indice Belle Investables - che segue i vini più “investibile” del mercato, circa 200 etichette di 24 châteaux bordolese e che, in sostanza, riflette performance di un portafoglio di investimento tipico, con dati a partire dal 1988 - al 31 luglio era 365,28 punti. Perdendo l’1,23% su giugno e aumentando del 9,42% nel 2011 del 23,74% sul 2010.
Infine, l’unico indice a guadagnare terreno nel mese di luglio, il Liv-ex Fine Wine 500 - che monitora l’andamento dei prezzi nel mercato dei vini di Bordeaux, di Borgogna, Rodano, Champagne, Porto, Italia e Nuovo Mondo - che ha chiuso a 294,17 punti, +0,53%. Dall’inizio dell’anno, il benchmark ha scalato 37 punti, ossia il 14,39%. Sul 2010 ha aumento del 25,73%.

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