E’ in discussione al Senato il disegno di legge per l’istituzione dell’albo dei Sommelier. La proposta è giunta nelle aule di Palazzo Madama, dove è stato avviato in commissione Agricoltura l’iter per la sua discussione.
Una proposta che dovrebbe, secondo il Legislatore, porre fine al far west del settore. “La professione di sommelier - recita il testo del disegno di Legge - comprende le attività volte all’esame e alla certificazione qualitativa nonché la conoscenza e l’impiego delle tecniche di somministrazione dei prodotti e dei distillati viti-vinicoli in fase di distribuzione e di consumo finale. Comprende altresì le attività di sperimentazione, ricerca e didattica in tale ambito. Ai sommelier non agronomi è vietata ogni attività di competenza esclusiva della professione di agronomo. Ai sommelier non enologi è vietata ogni attività di competenza esclusiva della professione di enologo”. Ecco quanto sottolinea il primo articolo del disegno di legge in discussione in commissione agricoltura e presentato dal Pdl.
“L’attività specifica e la qualificazione degli operatori - spiegano gli autori del ddl Gamba, Butti, Saia, Totaro e Amoruso - sono fino ad oggi rimaste affidate ad associazioni di carattere privatistico, la cui proliferazione incontrollata non giova alla uniformità e alla omogeneità qualitativa della figura del sommelier che, in un Paese come il nostro, deve essere, per i motivi ricordati innanzi, sempre contraddistinta da caratteri indiscutibili di serietà e di professionalità”.
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