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Anche se gli investimenti enoici più redditizi restano i top wine di Bordeaux e Borgogna, il futuro passa più a Nord, in Champagne dove le etichette migliori crescono, in valore, del 10% all’anno, e i prezzi medi sono più accessibili

Gli investimenti sul vino ormai arricchiscono i portafogli di migliaia di investitori, grandi e piccoli, ma se i più redditizi restano i top wine di Bordeaux e Borgogna, è anche vero che si viaggia su prezzi piuttosto alti, in un mercato decisamente saturo. Meglio, allora, puntare più a Nord, in Champagne, dove, secondo uno dei più affermati wine merchant londinesi, Sebastian Woolf, si nasconderebbero le migliori possibilità, in ottica futura e per quanto riguarda il rapporto qualità prezzo, con una crescita media prevista, in valore, del 10%. “Le migliori annate di Champagne - racconta Woolf a “Wine Searcher” (www.wine-searcher.com) - ossia la 1988, la 1996 e la 2002 hanno sempre dimostrato una crescita costante: in un periodo di due anni, infatti, la redditività delle bottiglie di queste annate è stata del 10,2%”.
Secondo l’indice borsistico del Liv-Ex, il valore delle etichette di Champagne è cresciuto dell’11,9% tra il 2011 e il 2013, ed oggi le bollicine rappresentano il 2,3% degli investimenti complessivi sul vino (nel 2011 erano all’1%). Lo Champagne, del resto, è relativamente conveniente rispetto agli equivalenti qualitativi di Bordeaux o Borgogna, con un prezzo medio per cassa dei migliori Champagne d’annata che difficilmente supera i 2.500 dollari, mentre i grand cru di Bordeaux o le grandi annate di Domaine de la Romanée-Conti raggiungono senza difficoltà, rispettivamente 10.000 e 165.000 dollari.

“Le migliori etichette su cui investire - spiega Woolf - secondo noi sono Pommery Cuvée Louise Brut Millésime 1999, Salon Cuvée ‘S’ Le Mesnil Blanc de Blancs 2002, Dom Pérignon Rosé 2002, Louis Roederer Cristal Brut 2006. Una cassa da sei bottiglie di Salon 2002 attualmente ha un valore di 2.750 dollari, un investimento accessibile, che dovrebbe garantire un guadagno del 10% nei prossimi 12 mesi”. Del resto, il mercato dello Champagne ha appena iniziato ad ampliarsi verso Est, e quando anche la Cina verrà conquistata dalle bollicine francesi, il prestigio ed il valore di un investimento del genere si rivelerà ancora più grande.

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