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ANDREA SARTORI ANCORA PRESIDENTE ALL’UNANIMITA’ DELL’UNIONE ITALIANA VINI. LE PRIORITÀ, DAL 2007 AL 2009? “DALLA NUOVA OCM VINO ALLA RIFORMA DELLE DENOMINAZIONI D’ORIGINE, ALLO SCENARIO POLITICO”

Italia
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E’ stato un plebiscito quello che ha riconfermato Andrea Sartori alla presidenza della Confederazione Italiana della Vite e del Vino - Unione Italiana Vini per il triennio 2007/09. Lo ha eletto, all’unanimità, il consiglio d’amministrazione nell’assemblea dei soci, che ha anche rinnovato le cariche delle tre federazioni nazionali “Commercio, Viticoltori, Industriali” rieleggendo presidenti Quirico Decordi, Piernicola Leone de Castris e Lamberto Vallarino Gancia.

Nel suo discorso, Andrea Sartori ha ripercorso le tappe del suo primo mandato ed ha tracciato le linee del programma futuro, con particolare riferimento, allo scenario politico, all’imminente nuova Ocm vino ed alla riforma della legge 164 sulle denominazioni d’origine.

“Negli obiettivi, cioè il riequilibrio dell’offerta di mercato, la proposta di riforma dell’Ocm avanzata dalla Commissione Europea - ha detto Sartori - è condivisibile. Gli strumenti ipotizzati, tuttavia, ci lasciano alcuni dubbi, in particolare quelli legati agli espianti - peraltro scesi a 200.000 ettari da una prima ipotesi di 400.000 - all’inquadramento giuridico dei Vqprd e alla designazione e presentazione dei vini. Ora attendiamo il 4 luglio per conoscere nei dettagli la proposta legislativa, sulla quale si sono comunque già intraviste modifiche delle impostazioni iniziali”.

“Sul fronte nazionale - ha proseguito Sartori - la riforma della legge 164, come d’altronde era logico che fosse, partirà dopo che saranno resi noti i dettagli della nuova Ocm. Sempre in questo contesto è da registrare che il decreto sui controlli dei Vqprd varato dal Ministero delle Politiche Agricole a marzo non ha contribuito a rasserenare gli animi, soprattutto sul piano tariffario e alla definizione della filiera vitivinicola regionale. Su questo punto le organizzazioni di categoria si sono compattate affermando con forza che la filiera non possa che essere costituita da organizzazioni rappresentative delle imprese economicamente coinvolte nelle fasi di produzione, trasformazione e confezionamento dei prodotti della Denominazione interessata”.

“Su questi, e ad altri temi, che dovranno essere affrontati nel prossimo futuro, non posso che dirmi fiducioso - ha concluso Sartori - in quanto rilevo con soddisfazione che oggi nella nostra organizzazione si respira un’aria orientata al dialogo, proiettata verso una nuova progettualità. Solo in questo modo, Unione Italiana Vini può essere vera forza sociale capace di leggere e interpretare correttamente gli interessi della propria base associativa, per essere in grado di incidere significativamente laddove si assumono le decisioni. In questi primi tre anni di mandato abbiamo raggiunto risultati importanti e tangibili, sono sicuro che i prossimi tre saranno ancora più ricchi di soddisfazioni”.

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