
Il whisky americano è fuori dalla lista dei contro-dazi previsti dall’Unione Europea. Lo ha annunciato al presidente di Unione Italiana Vini - Uiv, Lamberto Frescobaldi, il Ministro degli Affari Esteri e vice presidente del Consiglio dei Ministri, Antonio Tajani, sull’istanza “tesa a salvaguardare l’immediata ritorsione sul vino” che ha sostenuto nel Consiglio Affari Esteri in formato Commercio convocato, oggi a Lussemburgo, in via straordinaria, dalla Presidenza polacca, con all’ordine del giorno uno scambio di vedute tra i Ministri del Commercio dell’Ue sulle relazioni commerciali Ue-Usa, per analizzare i “dazi reciproci” annunciati dal Presidente Usa Donald Trump il 2 aprile e con l’obiettivo di concordare una risposta comune e pragmatica, ma anche sulle relazioni commerciali Ue-Cina, sottolineando che “andiamo nella giusta direzione perché mi pare che due siano gli elementi prevalenti in questo Consiglio: l’unità dell’Europa e la volontà di non scatenare una guerra commerciale. Tutti sono favorevoli al dialogo per impedire una guerra commerciale”, come ribadito anche dai Commissari Ue all’Agricoltura Christophe Hansen e alla Salute Olivér Várhelyi, in visita a Vinitaly 2025 a Verona.
“Nonostante tutte le discussioni che abbiamo avuto, abbiamo visto i dazi imposti all’Ue il 2 aprile, e quindi dobbiamo procedere con l’adozione delle contromisure. Tutte le scadenze sono chiaramente determinate dal processo legale. Quindi distribuiremo la lista delle contromisure stasera. Il voto sarà il 9 aprile, la riscossione dei dazi inizia il 15 aprile per la prima parte, e nel pieno rispetto della metodologia del Wto, la seconda parte entrerà in vigore 30 giorni dopo. Quindi parliamo del 15 maggio”, ha detto, dettando la “road map” Ue, che segue quella di Trump, il Commissario Ue al Commercio Maros Sefcovic, a margine del Consiglio Ue, ed affermando che “non è possibile ritardare l’entrata in vigore dei dazi. Primo o poi gli Usa si siederanno al tavolo - ha aggiunto - allo stesso tempo, finora, nonostante gli sforzi e le aperture, non abbiamo visto un vero impegno che portasse a una soluzione reciprocamente accettabile, perché deve essere equa per entrambe le parti. Non si arriverà al livello dei 26 miliardi di euro pari alle tariffe americane su acciaio e alluminio. Non vogliamo reagire occhio per occhio e vogliamo distribuire equamente gli oneri tra i Paesi membri”. “Mi auguro che la visita del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni nelle prossime settimane negli Usa possa essere utile - ha aggiunto, da parte sua, il Ministro Tajani - tutti quanti noi, Stati membri, dobbiamo convincere gli Usa ad avere una posizione dialogante, poi chiaramente la trattativa la fa la Commissione Ue. Qualche segnale di dialogo è arrivato durante i colloqui con Sefcovic. Non significa piegare la testa, bisogna trattare con la schiena dritta”. Con la Premier Meloni che, sempre oggi, ha convocato il vertice sui dazi a Palazzo Chigi, a Roma, con i vicepremier Tajani e Matteo Salvini e i Ministri dell’Economia Giancarlo Giorgetti, del Made in Italy Adolfo Urso, dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida (in video collegamento), degli Affari Europei e Pnrr Tommaso Foti, mentre, domani sono attesi, sempre a Palazzo Chigi, i rappresentanti del mondo produttivo.
“Probabilmente oggi il Consiglio Europeo sceglierà di “scongelare” una vecchia lista di prodotti americani da sanzionare con l’aumento dei dazi. Riteniamo che non debba essere inserito il whisky, che porterebbe a dazi più forti sul vino - aveva detto, solo poco ore prime, lo stesso Tajani in collegamento da Lussemburgo a Vinitaly 2025 a Verona, con il presidente Veronafiere, Federico Bricolo, il presidente Agenzia Ice, Matteo Zoppas, e l’onorevole Maria Paola Boscaini - c’è grande unità a livello europeo per evitare che ogni Stato tratti per sé. Mi pare ci sia convergenza anche da parte della Commissione Ue sulla necessità assoluta di non scatenare una guerra commerciale. La speranza è quella di arrivare a zero dazi Usa e zero Ue, per dar vita a un grande spazio economico libero di mercato Ue-Usa, per favorire la crescita dell’economia”. Il Ministro Tajani ha annunciato anche un nuovo piano per cercare nuovi settori dove aumentare le esportazioni: “organizzeremo iniziative per esplorare nuovi mercati e recuperare tutto ciò che si può dal danno dei dazi americani. Saremo in India questa settimana, anche con la partecipazione del presidente Veronafiere, Federico Bricolo. Successivamente a Caserta per un business forum con gli olandesi e poi in Giappone, in attesa della missione del Presidente del Consiglio Meloni negli Usa. L’Italia - ha concluso il Ministro - vuole essere protagonista all’interno di una strategia per favorire non soltanto il nostro Paese ma l’intera Europa”. Come anticipato da Tajani, infatti, Veronafiere sarò presente con il presidente Bricolo e il direttore generale Adolfo Rebughini, il 10 e l’11 aprile, a New Delhi per il “Forum imprenditoriale scientifico e tecnologico Italia-India”. Il Paese asiatico fa già parte del piano di sviluppo internazionale di Veronafiere, che, lo scorso 9 marzo, ha organizzato, proprio a New Delhi, la prima edizione di Vinitaly India Roadshow.
“Desidero ringraziare anche a nome di Unione Italiana Vini il Ministro Tajani per aver accolto e portato a termine con successo un’istanza di fondamentale importanza per il nostro settore”, conclude il presidente Uiv Frescobaldi. Lo scorso 18 marzo, infatti, Uiv, aveva incontrato il Ministro per segnalare i rischi e la pericolosità di avvitarsi in una spirale controproducente che vede gli alcolici europei - compreso il vino - esportare per 8 miliardi di euro a fronte di un import degli stessi prodotti per 1,3 miliardi di euro. Le tariffe aggiuntive sugli spiriti americani erano state inizialmente annunciate dall’Unione Europea e congelate dopo la minaccia di ritorsione con dazi al 200% da parte dell’amministrazione Trump.
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