Approda a Gela, in un lembo di Sicilia che rappresenta uno dei punti più stridenti di contrasto tra la bellezza della natura e la forza devastante dell’antropizzazione industriale, la mostra “Viaggio in Sicilia”, il progetto itinerante per arte e territorio ideato e prodotto in collaborazione tra la cantina Planeta (www.planeta.it), una delle più note griffe enologiche dell’isola, e l’Associazione Culturale Nuvole (www.associazionenuvole.it). La mostra, aperta dal 3 agosto al 16 ottobre 2005, sarà ospitata nelle sale del Museo Archeologico Regionale di Gela. Gli artisti che espongono sono Gaetano Cipolla, Maurice Frey, Paola Gandolfi, Jan Hisek, Francois Houtin, Vincenzo Nucci, Giorgio Ortona e Lanfranco Quadrio, mentre il catalogo è curato dal noto critico d’arte Philippe Daverio.
Il senso di questa nuova presenza sul territorio, dopo l’inaugurazione tenutasi a Palermo nello scorso maggio, è proprio quella di valorizzare il messaggio intrinseco che “Viaggio in Sicilia” contiene: l’arte può “salvare” il territorio. Non in modo diretto, probabilmente, ma creando e sviluppando una sensibilità ed una attenzione che poi si riflettano sulle scelte territoriali. “Viaggio in Sicilia” è un “itinerario-progetto” d’arte, che intende raccontare il senso del viaggio nella Sicilia meridionale attraverso l’interazione di un gruppo di artisti ed il territorio. Questi stessi, scelti per matrici ed estrazioni artistiche tra loro diverse, sono stati “condotti” attraverso questa terra per assorbirne le emozioni e gli stimoli, le impressioni visuali e gli spunti e generare così un primo nucleo di produzione artistica divenuto, nello scorso maggio, una mostra nella città di Palermo. Il viaggio si è sviluppato, nella scorsa estate e nel pieno del rito antico della vendemmia, in una delle zone più suggestive e ricche di fascino delle regione, quella costa meridionale, lungo la Statale 115, che, partendo dalla zona sud-orientale della Val di Noto, tocca Vittoria ed il Ragusano, giungendo fino a Menfi e a Sambuca di Sicilia sul Lago Arancio, nell’entroterra dell’Agrigentino. Tra le molte tappe intraprese, quella di Gela è stata una delle più sentite, contribuendo fortemente alla ispirazione del lavoro di alcuni artisti. In questo “itinerare”, essi hanno raccolto anche un filo sottile che lega millenni di storia su quel territorio, rappresentato dalla vite. In quell’ambito, essa è la sintesi perfetta tra le radici ed il futuro, testimone imperitura di questa terra; ad essa ci si potrà riferire come no, ma essa ci sarà, anche “sentita” solo da lontano, quando gli artisti hanno sostato nelle aziende Planeta, a Noto, a Vittoria, a Menfi o all’Ulmo, presso Sambuca di Sicilia.
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