02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

ARRESTATO IL PROPRIETARIO (CON PRECEDENTI PER SOFISTICAZIONE ALL’EPOCA DELLO SCANDALO DEL METANOLO) DI UNA CANTINA DI VERONELLA PER SOFISTICAZIONE ALIMENTARE CON PERICOLO PER LA SALUTE PUBBLICA (AVREBBE AGGIUNTO AL VINO, ACIDO CLORIDRICO E SOLFORICO)

Il proprietario di una cantina di Veronella (Verona), C.B., è stato arrestato dagli agenti del Corpo Forestale dello Stato di Verona per sofisticazione alimentare con pericolo per la salute pubblica: avrebbe aggiunto al vino acido cloridrico e solforico. Nella cantina dell’uomo sono stati infatti trovati 810 ettolitri di vino rosso e 860 di vino bianco da tavola, ancora in fase di fermentazione, 60 litri di acido cloridrico e solforico e 60 chilogrammi di zucchero.
Una serie di esami chimici eseguiti nell’Istituto Agrario di San Michele all’Adige (Trento) e il laboratorio dell’Ispettorato centrale per il controllo della qualità dei prodotti agroalimentari di Conegliano (Treviso) ha permesso di accertare l’utilizzo di oltre il 40% di zucchero, 50% di acqua e la presenza dei due acidi.
La sofisticazione, secondo gli investigatori, aveva lo scopo di accelerare il processo di inversione del saccarosio in glucosio e aumentare il titolo alcolimetrico del vino.
C.B. aveva già precedenti per sofisticazione, risalenti all’epoca dello scandalo del vino al metanolo. L’operazione, denominata “Vendemmia sicura”, è stata condotta dalla Forestale in collaborazione, con il personale dell’Ispettorato di Conegliano e ha comportato l’impiego di quindici agenti.

La posizione - Coldiretti: “su frodi tolleranza zero, dopo metanolo la svolta”
“Bisogna chiudere con decisione le porte a tutti i tentativi di frode e sofisticazione per difendere i primati conquistati dal vino italiano, a 20 anni dallo scandalo del metanolo che ha rappresentato un vero spartiacque con il valore delle esportazioni che da allora è più che quadruplicato e il nettare di Bacco nazionale è diventato un simbolo di successo del made in Italy nel mondo a dimostrazione della decisa svolta verso la tipicità, la qualità e la sicurezza”. Lo afferma la Coldiretti nel commentare l’operazione “Vendemmia sicura”, condotta dalla Forestale in collaborazione con il personale dell’Ispettorato di Conegliano che ha scoperto un tentativo di sofisticazione con acido in provincia di Verona.
Lo scandalo del vino al metanolo del 1986 - ricorda la Coldiretti - ha determinato uno shock profondo nella società con la perdita di vite umane, persone rimaste accecate o intossicate e arresti che hanno messo a nudo lo stretto legame che unisce il cibo consumato tutti i giorni con la salute ed anche minato profondamente la credibilità del “made in Italy” alimentare in Italia e nel Mondo.
Ma - sostiene la Coldiretti - lo scandalo del vino al metanolo ha rappresentato anche uno spartiacque con il passato ed una metafora per il futuro come esempio di un settore che ha saputo rigenerarsi ed acquisire una posizione di leadership mondiale. Dopo venti anni, la produzione nazionale di vino è stata di poco superiore ai 40 milioni di ettolitri quasi dimezzata rispetto al 1986 mentre è raddoppiata quella di vini a denominazione con 469 vini docg, doc e igt sui 228 di allora.
Dopo il grande percorso di valorizzazione qualitativa che ha portato il vino italiano alla conquista di ripetuti successi occorre insistere - afferma la Coldiretti - sulla strada della “tolleranza zero” nei confronti di episodi che causano un danno economico e di immagine gravissimo.
Le esportazioni di vino made in Italy nel mondo - riferisce la Coldiretti - hanno fatto segnare un aumento del 12% in valore, nonostante il record raggiunto nel tasso di cambio dell’euro sul dollaro sulla base dei dati Istat sul commercio estero nei primi 7 mesi 2007. La crescita del vino italiano all’estero - precisa la Coldiretti - riguarda tutti i diversi continenti con incrementi in valore del 6% negli Stati Uniti e del 14% nell’Unione Europea che rappresentano i principali clienti. Ad aumentare sono anche le esportazioni sui mercati emergenti con un incremento del 6% in Giappone e del 7% in Cina e del 20% in India dove tuttavia le quantità restano contenute.
I risultati raggiunti - continua la Coldiretti - dimostrano la presenza di nuove e rilevanti opportunità di crescita del vino made in Italy che ha raggiunto complessivamente un fatturato record di 9 miliardi di euro, 3,2 dei quali attraverso l’export, con quasi il 60% della produzione destinata ai 469 vini nazionali doc, docg e igt. Un patrimonio di credibilità che non può e non deve essere messo a rischio.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli