Mettete 550 varietà di uva provenienti da ogni angolo del mondo, vinificate e otterrete il Vino della Pace. "Di colore giallo, come il petalo di un girasole - spiega Luigi Soini, direttore e socio produttore della cantina di Cormons, in provincia di Gorizia, che produce il "Vino della Pace" - dal profumo speziato che ricorda gli aromi orientali delle varietà che incidono di più, come quelle del Caucaso, dell'Armenia e della Turchia e diffuso in tutto il mondo". Anzi, spedito appositamente dalla Cantina di Cormons, "vettore ufficiale è Alitalia, ai capi di Stato".
E' dal 1985, anno della prima vendemmia che i due ettari di terreno della "Vigna del mondo" (le cui barbatelle, piccole piante di vite, sono state impiantate nel 1983), producono un vino bianco che riposa nelle botti di rovere ovali alcuni mesi, prima di essere inviato, al termine della vendemmia "in segno di pace e fratellanza tra i popoli - prosegue Soini - per un messaggio tutto italiano, dal momento che l'Italia è il primo Paese al mondo per produzione vitivinicola".
Ma com'é il sapore di un vino cosi variegato? "Contrariamente a quanto potrebbe far pensare la fusione di 550 uve - risponde Soini - è un vino molto buono, completo e moderatamente secco, con un retrogusto di vaniglia e moscatato". Da venti anni il "Vino della Pace" viene imbottigliato in bottiglie scure che servono a schermarlo perché il colore non venga offeso dai raggi ultravioletti e si distingue anche per le sue particolari etichette. Ogni anno, infatti, vengono scelti tre artisti per illustrare le tre etichette delle bottiglie, di cui si compone la confezione.
Pittori, illustratori, scrittori e poeti del calibro di Dario Fo, Enrico Baj, Alda Merini, Mario Luzi, Yoko Ono, Moni Ovadia, Jean-Michel Folon, compongono un disegno originale o una poesia o un messaggio,naturalmente, di pace. Ma i capi di Stato ringraziano? "Tutti - chiosa Soini - conservo tutte le loro lettere".
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