ARRIVA IL PATENTINO DI ECO-SOSTENIBILITÀ PER 100 TRA LE CANTINE PIÙ IMPORTANTI D’ITALIA, DA ZONIN AL GIV, DA BARONE RICASOLI A TASCA D’ALMERITA. IL PROGETTO DI BAYER CROPSCIENCE, BATTEZZATO “MAGIS”, DI SCENA OGGI A CASTELNUOVO DEL GARDA

Anche il vigneto avrà un patentino di eco-sostenibilità. E a sottoporsi al protocollo che prevede la lettura satellitare dei dati colturali e delle tecniche di contrasto, per ottimizzare potature e trattamenti, sono 100 tra le aziende vitivinicole più importanti, distribuite in tutte le regioni del Bel Paese, da Zonin al Gruppo Italiano Vini (Giv), da Barone Ricasoli a Tasca d’Almerita, che hanno reso l’Italia famosa nel mondo.

La sperimentazione sulla sostenibilità dei processi produttivi in vigna rientra nel progetto “Magis”, che sarà presentato oggi a Castelnuovo del Garda, nel veronese, e poi nell’azienda Barone Ricasoli a Gaiole in Chianti (Siena), da Bayer CropScience, in collaborazione con l’Università di Milano, l’Unione Italiana Vini (Uiv), Assoenologi ed Image Line.

“Si tratta - come sottolinea il direttore Technical Management & Communication di Bayer CropScience Renzo Angelini - di fare sistema, e ciò avviene per la prima volta, per colmare la faglia esistente tra il mondo della produzione, della ricerca e il consumatore. E’ una innovazione che rimette al centro la ricerca scientifica, contemplando ogni miglioramento di gestione dal campo alla cantina, fino alla formazione e comunicazione per rispondere all’evoluzione del mercato e della legislazione nazionale e dei Paesi importatori. Il risultato sarà quello di offrire ai consumatori la tracciabilità di filiera”.

La sostenibilità dei processi produttivi, afferma il professore Attilio Scienza, docente di vitivinicoltura all’Università di Milano, è “una scelta strategica ineludibile per la filiera vitivinicola che intende avere un ruolo centrale nello scenario competitivo globale e soddisfare il consumatore più consapevole. Per questo è necessaria una rivalutazione del concetto di sostenibilità affinché un’impresa vitivinicola italiana possa raggiungere il triplice obiettivo di migliorare le performance ambientali di prodotti e processi produttivi, soddisfare le richieste del consumatore sempre più attento ai valori etici, salutistici oltre che culturali del vino, ma rimanendo competitiva sul mercato”.

In sintesi “si tratta di fare una viticoltura sostenibile - osserva il direttore generale degli enologi (Assoenologi) Giuseppe Martelli - che tenga conto dell’esigenza di non lasciare residui nocivi nell’ambiente. Ma è altrettanto importante la capacità del progetto Magis di creare qualità al più basso costo possibile per le imprese. Per le aziende vitivinicole, dunque, si tratta di avere prodotti fitosanitari che salvaguardino l’ambiente e che costino meno, perché fare meno trattamenti significa tagliare i costi di gestione che si moltiplicano esponenzialmente col crescere degli ettari vitati”.

Il progetto vuole focalizzare l’attenzione sul fatto che la gestione sanitaria del vigneto deriva da una serie di fattori tra loro interconnessi e che quindi prevedono risposte modulate e non fisse. Vi trovano applicazione le nuove tecnologie della viticoltura di precisione, cioè un accurato sistema di rilevamento dello stato vegetativo di alcuni vigneti. Al fianco, interventi tradizionali con esperti che mappano dal germe alla foglia per una completa anamnesi della pianta. Sui filari monitorati saranno impostati dei protocolli di intervento, analogamente a quanto già succede in medicina, che contemplino le migliori conoscenze acquisite ed implementabili con i miglioramenti che si avranno durante la sperimentazione. Un’altra area di particolare attenzione sarà finalizzata alla prevenzione dell’insorgere di patologie responsabili della presenza di inquinanti naturali nelle uve.