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ASSEMBLEA COLDIRETTI - LA “SPENDING REVIEW” DEGLI ITALIANI IN TAVOLA: GIÙ LE SPESE “SUPERFLUE” COME LA COLAZIONE AL BAR, CRESCONO GLI ALIMENTI BASE. PIÙ ATTENZIONE ALLO SPRECO E AGLI SCONTI. E CON L’AUMENTO DELL’IVA IMPATTO DA 1 MILIARDO DI EURO

La “spending review” degli italiani che cambia i consumi alimentari: giù le spese “superflue” come colazione al bar, caramelle e liquori, crescono gli alimenti base come la pasta, mentre per la carne si guarda a tagli di minor pregio. E c’è più ricorso al “fai da te”, più attenzione alla spesa e alle preparazioni per ridurre gli sprechi, con gli italiani che fanno lo slalom tra gli sconti per far fronte alla crisi. Anche in vista dell’aumento dell’Iva previsto in ottobre che, se applicato, costerebbe solo in tavola più di 1 miliardo di euro in più ai cittadini. Ecco l’impatto della crisi e delle manovre nel piatto degli italiani fotografato da Coldiretti, nell’assemblea nazionale, oggi a Roma.
Piu’ pasta (+3%) e meno bistecche (-6%), dunque, con una flessione media dei consumi alimentari in quantità dell’1,5%, si legge nel rapporto “La crisi cambia la spesa e le vacanze degli italiani”, illustrato dal presidente Sergio Marini sulla base dei dati relativi ai primi cinque mesi del 2012 elaborati da Coop Italia. Ad essere ridotti in quantità - sottolinea la Coldiretti - sono anche gli acquisti di pesce (-3%) e ortofrutta (-3%), mentre salgono quelli di pane (+3%) e leggermente di carne di pollo (+1%). Se ben il 43% degli italiani ha ridotto rispetto al passato la frequenza dei negozi tradizionali, una percentuale del 29% ha invece aumentato quella nei discount, mentre il 57% ha mantenuto stabili i propri acquisti nei supermercati secondo l’indagine Coldiretti/Swg.
“Il fenomeno di riduzione significativa dei negozi tradizionali determina anche evidenti effetti negativi legati alla riduzione dei servizi di prossimità, ma anche un indebolimento del sistema relazionale, dell’intelaiatura sociale e spesso anche della stessa sicurezza sociale dei centri urbani”, ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che “per contrastare lo spopolamento dei centri urbani va segnalata l’importanza della rete di vendita degli agricoltori di Campagna Amica che puo’ contare nei paesi e nelle città su 5.326 aziende agricole, 753 agriturismi, 1.028 mercati, 178 botteghe per un totale di 6.532 punti vendita, ai quali si aggiungono 131 ristoranti e 109 orti urbani (www.campagnamica.it).
Una opportunità per i produttori e per i consumatori che - conclude Marini - va anche a sostegno della storia, della cultura e della vivibilità dei centri urbani. E intanto preoccupa l’aumento dell’Iva previsto in ottobre, “che costerebbe agli italiani oltre un miliardo solo per le spese alimentari con effetti depressivi sui consumi a tavola che già fanno segnare un preoccupante calo. L’aumento dell’Iva dal 21 al 23% - sottolinea la Coldiretti - colpirebbe alcuni prodotti di largo consumo come l’acqua minerale, la birra e il vino, ma anche specialità come i tartufi mentre se l’intervento interessasse anche i prodotti che passerebbero dal 10 al 12% potrebbero essere colpiti dalla carne al pesce, dallo yogurt alle uova, ma anche il riso, il miele e lo zucchero. I prezzi dei prodotti alimentari al dettaglio aumenterebbero in media di un punto percentuale con picchi dell’1,8% per carne, prosciutto e pesce, secondo uno studio Ref per Centromarca con effetti insostenibili - afferma la Coldiretti - sull’inflazione e sull’andamento dei consumi. “Un ulteriore aumento dell’Iva sarebbe insostenibile per gli effetti sui consumi in una fase in cui la mancanza di liquidità e di fiducia ha già portato ad una contrazione della spesa” - ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che “la manovra rischia di alimentare il circolo vizioso: l’ aumento dell’Iva fa calare i consumi e la produzione che a loro volta significano piu’ disoccupazione e debito pubblico”.
Info: www.coldiretti.it

Focus - Coldiretti: boom del fai da te. Più farina (+8%) e uova (+6%) nel 2012
Con la crisi torna il “fai da te” casalingo con l’aumento record degli acquisti in quantità di farina (+8%), uova (+6%) e burro (+4%). Preparare in casa il pane, la pasta, le conserve, lo yogurt o le confetture, oltre ad essere divertente e salutare, aiuta - sostiene la Coldiretti - a risparmiare garantendosi la qualità degli ingredienti utilizzati. Una passione che sta coinvolgendo un numero crescente di italiani, come dimostra l’analisi Coldiretti/Swg dalla quale si evidenzia che, a causa della crisi, la metà degli italiani (50%) ha rinunciato o diminuito l’acquisto di pietanze pronte o di piatti pronti surgelati rispetto al passato. Secondo l’analisi Coldiretti/Swg, un italiano su tre (33%) prepara piu’ spesso rispetto al passato la pizza in casa, il 19% piu’ frequentemente fa addirittura il pane, il 18% marmellate, sottoli o sottaceti, il 13% la pasta e l’11% i dolci, rinunciando ai dessert confezionati i cui acquisti scendono non a caso del 10%. Ma un numero crescente di italiani non si accontenta della preparazione casalinga dei cibi e si dedica addirittura alla coltivazione: quasi una famiglia italiana su tre dispone di un orto (30%) e il 13% coltiva ortaggi in terrazza, veranda o sul davanzale, secondo la Coldiretti. “Ricostruire il rapporto che lega il cibo che portiamo ogni giorno a tavola con il lavoro necessario per coltivarlo nel rispetto dei cicli della natura è un passo importante per un Paese come l’Italia che ha bisogno di riscoprire la propria identità per tornare a crescere”, ha affermato il presidente nazionale della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che la Coldiretti è impegnata nel progetto Educazione alla Campagna Amica che ha coinvolto nell’ultimo anno scolastico ben 100mila scolari e studenti nelle fattorie didattiche e nelle aule scolastiche con analisi sensoriali, prove del gusto e coltivazione di orti.

I numeri - Gli acquisti alimentari degli italiani in quantità nel 2012
Salgono
Farina +8%
Olio di Oliva +7%
Uova +6%
Vini tipici +6%
Fette biscottate +5%
Burro +4%
Miele +4%
Pasta +3%
Pane +3 %
Biscotti +3%
Latte +2 %
Pollo +1%
Caffè macinato +1%

Scendono
Prodotti a base di cioccolato -3%
Pesce -3%
Ortofrutta -3%
Liquori -3%
Aperitivi -4%
Caramelle -6 %
Bistecche -6 %
Bibite -7%
Dessert -10%
Fonte: Elaborazione Coldiretti su dati Coop su primi 5 mesi del 2012

Focus - Coldiretti, slalom tra sconti per 6 italiani su 10
Sono costretti a fare lo slalom tra gli sconti ben sei italiani su dieci che vanno a caccia di offerte speciali tra le corsie dei supermercati piu’ che in passato mentre circa la metà dei consumatori (49%) fa addirittura la spola tra diversi negozi per confrontare i prezzi piu’ convenienti. Mentre si discute sui tagli alla spesa pubblica, le famiglie italiane nel 2012 hanno già messo in atto la spending review con il risultato che nonostante gli impegni della vita moderna per la prima volta rispetto al passato - sottolinea la Coldiretti - si inverte la tendenza con il 57% degli italiani che dedica piu’ tempo a fare la spesa secondo una analisi Coldiretti/Swg. Tra le tendenze emergenti si evidenzia l’aumento di quanti acquistano prodotti locali (40%), scelgono solo frutta e verdura di stagione (50%), ma soprattutto - precisa la Coldiretti - scelgono i prodotti che costano meno (50%). Una tendenza alla quale risponde la grande distribuzione con l’aumento delle offerte che, secondo una analisi preparata da Coop Italia per l’Assemblea Coldiretti, riguarda soprattutto i prodotti simbolo della dieta mediterranea. Nella top five dei prodotti alimentari piu’ in promozione sugli scaffali ci sono l’olio di oliva (il 55 delle vendite), i succhi di frutta (il 43% delle vendite) i vini tipici (il 40% delle vendite), la pasta (il 36% delle vendite) e le conserve di pomodoro (il 32% delle vendite) mentre lo sconto medio sui prezzi oscilla tra il 30 e il 35% per i diversi prodotti. Aumenta pero’ anche l’offerta di prodotti locali, di stagione e senza intermediazione con un balzo record del 23% nel primo semestre del 2012 degli acquisti fatti direttamente dal produttore, resi possibili dalla rete degli agricoltori di Campagna Amica dove hanno fatto la spesa oltre 9 milioni di italiani. “La pressione della crisi economica spinge gli italiani a ponderare meglio la propria spesa e accanto alla ricerca attiva delle promozioni salgono gli acquisti di prodotti con alto valore intrinseco in termini di sicurezza, sostenibilità ambientale, eticità e anche sostegno economico all’economia locale del territorio”, ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che si tratta di una tendenza che va sostenuta con una politica mirata di incentivazione dei consumi per avviare realmente la ripresa economica del Paese”.

La “top 5” dei prodotti alimentari piu’ in promozione
Prodotto / Vendite effettuate in sconto (%) Olio di oliva 55%
Succhi di frutta 43%
Vini tipici 40%
Pasta 36%
Conserve di pomodoro 32%
Fonte: Elaborazione Coldiretti su dati Coop su primi 5 mesi del 2012

Focus - Coldiretti, da 51 % italiani stop agli sprechi a tavola
Torna nel piatto delle famiglie la cucina degli avanzi. Piu’ della metà degli italiani (il 51%) ha messo in atto la propria spending review a tavola riducendo o annullando lo spreco di cibo rispetto al passato. E’ quanto emerge dal rapporto della Coldiretti su “La crisi cambia la spesa e le vacanze degli italiani”, illustrato dal presidente della Coldiretti Sergio Marini nel corso dell’Assemblea Nazionale alla presenza di 15mila coltivatori italiani. Tra coloro che hanno ridotto lo spreco il 66% lo ha fatto facendo la spesa in modo più oculato, il 43% riducendo le dosi acquistate, il 54% utilizzando quello che avanza per il pasto successivo e il 45% guardando con più attenzione alla data di scadenza, secondo l’indagine Coldiretti/Swg. “In Italia a causa degli sprechi dal campo alla tavola viene perso cibo per oltre dieci milioni di tonnellate e la tendenza al risparmio è quindi uno dei pochi effetti positivi della crisi”, ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che in Italia “gli sprechi alimentari fanno perdere un valore annuale stimato pari a ben 37 miliardi di euro in grado di garantire l’alimentazione per 44 milioni di persone”. A finire nella spazzatura è circa il 30% del cibo acquistato, soprattutto frutta, verdura, pane, pasta, latticini e affettati che vengono sempre piu’ spesso salvati dal bidone con il ritorno piu’ frequente in tavola dei piatti del giorno dopo: dalle ottime polpette di carne alle frittate di pasta per riutilizzare gli spaghetti del giorno prima e ancora la pizza rustica per consumare le verdure avanzate avvolgendole in una croccante sfoglia, ma anche la classica panzanella per recuperare anche il pane e le macedonie di frutta. Un ritorno ad un passato piu’ povero che ha dato pero’ origine a gustose ricette diventate simbolo della cultura enogastronomica del territorio come - conclude la Coldiretti - la ribollita toscana, i canederli trentini, la pinza veneta o al sud la frittata di pasta.

I numeri - Cosa hai fatto per ridurre lo spreco?

spesa in modo piu’ oculato: 66%
riduzione delle dosi acquistate: 43%
utilizzo di quello che avanza: 53%
piu’ attenzione alla data di scadenza: 45%
Fonte: indagine Coldiretti-Swg risposte multiple

Focus - Basta scatole. Il 30% degli italiani acquista sfuso
Il 30% degli italiani risparmia sull’imballaggio e acquista prodotti alimentari sfusi in misura superiore al passato. Secondo l’indagine Coldiretti/Swg l’acquisto di prodotti alimentari sfusi è la nuova frontiera del consumo sostenibile che consente di conciliare la necessità di risparmio con quella di ridurre l’impatto ambientale e la produzione di rifiuti. Oltre la metà dello spazio della pattumiera nelle case è occupato - sottolinea la Coldiretti - da scatole, bottiglie, pacchi con i quali sono confezionati i prodotti della spesa e che generano complessivamente 12 milioni di tonnellate di rifiuti, il 40% della spazzatura che si produce ogni anno in Italia. L'agroalimentare, con oltre i 2/3 del totale, è - precisa la Coldiretti - il maggior responsabile della produzione di rifiuti da imballaggio. Oltre all'impatto ambientale l'imballaggio ha una incidenza notevole sui prezzi, sia in quanto componente sempre piu' rilevante del costo del prodotto sia per il fatto che aumenta il peso da trasportare. Nell'alimentare spesso il costo dell'imballaggio supera quello del prodotto agricolo in esso contenuto, come nel caso dei fagioli in scatola dove la confezione incide per il 26% sul prezzo industriale di vendita, mentre per la passata in bottiglia da 700 grammi si arriva al 25%, per il succo di frutta in brick al 20% e per il latte in bottiglia di plastica sopra il 10%. Gli imballaggi - continua la Coldiretti - pesano dunque sulle tasche e sull'ambiente, ma è possibile abbatterne la diffusione grazie a nuove tecnologie distributive che si stanno diffondendo nei supermercati e nelle piazze anche per sostenere le vendite dirette effettuate dagli agricoltori. Nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica - precisa la Coldiretti - si trovano prodotti locali del territorio che non devono affrontare lunghi trasporti con mezzi inquinanti, messi in vendita direttamente dall’agricoltore nel rispetto di precise regole comportamentali e di un codice etico ambientale, sotto la verifica di un sistema di controllo di un ente terzo. “Nei mercati vengono contenuti gli sprechi di imballaggi con l’offerta, ad esempio, di latte sfuso o dei legumi con il dispenser, sono banditi gli ogm e sono messi a disposizione spesso servizi di vendita a domicilio e offerte speciali per i gruppi di acquisto solidale (Gas) formati da condomini, colleghi, parenti o gruppi di amici che decidono di fare la spesa insieme per ottenere condizioni vantaggiose, ma soprattutto per garantirsi la qualità di quanto portano in tavola”, ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che si tratta “di un fenomeno che coinvolge anche molti chef che nei ristoranti vogliono dare un contenuto etico ai propri menu con freschi, a chilometri zero e veramente Made in Italy per aiutare la ripresa dell’economia nazionale”.

Focus - Filetto addio. Tagli minori per 4 italiani su 10
Piu’ di quattro italiani su dieci (43%) hanno iniziato ad acquistare tagli alternativi di carne, meno conosciuti e più economici, per risparmiare o semplicemente per creare nuove ricette. E’ quanto emerge dal rapporto della Coldiretti su “La crisi cambia la spesa e le vacanze degli italiani”, presentato nel corso dell’Assemblea Nazionale, sulla base di un sondaggio on line condotto dal sito www.coldiretti.it per verificare gli effetti della crisi sui consumi di carne che sono la voce di spesa piu’ importante per la tavola degli italiani che ne acquistano circa 92 chili a testa all’anno. Con la crisi - sottolinea la Coldiretti - ben il 35% degli italiani ha cominciato ad acquistare tagli diversi per risparmiare, mentre l’8% dichiara di scegliere tagli differenti per creare nuove ricette. Appena il 5% - continua la Coldiretti - sceglie solo tagli pregiati mentre la metà (50%) non ha cambiato il proprio comportamento di acquisto nei consumi di carne. Si tratta - afferma la Coldiretti - del risultato delle nuove strategie messe in atto dal consumatore per risparmiare senza rinunciare alla qualità, ma anche di un ritrovato desiderio di fantasia nel creare e rielaborare nuove ricette in cucina. E’ infatti importante proprio in un momento come questo - sottolinea la Coldiretti - valorizzare anche i tagli minori di carne nella consapevolezza che, per esempio, del bovino non esiste solo la richiestissima fiorentina, ma ci sono altre parti dal sapore caratteristico che appartengono alla tradizione culinaria italiana come per esempio i famosissimi bolliti piemontesi, la squisita faentina (pancia tagliata a fette e cotta alla griglia), la lingua salmistrata e la trippa in umido amata dall’intero centro sud della nostra penisola. I tagli meno pregiati del bovino da poter utilizzare in cucina - continua la Coldiretti - sono tantissimi, si va dal collo, taglio di terza categoria dalla carne gustosissima (ottima per bolliti o stracotti, ma anche per preparare polpette e ragù), alla punta di petto, taglio molto economico che può essere usato per preparare buoni arrosti, ma anche gustosissimi brodi. E ancora dal campanello, che è un piccolo taglio molto apprezzato per fare bistecche da cuocere sulla brace, ma anche per spezzatini, stracotti e stufati a cui aggiungere del vino, pomodoro e verdure, al geretto, detto anche muscolo, che - conclude la Coldiretti - risulta particolarmente adatto per la preparazione di ossibuchi e stufati.

Le ricette per i tagli alternativi della carne bovina
Guancia: stracotti, stufati e bolliti
Collo: polpette, hamburger
Schiena: spezzatini, brasati
Petto: bolliti, stracotti
Pancia: bolliti, macinato
Punta di petto: arrosto, spezzatino
Muscolo di spalla: umidi
Girello di spalla: brasati, vitello tonnato
Geretto: bolliti, stufati
Fonte: Elaborazioni Coldiretti

Focus - In vacanza pranzo al sacco per 1 italiano su 3
Vacanze con pranzo al sacco per un italiano su tre (33%) che rispetto al passato ha deciso di evitare il ristorante e di cucinare o preparare da solo i cibi da portare in spiaggia, una percentuale quasi doppia rispetto allo scorso anno quando erano appena il 19%. E’ quanto emerge dal rapporto della Coldiretti su “La crisi cambia la spesa e le vacanze degli italiani”, illustrato nel corso dell’Assemblea Nazionale dal presidente della Coldiretti Sergio Marini alla presenza di 15mila coltivatori italiani. Secondo l’indagine Coldiretti/Swg tra i cibi da spiaggia piu’ gettonati figurano la frutta (74%), i salumi (67%) e i formaggi (57%) con il pane (70%), ma non manca chi sceglie le verdure (33%) o piatti pronti (22%) come pasta e riso freddo, pasticcio e lasagne. Appena l’8% - continua la Coldiretti - preferisce la carne in scatola, il prodotto simbolo delle gite degli anni 60, mentre tra le bevande oltre all’acqua (77%), i succhi di frutta (29%), la birra (28%) e il vino (15%). In aumento - precisa la Coldiretti - sono anche le paninoteche ed i take away che piu’ del passato sono preferiti rispetto al ristorante dal 30% degli italiani. La tendenza a prepararsi il cibo da soli non riguarda in realtà solo le vacanze ma - continua la Coldiretti - si sta consolidando anche nei comportamenti quotidiani degli italiani durante la pausa del lavoro: il 27% prepara a casa merende e pranzi al sacco in misura superiore rispetto al passato. E aumenta anche il numero di coloro che cercano e confrontano su internet le offerte più convenienti per le proprie villeggiature con sconti che riguardano soprattutto pacchetti turistici e viaggi aerei. In molti, inoltre, acquistano direttamente su internet le proprie vacanze e da oggi è possibile scaricare gratuitamente la up “iTerranostra” per trovare l’agriturismo dei sogni sia da tablet che da iPhone. Con semplici ricerche, partendo dalla posizione in cui ci si trova e mettendo la meta preferita è infatti possibile avere in tempo reale tutte le informazioni necessarie sugli agriturismi di Campagna Amica presenti nei paraggi e avere anche la possibilità di collegarsi direttamente ai loro siti per avere tutti i recapiti e prenotare direttamente la vacanza.

Focus - Stop alla colazione al bar: in casa con più latte e biscotti. E si tagliano i “vizi”
La crisi cambia le abitudini degli italiani che dicono addio alla tradizionale colazione al bar e scelgono di farla a casa aumentando gli acquisti di caffè macinato (+1%), latte (+2%), biscotti (+3%) con il miele che cresce del 4% e le fette biscottate addirittura del 5%. Un’abitudine che - sottolinea la Coldiretti - riguarda anche i pranzi e le cene sempre piu’ spesso preparate in casa e che fa crescere i consumi di olio di oliva (+7%), ma anche di vini tipici (+6%) a conferma della tendenza a trascorrere piu’ spesso momenti conviviali a casa.
Ma la spending review a tavola taglia gli stravizi alimentari delle famiglie italiane con una tendenza al risparmio che colpisce grandi e piccoli come dimostra il taglio in quantità degli acquisti che varia dal -6% delle caramelle al -3% dei liquori. Ad essere ridotti in quantità sono anche gli aperitivi (-4%), i prodotti a base di cioccolato (-3%), le bibite (-7%) e i dessert (-10%). La necessità di risparmiare - conclude la Coldiretti - spinge a contenere le spese superflue all’interno delle famiglie italiane prima ancora che venga fatto nella spesa pubblica con la spending review.

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