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ASSEMBLEA FEDERVINI: BILANCIO 2008 POSITIVO PER IL VINO ITALIANO CHE, PUR PERDENDO IN VOLUME, GUADAGNA IN VALORE. PER ACNIELSEN IL MERCATO INTERNO DEL VINO TIENE E LA GDO È IL CANALE DI VENDITA PIÙ IMPORTANTE

Italia
Il presidente di Federvini Lamberto Vallarino Gancia

Federvini, la federazione di Confindustria che riunisce i più importanti produttori esportatori e importatori di vini, acquaviti, liquori, aceti e affini, ha fatto il punto della situazione nella sua annuale assemblea generale, oggi a Roma. Il settore conferma, ancora una volta, il primato dell’export dell’industria alimentare italiana attestandosi, nel 2008, a 3.919,4 milioni di euro, superando nettamente in valore sia il settore dolciario (2.274,9 euro) che la pasta (2.016,5). Al suo primo anno di mandato, il presidente Lamberto Vallarino Gancia ha sottolineato come il trend di vendite enoiche all’estero “continui ad avere un andamento importante e superiore agli altri Paesi produttori, comprese Spagna e Francia che sono, nell’ordine, il secondo e il terzo esportatore dopo l’Italia”. Gancia, per il fututo, guarda “con ottimismo” alla nuova Ocm vino che entra in vigore il primo agosto. “Dai nuovi disciplinari, come quello del Prosecco, ci possono essere - ha detto Gancia - nuove opportunità per gli industriali del vino, e sono già un importante risultato la pubblicazione del Regolamento 110/2008, che definisce a livello Ue e Gatt le acquaviti, i liquori e le bevande alcoliche con gradazione superiore a 15% vol.,e il riconoscimento Igp dell’Aceto Balsamico di Modena, atteso da 16 anni. Nelle trattative in corso - ha auspicato Gancia - occorre preservare la storicità delle Doc, le Igt vincenti, mentre sarà necessario far pulizia delle denominazioni non applicate”.

Guardando i numeri, secondo i dati Istat rielaborati da Federvini, il bilancio delle esportazioni 2008 del comparto vino nel suo complesso (vini e mosti) vede un decremento del 5,3% (17.508.661 ettolitri contro i 18.481.428 del 2007) ma cresce del 3,6% a valore (3.603.372.600 euro del 2008 contro 3.478.479.003 del 2007). Nello specifico i vini con gradazione fino al 15% vol (esclusi vini frizzanti e spumanti), hanno fatto registrare un calo nelle loro esportazioni del 7,8% (passando da 15.629.740 ettolitri nel 2007 a 14.409.934 nel 2008) con una crescita in valore dello 0,8% (2.830.312.462 euro nel 2007 a 2.851.643.523 nel 2008). I Vqprd (i vini a Doc e Docg) flettono del 4% in volume (4.359.3131 ettolitri del 2208 contro i 4.539.667 del 2007) ma anche in valore (-1,2%) attestandosi sul 1.498.939.238 euro del 2008 contro il 1.517.165.871 euro del 2007. Decisamente positiva la prova dei vini spumanti che crescono del 18,5% in volume e del 14,7% in valore (rispettivamente da 1.074.015 ettolitri del 2007 ai 1.272.819 del 2008; dai 386.754.847 euro del 2007 ai 443.567.925 euro del 2008). Deciso il calo dei mosti sia quantitativo -21,3% sia in valore -8,8%.

I vini da tavola si confermano il traino principale alle nostre esportazioni con 10.045.620 ettolitri seguiti dai Vqprd con 4.359.313 ettolitri e al terzo posto con 1.579.507 ettolitri dai vini frizzanti. Le principali destinazioni delle esportazioni di vini e mosti made in Italy sono la Germania che assorbe 5,6 milioni di ettolitri, gli Stati Uniti (2,5 milioni di ettolitri) e la Gran Bretagna (2,4 milioni di ettolitri). Buono il trend delle esportazioni nell’Europa Unita che nel 2008 ha registrato un incremento rispetto al 2007 del 6% in volume e del 5,7% in valore. In diminuzione, invece, l’esportazione in volume verso i Paesi extra-europei (-5,3%) ma in crescita in quanto a valore (+3,6%). Con la flessione degli Stati Uniti sia in volume che in valore (rispettivamente -2,2% e -3,6%) e l’ottima crescita della Russia (+30% in volume, + 11,3% in valore).

Ma l’assemblea generale di Federvini ha presentato anche una ricerca di AC Nielsen in esclusiva per Federvini sull’assetto e le dinamiche del mercato interno.

Il consumo interno di vino negli ultimi 9 anni, dimostrandosi in linea con una tendenza, peraltro, globale, ha fatto registrare una costante diminuzione (31 milioni di ettolitri nel 2000, 30,6 nel 2001, 29 nel 2002, 28,8 nel 2003, 28 nel 2004, 27, 2 nel 2005, 26,5 nel 2006, 25,8 nel 2007, 25,4 nel 2008), con una tendenza, nello stesso periodo,ad aumento del consumo di vino confezionato rispetto a quello sfuso e (19 milioni di ettolitri di vino sfuso consumati contro 12 di vino confezionato nel 2000, 12,6 di sfuso e 12,8 di confezionato nel 2008). Per quanto riguarda i vini venduti nel canale food e ristorazione la rilevazione Nielsen coglie un aumento in valore (5,3%) tra 2008 e 2009 mentre il volume resta quasi stabile (con un +0,4%).

L’incidenza dei canali evidenzia che sia in valore che in volumi il vino trova negli iper e super mercati il suo luogo di vendita principale. Anche a livello di trend iper e super mercati sono al primo posto, mentre arretrano le vendite nelle bottiglierie e nelle grocery e crescono il libero servizio e i discount. Per quanto riguarda il mercato del fuori casa nel 2008 si registra un calo del volume (-4,7%) ma una rassicurante crescita in valore (+6,2%) sui rispettivi dati del 2007.

Il trend totale del fatturato vino nella Gdo ha visto nel mese di marzo 2009 il suo picco negativo con un decremento del 3,1% rispetto allo stesso mese del 2008, mentre aprile (+4,2%) e maggio (+0,3%) indicano una ripresa sostanziale.

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