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ASSOENOLOGI, “PIÙ CHE MAI POSITIVA LA PROPOSTA DI RIFORMA DELLA LEGGE 164/92 DELLE POLITICHE AGRICOLE”. MA ALL’AUDIZIONE IN COMMISSIONE AGRICOLTURA L’AULA È SEMI-DESERTA, ABBANDONATA DAL PD: “DISATTENZIONI DEL GOVERNO PER IMPEGNI ELETTORALI DI ZAIA”

“Più che mai positiva” la proposta di riforma della legge 164/92 predisposta dal Ministero delle
Politiche Agricole, perché punta “a semplificare e sburocratizzare il settore attraverso innovazioni e scelte coraggiose”. Lo ha detto il direttore generale dell’Associazione enologi, enotecnici italiani (Assoenologi) Giuseppe Martelli (a capo anche del Comitato Nazionale Vini del Ministero), nell’audizione in Commissione Agricoltura della Camera. Seduta travagliata, peraltro, in un’aula semi-deserta alla presenza del presidente Paolo Russo, per l’abbandono dell’assise da parte del Pd “per stigmatizzare - come ha detto Marco Carra (Pd) della commissione agricoltura - le continue disattenzioni di governo e maggioranza che sembrano determinate unicamente dagli impegni elettorali del ministro Zaia”.

Le cantine, secondo un recente studio condotto dalla stessa associazione guidata da Martelli, impegna tra il 20% e il 30% del proprio tempo su questioni burocratiche. Plauso quindi alla sburocratizzazione e alla eliminazione degli Albi dei vigneti e degli Elenchi delle vigne, “resi obsoleti dallo schedario viticolo che costituisce di fatto una banca dati”. Da qui la proposta degli enologi, in linea con la proposta di riforma della 164, di una sola dichiarazione basata sull’unità vitata dello schedario viticolo ad un unico ente. Bene, a detta degli enologi, l’eliminazione dell’Albo degli imbottigliatori, “un doppione che impone la compilazione di pratiche che spesso nessuno legge”. Importante, secondo il direttore Martelli, il raddoppio da 5 a 10 anni della sosta per ottenere il riconoscimento da Doc a Docg.

“Mentre prima - precisa - una Doc poteva essere approvata senza alcun periodo di anticamera, oggi deve fare almeno 5 anni da Igt”. Martelli ha chiesto infine di eliminare le denominazioni d’origine (Do) non rivendicate e ha sottolineato l’utilità per i consumatori dell’annata obbligatoria per tutti i vini a denominazione. “Interessanti” infine gli aspetti del nuovo sanzionatorio che finalmente, ha concluso Martelli, “mirano a colpire i peccati mortali. Ma il cavallo forte di questa riforma è la sburocratizzazione”.

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