Il 2004 non è stato un anno fortunato per il nostro vino nelle aste internazionali: nessuna bottiglia ha raggiunto i 1.000 euro di quotazione, un onore che, nel 2003, era toccato ad una sola, la Riserva Biondi Santi Brunello di Montalcino 1955. Così nella classifica delle quotazioni il primo posto spetta al Sassicaia 1985, battuto a 861 euro, per una bottiglia che resta sostanzialmente stabile sul 2003. Sul fronte dei rialzi, se ne sono registrati di vertiginosi: come quello del Magari 2000, il nuovo vino che Angelo Gaja produce in Toscana a Bolgheri (+ 505%, in unasta da Sothebys a New York nel novembre). Ottima anche la prestazione de I Sodi di San Niccolò 1990 (Castellare di Castellina), con un +77%, e del Masseto 1999 (Ornellaia), con +76%, aggiudicati rispettivamente a 354 e 407 euro. Lusinghiera anche laggiudicazione del Barolo Le Rocche Bruno Giacosa 1982, con un incremento del 76%. Non smentisce la sua fama il Brunello di Montalcino Riserva Biondi Santi 1968, venduto a Londra da Christies (+65%).
Le bottiglie, comunque più richieste nella aste internazionali si confermano il Sassicaia, Barolo Monfortino, Masseto, Ornellaia, Solaia, le Riserve di Brunello di Montalcino di Biondi Santi, Barolo Cannubi Boschis di Sandrone, i cult della scuderia di Angelo Gaja (i piemontesi Sorì Tildin, Costa Russi, Sorì San Lorenzo e il toscano Magari), Amarone di Quintarelli e di Dal Forno, Barolo di Bruno Giacosa, di Aldo Conterno, di Mascarello ...
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