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BACCO INDICE DI DEMOCRAZIA: IN BIRMANIA, CON LA FINE DELLA DITTATURA MILITARE, VOLA LA PRODUZIONE ENOICA DELLA “RED MOUNTAIN”, L’AZIENDA SPERIMENTALE SORTA NELLO STATO DI SHAN LE CUI BOTTIGLIE SONO GIÀ UN CULT TRA I TURISTI

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Che la vite si adatti quasi a qualsiasi tipo di clima è un dato di fatto. Tanto che anche la Birmania, un Paese per decenni sotto un regime militare che ne ha limitato ogni forma di libertà, produce il proprio vino. Merito della Red Mountain (www.redmountain-estate.com), l’azienda sorta nello Stato Shan per volontà di un ricco uomo d’affari del Paese. Una produzione ancora sperimentale, ma che si avvale delle migliori tecnologie e dei migliori macchinari, e che tocca le 120.000 bottiglie l’anno, diventate rapidamente un must per i turisti. Ma dietro a questa storia di successo c’è un’idea pionieristica che risale al 1998, quando il tedesco Bert Morsbach piantò le prime 4.000 piante di vite: è lui il “padre” del vino birmano.

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