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INVESTIMENTI

Barbaresco di Gaja, Flaccianello di Fontodi e Monfortino: i top performer 2023 sull’Italy 100

Negli ultimi 12 mesi, le etichette italiane a fare meglio sul Liv-ex sono state invece Solaia, Tignanello e Ornellaia

Nonostante il quarto mese di calo consecutivo del Liv-ex, che, a febbraio2023, ha segnato il -0,8%, torna in territorio positivo l’Italy 100 - che raccoglie le ultime dieci annate in commercio di Barolo Bartolo Mascarello, Barbaresco Gaja, Barolo Monfortino Riserva Giacomo Conterno, Masseto e Ornellaia di Frescobaldi, Sassicaia Tenuta San Guido, Solaia e Tignanello di Antinori, Barolo Falletto Vigna Le Rocche Riserva Bruno Giacosa e Flaccianello della Pieve Fontodi - con una crescita del +1,1%. Ma quali sono, da inizio anno, le etichette che hanno dato i risultati migliori ? Come emerge dall’analisi di WineNews sulle quotazioni aggiornate del Liv-ex, la performance migliore è quella del Barbaresco 2015 di Gaja (+29,2%), con un market price attuale di 1.875 sterline a cassa. Al secondo posto, il Flaccianello della Pieve 2011 di Fontodi (+28,2%), sul mercato secondario a 1.220 sterline a cassa, seguito, sul terzo gradino del podio, dall’annata 2012 ancora del Flaccianello della Pieve (+18,1%), quotato 800 sterline a cassa.

Ai piedi del podio, il mitico Barolo Monfortino Riserva 2001 di Giacomo Conterno, che si conferma, con una crescita del 14,1% da inizio 2023, tra i grandi vini da investimento: per una cassa ci vogliono 18.238 sterline. Crescono anche il Barbaresco 2011 di Gaja (+13,2%), a 1.800 sterline a cassa, il Barolo Riserva 2001 le Rocche del Falletto di Bruno Giacosa (+11,8%), a 7.500 sterline, ed il più recente Barolo Riserva 2017 le Rocche del Falletto di Bruno Giacosa (+11%), quotato 4.847 sterline. Segna una crescita del +8% il Barolo Monfortino Riserva 2006 di Giacomo Conterno, a 11.499 sterline, un decimale in più del Barolo Riserva 2008 le Rocche del Falletto di Bruno Giacosa (+7,9%), con il Barolo Monfortino Riserva 2013 di Giacomo Conterno, le cui quotazioni sono cresciute del +7,7%, arrivando a 9.600 sterline a cassa, a chiudere la top ten dei vini italiani che hanno segnato le migliori performance in questi primi tre mesi di 2023.

Allargando l’orizzonte agli ultimi 12 mesi, invece, le cose cambiano radicalmente. Al primo posto, sul lungo periodo, troviamo infatti il Solaia 2014 di Antinori (+24,1%), con una quotazione di 2.550 sterline a cassa. In seconda posizione troviamo l’altro Super Tuscan di Antinori, il Tignanello 2017, cresciuto nell’ultimo anno del +23,4%, a 1.360 sterline a cassa. Sul terzo gradino sale quindi l’Ornellaia 2010, la griffe di Bolgheri dei Frescobaldi (+22,5%), a 2.720 sterline a cassa. Il top performer - sin qui - del 2023, ossia il Barbaresco 2015 di Gaja, negli ultimi 12 mesi segna il +21,8% (1.875 sterline). Bene anche il Barolo Monfortino Riserva 2014 di Giacomo Conterno (+17,4%), quotato 11.700 sterline a cassa, seguito da altre due annate di Ornellaia, la 2016 (+17,4%, a 2.150 sterline) e la 2018 (+16,5%, a 1.800 sterline). E ancora, il Barbaresco 2012 di Gaja (+16,4%, a 1.800 sterline), il Solaia 2017 (+16,2% e una quotazione di 2.602 sterline) ed il Solaia 2010 (+15,4%, a quota 2.960 sterline).

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