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BICCHIERI VUOTI ALLA “BOTTEGA DEL VINO” DI VERONA: CHIUDE I BATTENTI (ALMENO TEMPORANEAMENTE) IL LOCALE CULT DELLA CITTÀ SCALIGERA, META IMPERDIBILE DEI “PELLEGRINI” DI BACCO. MOTIVO? QUESTIONI ECONOMICHE E SCONTRI TRA I PROPRIETARI

Notizia amara per i devoti di Bacco: chiude i battenti (almeno per un bel po’) la “Bottega dei Vini” di Verona, luogo di culto degli eno-pellegrini d’Italia e non solo, tra i cui tavoli brindato, tra gli altri, il Presidente del Consiglio Berlusconi, l’ex cancelliere tedesco Gerhard Schroeder, ma anche il Presidente della Repubblica Sandro Pertini e la regina d’Olanda. A darne notizia i giornali locali della città veneta, secondo i quali dietro alla chiusura ci sarebbero le divergenze (anche per vie legali), tra i due proprietari, quello storico, Severino Barzan, e il socio Giovanni Pascucci, e questioni economiche che hanno portato allo scioglimento della società che gestisce il locale.

E il cartello “Chiuso per inventario” racconterebbe una mezza verità: l’inventario si sta facendo, ma per stimare l’immenso valore della stupenda cantina sotterranea del locale, che poi sarà messo in vendita con annesso capitale di bottiglie. Capitale immenso ma, in buona parte, nonostante il continuo saltar di tappi, immobilizzato, che potrebbe essere una delle cause della querelle economica della Bottega. Ma di mezzo, secondo il quotidiano “L’Arena”, c’è anche una vicenda giudiziaria di vecchio corso, che riguarda “bottiglie vendute e non registrate, utili che non finirono sul conto della società “La Toga”, che gestiva l’azienda proprietaria del marchio “Antica bottega del vino”, e che nel 2011 sarà discussa in tribunale.

Ma, al di là della vicenda, è una brutta perdita, seppur (si spera) temporanea per il mondo del vino e per Verona, di cui la bottega rappresenta un luogo “cult” per gli appassionati e in cui, soprattutto a Vinitaly (nel 2011, 7-11 aprile), l’appuntamento più importante del mondo del vino, passano tutti i più importanti produttori, buyer e personaggi dell’universo enoico. E che in passato fu anche luogo di incontri politici e artistici in cui, scrive ancora “L’Arena”, nel ’68 si trovavano a discutere esponenti della Sinistra extraparlamentare e i giovani della Destra di Almirante, ma anche letterati e pittori, come il futurista Umberto Boccioni.

E mentre il tribunale fallimentare cerca di calcolare il valore della prestigiosa cantina, speriamo che si facciano avanti investitori che riaprano presto le porte di un locale simbolo del mondo di Bacco.

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