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ANALISI WINENEWS

Bolgheri e Amarone della Valpolicella si confermano i vini più preziosi d’Italia

Qualche lieve calo, ma sostanziale stabilità, al via della vendemmia 2024, per i prezzi degli sfusi delle “big”, Veneto, Piemonte e Toscana
AMARONE DELLA VALPOLICELLA, BOLGHERI, CAMERE DI COMMERCIO, EXPORT, ISMEA, MERCATI, PIEMONTE, PREZZI, SFUSI, TOSCANA, VENDEMMIA, VENETO, Italia
Sfusi, tengono i prezzi al via della vendemmia 2024

Con un mercato del vino che lancia qualche debole segnale positivo, almeno all’export e nel fuori casa, ma che di certo non corre, almeno nei volumi, e con una vendemmia 2024 piuttosto precoce che, partita dalla Sicilia, sta prendendo il via in molti altri territori del Centro-Sud Italia (dalla Maremma Toscana alla Puglia), con la necessità per le aziende, di fare spazio in cantina, ad oggi, almeno sull’ultima analisi WineNews, ad aprile 2024, sembrano tenere i prezzi degli sfusi delle principali denominazioni, almeno a guardare quelle principali delle tre grandi Regioni del vino italiano come Veneto, Piemonte e Toscana, che pesano per oltre la metà del valore alla produzione e all’export, secondo i listini più aggiornati delle varie Camere di Commercio di competenza dei territori, ma anche dei vini comuni, secondo Ismea. Quotazioni che, come sempre ricordiamo, si intendono franco cantina ed Iva esclusa, e che, in fase di contrattazione reale, possono essere anche ben diverse a seconda della qualità della partita in oggetto, ma anche delle necessità di chi compra e di chi vende. In ogni caso, l’Amarone della Valpolicella, stabile nei suoi valori, e Bolgheri, in leggerissimo arretramento, restano i vini più preziosi, superando i 1.100 euro ad ettolitro, con le quotazioni massime, mentre tra i top in valore cedono qualcosa Barolo e Brunello di Montalcino, pur restando con i massimi intorno a “quota 1.000” con le ultime annate in commercio (con il rosso toscano che, però, vede quotazioni ben più basse per il vino della vendemmia 2023, ancora “atto a divenire”, ndr).
In ogni caso, partendo dal Piemonte, secondo la Camera di Commercio di Cuneo, con i dati aggiornati al 25 luglio 2024, il Barolo 2020, entrato in commercio quest’anno, si muove, infatti, tra 851 e 879 euro ad ettolitro, mentre l’annata 2019 spunta ancora cifre tra i 911 ed i 990 euro, mentre il Barbaresco tra 700 e 709 euro per la vendemmia 2020, e tra 651 e 804 euro per la vendemmia 2021, con una forbice tra minimo e massimo decisamente importante. Stabili le quotazioni della Barbera d’Alba, con la 2022, tra 228 e 288 euro ad ettolitro, e la 2023, tra 297 e 320 euro ad ettolitro, mentre il Langhe Nebbiolo si muove tra 245 e 300 euro ad ettolitro per l’annata 2023, e qualcosa meno per la 2022. Secondo la Camera di Commercio di Asti e Alessandria, invece, con i dati aggiornati, però, ancora al 14 aprile 2024, le bollicine di Alta Langa si muovono tra 300 e 400 euro ad ettolitro, la Barbera d’Asti Docg tra 120 e 190 euro, la Barbera d’Asti Superiore tra 220 e 280 euro ad ettolitro, il Gavi 2023 tra 270 e 300 euro ad ettolitro, mentre il Moscato d’Asti (rilevato a chilogrammi e non a litri, ndr) tra 175 e 185 al quintale.
Scendendo in Toscana, invece, la denominazione più preziosa del momento resta Bolgheri, seppur con un leggero calo sui dati di aprile 2024: secondo le nuove rilevazioni della Camera di Commercio di Maremma e Tirreno (prezzi medi tra il 17 giugno ed il 16 luglio 2024), il Bolgheri Doc oscilla tra 900 e 950 euro ad ettolitro, e il Bolgheri Superiore tra i 1.000 ed i 1.100. Secondo la Camera di Commercio di Siena, alla data del 7 agosto 2024, il Brunello di Montalcino, si mantiene stabile rispetto ad aprile, dagli 850 ai 1.000 euro ad ettolitro, per l’annata 2019 in commercio, e tra 850 e 950 per la 2020, che sarà la prossima sul mercato, dal 2025, mentre si scende, ad oggi, per le vendemmie che stanno riposando in cantina come da disciplinare (quindi ancora vino “atto” a divenire Brunello di Montalcino), dai 680 euro minimi della produzione 2023 ai 900 massimi della 2021. Stabili le quotazioni del Rosso di Montalcino: la 2022 è quotata tra 350 e 450 euro ad ettolitro, la 2023 tra 400 e 500 euro. Stabile anche il Chianti Classico, che si muove tra i 310 euro minimi della vendemmia 2019 ed i 380 euro massimi dell’annata 2023, così come il Nobile di Montepulciano, che quota tra 340 e 390 euro per le annate 2019, 2020 e 2021. Il Chianti Docg, invece, cresce leggermente, tra 130 euro minimi delle annate 2022 e 2023, ed i 180 massimi della 2020 (che arriva a 185 per il Chianti Colli Senesi, ndr). Continuano ad avere forbici nettamente più eterogenee invece le quotazioni della Vernaccia di San Gimignano: la Riserva 2021 spunta prezzi importanti, tra i 300 e 350 euro ad ettolitro, mentre, le annate 2022 e 2023 fanno più o meno la metà, tra 145 e 200 euro ad ettolitro.
In Veneto, invece, secondo i listini della Camera di Commercio di Verona, aggiornati al 29 luglio 2024, Amarone e Recioto della Valpolicella 2021 restano stabili tra 1.050 e 1.100 euro, che salgono a 1.100-1.150 per la zona classica, con quotazioni inferiori di poche decine di euro per l’annata 2022 (atta a divenire, ndr). Il Valpolicella Ripasso, invece, va tra i 320 euro ad ettolitro dell’annata 2021 ai 350 della 2022 versione “classico”, scendendo di pochi euro su i massimali rispetto ad aprile 2024, mentre per il Valpolicella Doc, la produzione 2022 continua a partire da 200 euro ad ettolitro, per arrivare ai 250 del “classico superiore”, e spunta appena qualche euro in meno la produzione 2023. Non rilevate, ad oggi, invece, le quotazioni del Lugana 2023, che ad aprile si muoveva tra 500 e 550 euro ad ettolitro, mentre si mantiene stabile tra 100 e 120 euro al litro il Soave Classico 2023, con prezzi identici per il Pinot Grigio delle Venezie. Sul fronte Prosecco, invece, i valori di riferimento sono quelli della camera di Commercio di Treviso, con il listino aggiornato al 30 luglio 2024. E se ad oggi non fa prezzo la piccola e preziosissima produzione del Cartizze (che, ad aprile, si muoveva tra 700 e 750 euro ad ettolitro), scendono leggermente rispetto a 4 mesi fa, ma restano notevoli, le quotazioni della tipologia “Rive” del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg, tra i 260 ed i 280 euro ad ettolitro, con la Docg “base” tra 250 e 270 euro ad ettolitro, e la Docg Asolo che cresce lievemente tra 230 e 250 euro ad ettolitro. Mentre per la grande denominazione del Prosecco Doc, i prezzi restano sostanzialmente stabili, tra 185 e 205 euro ad ettolitro.
Un quadro, almeno guardando a queste tre Regioni, sostanzialmente di tenuta, e che sembra riguardare anche i vini comuni, che, a luglio 2024, secondo le rilevazioni Ismea, si mantengono ampiamente più altri sullo stesso periodo 2023, con i bianchi comuni a 5,96 euro ad ettogrado, a +56,2% sull’anno precedente, e con qualche centesimo in più sulla rilevazione di aprile, mentre rispetto a 4 mesi fa scendono un po’ rossi e rosati comuni, a 5,7 euro ad ettogrado, mantenendosi comunque a +48,6% sul 2023. In attesa di capire come le uve che arriveranno in cantina e diventeranno nuovo vino, impatteranno sui listini.

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