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ANALISI WINENEWS

Barolo, Bolgheri e Amarone della Valpolicella: il podio degli sfusi più quotati del vino italiano

Le tre denominazioni icona di Piemonte, Toscana e Veneto, con valori massimi intorno ai 1.200 euro ad ettolitro, dai listini delle Camere di Commercio
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Langhe, Bolgheri e Valpolicella: da qui nascono i vini più “preziosi” d’Italia

Le ultime annate in commercio di Barolo superano valori massimi, franco cantina, di 1.200 euro ad ettolitro, quelle di Bolgheri li toccano, l’Amarone della Valpolicella arriva a 1.150 euro per 100 litri, nella zona “classica”. Almeno questo è il podio dei prezzi degli sfusi delle grandi denominazioni italiane, secondo le rilevazioni più aggiornate delle diverse Camere di Commercio del Belpaese, analizzate da WineNews, alla vigilia di Vinitaly 2024 (14-17 aprile a Veronafiere). In una fase di mercato in cui si mescolano elementi diversi, dalla scarsità della vendemmia 2023 (che impatta chiaramente sui vini “d’annata”, e non su quelli che devono stare più anni in cantina, da disciplinare, ndr). Quotazioni che, come sempre ricordiamo, si intendono franco cantina ed iva esclusa, e che, in fase di contrattazione reale, possono essere anche ben diversi a seconda della qualità della partita in oggetto, ma anche delle necessità di chi compra e di chi vende.
In ogni caso, come detto, prendendo in considerazione le denominazioni delle tre Regioni più importanti, per valore e blasone delle produzioni, del vino del Belpaese ovvero Piemonte, Toscana e Veneto, la più preziosa d’Italia, è “sua maestà” il Barolo. Secondo la Camera di Commercio di Cuneo, con i dati aggiornati al 4 aprile 2024, il Barolo 2020 si muove, infatti, tra 889 e 1.212 euro ad ettolitro, ed il 2019 tra 911 e 990 euro, mentre il Barbaresco quota tra 700 e 722 euro ad ettolitro per le annate 2020 e 2021. Buone le quotazioni anche della Barbera d’Alba, con la 2022, tra 228 e 288 euro ad ettolitro, e la 2023, tra 297 e 320 euro ad ettolitro. Secondo la Camera di Commercio di Asti e Alessandria, invece, con i dati aggiornati al 21 marzo 2024, le bollicine di Alta Langa si muovono tra 300 e 400 euro ad ettolitro, la Barbera d’Asti Docg tra 120 e 190 euro, la Barbera d’Asti Superiore tra 220 e 280 euro ad ettolitro, il Gavi 2023 tra 270 e 300 euro ad ettolitro, mentre il Moscato d’Asti (rilevato a chilogrammi e non a litri, ndr) tra 175 e 185. Scendendo in Toscana, invece, la denominazione più preziosa del momento è diventata Bolgheri: secondo le nuove rilevazioni della Camera di Commercio di Maremma e Tirreno (prezzi medi tra il 14 febbraio ed il 13 marzo 2024): il Bolgheri Doc oscilla tra 1.000 e 1.100 euro ad ettolitro, il Bolgheri Superiore tra i 1.100 ed i 1.200 (dopo aver toccato anche i 1.350 euro nel mese di rilevazione precedente).
Secondo la Camera di Commercio di Siena, alla data del 3 aprile 2024, il Brunello di Montalcino, lontano dai picchi di qualche mese fa, quando aveva toccato anche i 1.200 euro ad ettolitro, mantiene, comunque, prezzi importanti, dagli 850 ai 1.000 euro ad ettolitro per l’annata 2019 in commercio, e tra 850 e 950 per la 2020. Sostenute le quotazioni del Rosso di Montalcino: la 2022 è quotata tra 350 e 450 euro ad ettolitro, la 2023 tra 400 e 500 euro. Veleggia tra i 310 euro minimi della vendemmia 2019 ed i 380 euro massimi dell’annata 2023 il Chianti Classico delle ultime 5 annate, mentre il Nobile di Montepulciano quota tra 340 e 390 euro per le annate 2019, 2020 e 2021. Il Chianti, invece, vive una forbice tra i 125 euro minimi dell’annata 2022 ed i 180 massimi della 2020 per le ultime 4 vendemmie, dalla 2020 alla 2023. Decisamente più variegate, invece, le quotazioni della Vernaccia di San Gimignano: la Riserva 2021 si muove tra 300 e 350 euro, le annate 2022 e 2023 in una forbice tra i 145 e di 200 euro ad ettolitro. In Veneto, invece, secondo i listini della Camera di Commercio di Verona, aggiornati all’8 aprile 2024, Amarone e Recioto della Valpolicella 2021 sono nella forbice tra 1.050 e 1.100 euro, che sale a 1.100-1.150 per la zona classica, con quotazioni inferiori di poche decine di euro per l’annata 2022 (atta a divenire, ndr). Il Valpolicella Ripasso, invece, va tra i 320 euro ad ettolitro dell’annata 2021 ai 360 della 2022 versione “classico”, mentre il Valpolicella Doc, produzione 2022 parte da 200 euro ad ettolitro, per arrivare ai 250 del “classico superiore”, mentre spunta appena qualche euro in meno la produzione 2023. Salgono anche le quotazioni del Lugana 2023, tra 500 e 550 euro ad ettolitro, mentre si mantiene stabile tra 100 e 120 euro al litro il Soave Classico 2023. Sul fronte Prosecco, invece, a fissare i valori è la camera di Commercio di Treviso, con il listino aggiornato al 9 aprile 2024. Il Cartizze resta ovviamente la tipologia più sostenuta, tra i 700 ed i 750 euro ad ettolitro (con i 1.000 euro ad ettolitro toccati qualche mese fa si sono ridimensionati), seguito dalla tipologia “Rive” del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg, tra i 275 ed 285 euro ad ettolitro, con la Docg “base” tra 265 e 280 euro ad ettolitro, e la Docg Asolo tra 220 e 240. Mentre per la grande denominazione del Prosecco Doc, i prezzi vanno da 190 a 205 euro ad ettolitro. Il Pinot Grigio Delle Venezie, altra denominazione pesante, i volume, la più grande bianchista del Belpaese, invece, oscilla tra 105 e 120 euro ad ettolitro.
Tutto questo in in contesto in cui, secondo i dati Ismea, i prezzi dei vini comuni sono in fortissimo rialzo: i bianchi comuni, a marzo 2024, quotavano 5,86 euro ad ettogrado, in aumento del +52,2% su marzo 2023, mentre i rossi comuni sono aumentati addirittura del 63,9%, a 6,05 euro ad ettogrado.

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