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BOLLICINE DI FRANCIACORTA PER UNO DEGLI EVENTI CULTURALI PIU’ ATTESI: ALLA PRIMA DELLA “SCALA”, A MILANO (7 DICEMBRE), IN ALTO I CALICI DI MAGNUM BELLAVISTA FRANCIACORTA GRAN CUVÉE BRUT 2005 E CUVÉE BRUT, FIRMATE DALLA GRIFFE DEL GRUPPO TERRA MORETTI

Italia
Il Bellavista va alla Scala

E’ uno degli eventi più attesi del mondo della cultura, che dà inizio alla stagione di uno dei teatri più illustri d’Italia, per il quale non può mancare un brindisi altrettanto prestigioso: il 7 dicembre per la Prima del Teatro alla Scala di Milano, in alto i calici di Bellavista Franciacorta Gran Cuvée Brut 2005 e Bellavista Franciacorta Cuvée Brut in formato magnum, le etichette firmate dalla cantina in Franciacorta del gruppo Terra Moretti (info: www.bellavistawine.it).
Ma cosa hanno in comune un “teatrante” ed un produttore? “La ricerca dell’opera quasi perfetta - spiega Vittorio Moretti, “patron” di Bellavista - e il desiderio di misurarsi con la materia per trasformarla in un risultato finale che stupisce, ancor prima di altri, noi stessi. È questo il desiderio comune che può muovere un grande artista sul palcoscenico di un illustre Teatro, ma può ispirare un semplice produttore di vino che ambisce all’eccellenza”.
Ma il viaggio di Bellavista con il Teatro alla Scala, di cui è fornitore ufficiale, è iniziato con la tanto attesa riapertura celebre teatro nel 2004. Per ricordare questo momento, Bellavista scelse una Gran Cuvée, intitolandola “Sigillo Teatro alla Scala”. Questa tipologia di Franciacorta è un millesimato che attinge alla miglior produzione di ogni annata. E così anche per la cena della Prima di quest’anno, Bellavista riproporrà, tra gli altri, anche questo vino, nel millesimo 2005.
“Anche noi, come gli artisti che dedicano la loro vita al palcoscenico - prosegue Vittorio Moretti - lavoriamo i nostri vini con dedizione assoluta, con grandi sacrifici, oserei dire, perché la qualità che apprezzi nel bicchiere non è mai frutto della fretta e della mediocrità. Ci vuole tempo - nel caso della Gran Cuvée parliamo di 5 anni di affinamento a partire dalla vendemmia - e ci vuole attenzione, sapienza manuale e conoscenza. È pertanto motivo di grande orgoglio, oltre a rappresentare una sfida che stimola il nostro lavoro, poter affiancare il proprio vino al luogo per eccellenza nel quale l’uomo si misura ogni giorno con l’opera perfetta”.

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