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BOLLICINE ITALIANE A TUTTA FORZA: VOLANO VENDITE ALL’ESTERO. DAL 2004 AL 2009 VALORE DELL’EXPORT CRESCIUTO DEL 4%. ITALIA TRA I PRIMI 3 ESPORTATORI NEI MERCATI PIÙ IMPORTANTI. E, IN CINA, IMPORTATORI SALITI DA 6 A 460 ... FOCUS: IL BOOM DEL PROSECCO

Nel mare tempestoso della crisi, le bollicine italiane navigano a vele spiegate verso i mercati del mondo: la conferma arriva dal Forum degli Spumanti d’Italia. Negli anni dal 2004 al 2009, infatti, si è consolidata la crescita in valore dell’export (passato dal 9,1% al 12,8% del mercato complessivo degli spumanti italiani), e l’Italia è sempre nei primi tre posti per quote di esportazione (con Francia e Spagna) in mercati fondamentali come Regno Unito, Usa, Germania, Belgio, Giappone, Svizzera, Singapore. E, nell’emergente Cina, gli importatori sono passati da 6 a 460 ...

Focus - “Case history” di successo anche grazie alla nuova docg e nonostante i tempi di crisi, il Prosecco superiore di Conegliano e di Valdobbiadene si racconta e scopre i suoi numeri
Oltre 60.800.000 bottiglie, di cui più di 51.650.000 spumante, e un giro d’affari di 380.000.000 di euro: ecco i dati che, negli ultimi anni, hanno fatto del Prosecco Superiore di Conegliano e di Valdobbiadene una case history di successo, ad un anno dal riconoscimento a Docg e nonostante i tempi di crisi. Gli ultimi numeri del trend della denominazione - con l’export in crescita - elaborati da un’indagine del Centro Studi del Distretto Conegliano-Valdobbiadene, saranno poi presentati a Villa Brandolini a Solighetto di Pieve di Soligo (Treviso), l’11 dicembre (info: www.prosecco.it).
Più in generale, l’appuntamento sarà l’occasione per analizzare il panorama spumantistico mondiale con un focus dedicato alle performance del Conegliano Valdobbiadene e delle bollicine di eccellenza, al quale interverranno, tra il altri, il presidente del Consorzio di Tutela Franco Adami, Vasco Boatto, responsabile del Centro Studi, Paolo Anselmi, vice Presidente di Gfk Eurisko, Eugenio Pomarici, docente dell’Università Federico II di Napoli e Giancarlo Gramatica di Sales & Planning Director di Iri Infoscan. All’incontro si parlerà in particolare di dati economici e di trend di mercato, grazie all’analisi degli ultimi sette anni condotta dal Centro Studi, ma anche di come l’area storica di Conegliano Valdobbiadene potrà esaltare sempre più il valore differenziale del Superiore, garantendo così la giusta remunerazione alla viticoltura di collina, che in questi secoli ha mantenuto un ambiente unico tanto da renderlo oggi oggetto del progetto per il riconoscimento a Patrimonio Mondiale dell’umanità dell’Unesco.
Ma qual’è il segreto del successo? “La denominazione è un valore di squadra, dato dalla somma del lavoro di tutti i produttori - spiega il presidente del Consorzio di tutela, Franco Adami - grazie al Centro Studi, da sette anni, questa ricchezza è ancora più grande perché viene gestita in modo razionale e con strategie di medio e lungo periodo. Oggi la sfida non è tanto l’incremento delle vendite ma dare sempre maggiore valore alla viticoltura eroica che caratterizza Conegliano Valdobbiadene. Il territorio è il vero elemento differenziale e in questa direzione va la scelta di introdurre le Rive, vini prodotti con uve provenienti dalla singola località, che viene riportata in etichetta. In questo modo avremo una nuova opportunità per comunicare il valore della nostra terra”. Proprio, il Centro Studi è una struttura unica nel panorama nazionale - sostenuta da Regione Veneto, Camera di Commercio di Treviso e autofinanziata dai produttori del Consorzio di tutela Conegliano Valdobbiadene - perché unisce il pensiero degli imprenditori, attraverso il gruppo di lavoro in rappresentanza di tutte le categorie, e quello degli esperti di economia, grazie alla presenza dell’Università degli Studi di Padova, per permettere a tutti gli “attori” di conoscere meglio la propria identità e di definire le strategie collettive.

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