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FRANCIA

Bordeaux 2019, i punteggi della critica enoica: non ai livelli della 2018, ma buonissima annata

I punteggi, assegnati in pieno lockdown, grazie all’invio dei campioni dalle botti direttamente a casa dei critici. Che influenzano già i prezzi

Lo Château Haut-Brion Blanc, con un punteggio di 100/100, lo Château Haut-Brion, a 99-100, lo Château La Mission Haut-Brion, con 99-100, (tutti e tre nella Regione del Pessac-Leognan), ma anche lo Château Lafite Rothschild (nel Pauillac), con 99-100, e lo Château L’Eglise Clinet (nel Pomerol), ancora con 99-100, punteggi a firma di James Suckling; Château La Mission Haut-Brion a 98-100, in vetta insieme allo Château Pichon Loungueville Comtesse de Lalande (nel Pauillac), sempre a 98-100, poi lo Château Clinet (nel Pomerol), a 97-99, insieme allo Château Figeac (Saint-Emilion Grand Cru), e allo Château L’Eglise Clinet (Pomerol), entrambi ancora a 97-99, per Neal Martin; e ancora Château Margaux (Margaux), a 98-100, seguito da Château Figeac e Château L’Eglise Clinet, entrambi a 97-99, e Château Calon Segur (nel Saint-Estephe), e Château Haut-Brion, tutti e due con un punteggio di 96-98, punteggi assegnati da Antonio Galloni: ecco il top di Bordeaux, annata 2019, secondo gli assaggi di tre tra i più importanti critici enoici del mondo, il guru James Suckling, il senior editor di Vinous Neal Martin e Antonio Galloni, fondatore proprio di Vinous, che nonostante l’annullamento di tutti gli eventi del vino, e quindi anche l’en primeur francese, hanno analizzato centinaia di campioni da botte, inviati a casa loro direttamente dai produttori bordolesi, in pieno lockdown, sopperendo così all’impossibilità di farlo nel territorio di produzione, a causa dell’emergenza causata dalla pandemia di Coronavirus. Annata non è ai livelli della 2018, perché alle spalle ha avuto un andamento stagionale un po’ più complesso, con le grandinate in primavera ed il caldo in estate, ma si tratta comunque di una buonissima annata, che in tanti casi ha confermato gli ottimi livelli raggiunti nel 2018.
Si tratta dei primi punteggi provvisori, dettati da appunto i primi assaggi dalla botte, che però hanno già influenzato i prezzi di mercato e le quotazioni che, in un quadro complesso, sembrano delineare la 2019 di Bordeaux come una vera e propria occasione, perché i prezzi, come anticipato qui da WineNews sono in discesa, e via via che gli Châteaux annunciano i propri prezzi di uscita si va delineando un calo compreso tra il 10 ed il 30%. Con punte come quelle di Château Palmer, a 226 euro a bottiglia al retailer, il 33% in meno dello scorso anno.
Per i Premiers Crus, che hanno fatto irruzione nei mercati: Lafite-Rothschild, che si può acquistare a 575 euro a bottiglia, il 15% in meno dell’annata 2018, e Mouton-Rothschild, a 402 euro a bottiglia, il 31% in meno dello scorso anno. Stesso calo di prezzo di Cheval Blanc, a 509 euro a bottiglia, Angélus, che si attesta a 322 euro a bottiglia (-9%), ma anche Margaux, a 330 euro a bottiglia, in calo del 19% rispetto al 2018, e Haut-Brion, venduto a 282 euro a bottiglia, il 31% in meno dell’anno precedente. Prezzi che - facendo sempre riferimento a quelli del retailer, da cui wine lover e collezionisti devono necessariamente passare - scendono in maniera sensibile anche per Cos d’Estournel (155 euro a bottiglia, -23%, nonostante i già ottimi riscontri della critica), Léoville-Poyferré (70 euro, -26%), Pontet-Canet (83 euro, -30%), Lynch Bages (94 euro, -26%) e Valandraud (127 euro, -30%), per citare alcune delle etichette più interessanti. In discesa, come ovvia conseguenza, anche i prezzi dei secondi vini, dal Carruades de Lafite Rothschild (212 euro, -18%) a le Petit Mouton de Mouton-Rothschild (197 euro, -17%), da le Petit Cheval 169 euro, -16%) a le Carillon d’Angélus (85 euro, -23%), da Altr Ego de Palmer (62 euro, allo stesso prezzo di un anno fa) a Les Pagodes de Cos (44 euro, -12%), da Echo de Lynch Bages (34 euro, -19%) a Virginie de Valandraud (33 euro, -20%).

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