Ridurre le emissioni di gas serra nei vigneti della Borgogna: questo l’obiettivo del BIVB (Bureau Interprofessionnel des Vins de Bourgogne) - associazione che comprende 266 négociant, 16 cantine cooperative e 3.577 aziende vinicole del territorio - che, nei mesi scorsi, ha presentato un dettagliato piano d’azione in nome della sostenibilità. Dopo aver calcolato l’impronta di carbonio del settore, e in seguito ad una serie di workshop programmati, il piano “Objectif Climat” della Borgogna sta entrando in una nuova fase.
“Questa è la parte più difficile, passare dalla teoria alla realtà, senza ricorso al greenwashing - ha sottolineato François Labet, presidente del BIVB - abbiamo stimato che ridurre le nostre emissioni del 60% entro il 2035 sia un obiettivo raggiungibile”. Per cominciare, il Comitato Marketing del BIVB (Bureau Interprofessionnel des Vins de Bourgogne) ha identificato i principali temi che concorrono all’impronta di carbonio del settore: imballaggio (30% del totale), merci (13%), mobilità (26%), azienda vinicola (5%), viticoltura (11%), rifiuti e altri. Ciascuno di questi temi è stato suddiviso in obiettivi da perseguire (41 in totale): per il packaging, ad esempio, si prevede di alleggerire le bottiglie, di standardizzare la gamma delle bottiglie e di usare eco-design per le bottiglie. Ogni strumento viene fornito con una stima della riduzione: per esempio, alleggerire le bottiglie in tutta la regione della Borgogna potrebbe far risparmiare fino a 19.000 tonnellate di CO2 equivalente all’anno, ovvero più di 10.000 voli di andata e ritorno da Parigi a New York.
Ogni obiettivo è ulteriormente suddiviso in azioni pratiche, di cui il piano ne contiene 103: “si tratta di raccomandazioni per gli operatori del settore, alcune delle quali possono essere attuate immediatamente - ha spiegato Jean-Philippe Gervais, capo della divisione tecnica della BIVB (Bureau Interprofessionnel des Vins de Bourgogne) - un esempio è creare una gamma di bottiglie standard che possano essere riutilizzate”.
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