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BRUNELLO DI MONTALCINO POGGIO DI SOTTO, MALVASIA DELLE LIPARI FLORIO, TANCREDI DONNAFUGATA. LA CANTINA PIÙ “IN”? CASTELLO DEL TERRICCIO. NON PIU’ “OSCAR”, MA I “MIGLIORI” DELL’ENOLOGIA PER I SOMMELIER DI FRANCO RICCI. PREMIO SPECIALE A SAN PATRIGNANO

Italia
Gian Annibale Rossi di Medelana

Non più “Oscar”, ma comunque sempre “Premio Internazionale del Vino”. Fatto è che i “Sommelier” di Franco Ricci, presidente Ais di Roma e patron di Bibenda, hanno dato oggi a Roma i riconoscimenti ai “migliori” protagonisti dell’enologia italiana, o almeno quelli che “Ricci & Co.” ritengono tali.
Chi sono? In neretto, i vincitori (le altre sono rimaste nomination):
Miglior vino bianco
Verdicchio dei Castelli di Jesi Mirum Riserva 2004 Fattoria La Monacesca
Giovin Re 2005 Michele Satta
Collio Pinot Bianco 2005 Picech
È uno dei grandi bianchi friulani, prodotto in tremila esemplari. È di buona struttura, splendente come il sole, profuma di fiori e di miele ed è morbido e avvolgente, da esaltare con le preparazioni a base di funghi porcini. È una creatura di Roberto Picech, che oggi conduce l’azienda di famiglia nata quasi cento anni fa; i suoi vini parlano un linguaggio chiaro e aggraziato, che punta dritto al cuore.
Miglior vino rosso
Barbaresco Santo Stefano Riserva 2001 Castello di Neive
Faro Palari 2004 - Palari
Brunello di Montalcino 2001 Fattoria Poggio di Sotto
Dal millesimo 1991, annata d’esordio con cui Piero Palmucci si è realmente misurato con il Sangiovese Grosso una volta tornato dal Nord Europa, la Poggio di Sotto ha perfettamente interpretato il territorio di Montalcino, proponendo solo Brunello ultra tradizionale, coccolato esclusivamente in botti grandi. Frutta rossa matura, zenzero e liquirizia compongono il solleticante bagaglio olfattivo, al palato scorre come seta. Incantevole con le pernici tartufate.
Miglior vino dolce
Erbaluce Caluso Passito Sulé 2001 Orsolani
Cof Picolit 2004 Rodaro
Malvasia delle Lipari Passito 2005 Florio
Florio ha scritto la storia del Marsala, un vino che l’azienda ha fatto proprio divenendone l’emblema stesso. Raggiunti risultati d’eccellenza, le stesse premurose cure sono state rivolte ai vini dolci da uve Zibibbo e Malvasia. Quest’ultima è esplosiva nei profumi di frutta candita, zagara ed erbe aromatiche, dolce ed equilibrata al palato. Ottenuta da uve appassite, matura in barrique e sembra disegnata per accompagnare i grandi formaggi erborinati.
Migliori “bollicine”
Franciacorta Brut Valentino 1994
Maiolini Franciacorta Satèn 2002 Enrico Gatti
Trento Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 1997
Un’azienda da quasi 5 milioni di bottiglie l’anno che porta oltreconfine una consistente fetta della sua produzione; nata oltre cento anni or sono, infila il quarto successo con un’etichetta che tiene altissima la bandiera delle bollicine italiane nel mondo. È il frutto dell’impianto di viti di Chardonnay in Trentino voluto proprio da Giulio Ferrari a inizio ’900, dopo la sua esperienza in Francia. Profuma di lavanda e fiori d’arancio, melone e bergamotto; il sorso è una fresca carezza che ci diletta per lunghi minuti. È una bottiglia preziosa, da stappare nelle occasioni da ricordare.
Miglior vino straniero
Alsace Riesling Clos S.te Hune 2001 Trimbach
Champagne Grand Cru 1989 André Beaufort
Château Haut Brion 2003 Château Haut Brion
Basta il nome a far correre i brividi lungo la schiena di amatori e appassionati del buon vino. Il castello è stato eretto nel 1525 dai De Pontac, cinto da mura bianche che hanno ospitato grandi personaggi. Il vino che ne esce è profondo e virile, ricorda la prugna, i frutti di bosco, la mineralità del territorio su cui nasce. Al gusto, eleganza sopraffina; freschezza e tannini vivi non ostacolano l’armonia complessiva, che potrà solo accrescersi con il tempo. Accompagna bene piatti a base di selvaggina da piuma.
Miglior produttore
Marilina Allegrini - Allegrini
Paolo Nodari - Castello delle Regine
Castello del Terriccio - Gian Annibale Rossi di Medelana
La Tenuta è sconfinata, 1.800 ettari nella zona al limite della Maremma Toscana, a poca distanza dalle prime colline di Bolgheri. Gian Annibale Rossi di Medelana è titolare dell’azienda dal 1975, e ci si dedica a tempo pieno da un decennio più tardi, quando ha lasciato il mondo dei grandi concorsi equestri internazionali. 53 ettari vitati e 60 di oliveto circondati da 800 di bosco, un allevamento ippico che conta un centinaio di esemplari , questi i numeri di un’azienda che dà vita al Lupicaia, Cabernet Sauvignon e Merlot ricco di suggestioni di agrumi, spezie e balsamicità, dal sapore ricco, quasi concreto, di mirabile eleganza.
Miglior ristorante
Ristorante Da Caino - Manciano (Grosseto)
Ristorante Le Calandre - Rubano (Padova)
Ristorante Combal Zero (Rivoli) - Torino
Alle porte di Torino, di fronte al Castello di Rivoli, sede del Museo d’Arte Contemporanea, in un contesto impareggiabile, Davide Scabin seduce e affascina con la sua cucina avanguardista fatta di ingegno, tecnicismo e sperimentazione, che non manca di stupire persino sui piatti tipici della tradizione piemontese.
Miglior giornalista-scrittore
Roberto Cipresso - Il Romanzo del Vino
Attilio Scienza - Atlante dei Vini Passiti Italiani
Luigi Cremona - Spirito di Vino
Giornalista affermato del mondo enogastronomico, ha trovato una dimensione professionale di grande soddisfazione assumendo la direzione della testata Spirito di Vino, per la quale mette a disposizione la notevole conoscenza maturata con esperienze dirette in tutti i campi del settore.
Miglior rapporto qualità-prezzo
Paterno 2004 - Trappolini, Castiglione in Teverina (Viterbo)
Prosecco di Valdobbiadene Colfondo Valdoca 2005 - Cantina Produttori Valdobbiadene (Treviso)
Contessa Entellina Tancredi 2004 - Donnafugata, Marsala (Trapani)
La famiglia Rallo è abituata a sentir parlare soprattutto del suo Ben Ryé, l’ormai mitico Passito di Pantelleria capofila di una gamma da capogiro. Qui parliamo di un rosso che è magnifica espressione di un territorio ricco e solare; costo contenuto e grandi numeri - 90.000 le bottiglie prodotte annualmente - consentono di farlo conoscere al grande pubblico che apprezza le seducenti declinazioni fragranti di more, mirtilli e spezie dolci, e la lunga insistenza gustativa di Nero d’Avola e Cabernet passati in botti piccole. Con piatti di cacciagione sarà celebrato il matrimonio d’amore.
Miglior sommelier nel ristorante
Leonardo Callipo - Accademia del Vino dell’Hotel Altafiumara, Villa San Giovanni (Reggio Calabria)
Hiromi Nakaiana - La Trota, Rivodutri (Rieti)
Mariantonietta Caraccio - Le Cirque, New York
Mariantonietta è figlia d’arte. Diplomata Sommelier presso l’Associazione Italiana Sommelier di Roma ha esercitato da subito la professione nel famosissimo ristorante di famiglia “Agata e Romeo”, situato nei pressi di Santa Maria Maggiore, nel centro storico di Roma. Per crescere ha potuto contare su una risorsa di più di 1.500 bottiglie per la carta dei vini e sull’eccellente capacità culinaria di Agata per mettersi in gioco con gli abbinamenti; oltre ad assimilare l’arte del servizio e della dedizione all’ospite di Romeo. Da un anno ha spiccato il volo ed è sbarcata a New York: in bocca al lupo.
Il premio speciale della Giuria, consegnato da Terenzio Medri, presidente Ais e di Worldwide Sommelier Association, è andato ad Andrea Muccioli della Comunità di San Patrignano per “il grande impegno per la rivalutazione della vita altrui. Un progetto di elevata capacità manageriale che sottolinea amore, altruismo, generosità illimitata”.
La premiazione delle 11 categorie (non ci sono più le categorie “rosati”, “enoteche” e “enologo”come negli anni passati) è avvenuta oggi nel Grand Hotel Parco dei Principi, a Villa Borghese, nel cuore di una Roma, sempre più incontrastata capitale mondiale della cultura del vino.
Molte le star dello spettacolo e dell’intrattenimento - che si potranno poi rivedere in tv, su Rai Uno, il 16 giugno (ore 23,30) - che hanno partecipato all’evento: da Albano Carrisi (anche ottimo produttore in Puglia, a Cellino San Marco) alla conduttrice tv Antonella Clerici, dallo chef Gianfranco Vissani ai comici di Colorado Cafè, dalle “donne dello spettacolo” Pamela Prati, Antonella Elia, Ela Weber agli show man Andy Luotto (oggi anche cuoco di ottimo livello), Sergio Vastano, Riccardo Rossi, al giornalista e responsabile del Tg 5 “Gusto” Gioacchino Monsignore.

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