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Brunello di Montalcino Riserva di Biondi Santi Tenuta Greppo, Barolo Riserva Monfortino di Giacomo Conterno ed il Masseto al top: ecco, in anteprima a WineNews, i vini della nuova classificazione dei “Grand Cru d’Italia 2016” di Gelardini & Romani

Italia
I primi tre vini della nuova classificazione dei “Grand Cru d’Italia 2016” di Gelardini & Romani Wine Auction

Il Brunello di Montalcino Riserva di Biondi Santi Tenuta Greppo, il Barolo Riserva Monfortino di Giacomo Conterno ed il Masseto: ecco, in anteprima a WineNews, i vini al top, quelli di prima fascia (con prezzi medi oltre 300 euro) della nuova classificazione dei “Grand Cru d’Italia 2016” (di scena questa sera a Roma), le 30 etichette italiane più ricercate ed apprezzate da collezionisti e investitori di tutto il mondo, classificate in base ai maggiori livelli di prezzo ed alla minore percentuale di lotti invenduti, redatta da Gelardini & Romani Wine Auction (http://grwineauction.com), la prima casa d’aste italiana specializzata in vino, e unica tricolore con sede ad Hong Kong dove, dal 2011 è leader per la vendita di vini italiani d’annata nelle aste.
In seconda fascia (tra i 200 ed i 300 euro),
troviamo gli Amarone di Romano Dal Forno e di Quintarelli, il Barbaresco Etichetta Rossa ed il Barolo Riserva le Rocche del Falletto di Bruno Giacosa, il Brunello di Montalcino “Case Basse” di Gianfranco Soldera ed il Redigaffi di Tua Rita.
Terza fascia (tra i 150 ed i 200 euro), invece, per il Sassicaia di Tenuta San Guido, il Montepulciano d’Abruzzo di Valentini, il Fiorano Rosso di Tenuta di Fiorano Boncopagni Ludovisi, lo Sperss di Gaja ed il Barolo Riserva Granbussia di Aldo Conterno. Tra i 100 ed i 150 euro (quarta fascia) ci sono il Messorio de Le Macchiole, il Barolo Cannubi Boschis di Sandrone, il Solaia di Antinori, l’Ornellaia, il Barolo Cascina Francia di Giacomo Conterno ed il Barbaresco di Gaja. Chiude la classifica, in quinta fascia (tra i 50 ed i 100 euro a bottiglia, in media), L’Apparita di Castello di Ama, il Barolo (Brunate e San Lorenzo) di Giuseppe Rinaldi, Le Pergole Torte di Montevertine, il Chianti Riserva Il Poggio di Castello di Monsanto, il Flaccianello di Fontodi, il Brunello di Montalcino Riserva Castelgiocondo di Frescobaldi, il Tignanello di Antinori, l’Aglianico Terra di Lavoro di Galardi, il Paleo de Le Macchiole e l’Oreno di Tenuta Sette Ponti.
Una classificazione, quella di Gelardini & Romani, che riflette in qualche modo anche l’andamento delle aste soprattutto ad Oriente, dove il “mercato dei vini pregiati è in forte espansione grazie ad un crescente interesse, che aumenta di pari passo con lo sviluppo delle classi alte in Cina e nelle sue economie satellite, Hong Kong, Taiwan, Singapore, Indonesia, Vietnam, Corea, dove oggi si concentra una buona parte della ricchezza mondiale”, spiega Flaviano Gelardini, che aggiunge: “rispetto ai grandi vini, fine wines, la principale differenza fra il mercato Occidentale e quello dell’Estremo Oriente risiede nella quantità e frequenza del consumo, nettamente superiore ad Est, mentre in Occidente è maggiore la propensione all’investimento. Ma se il mercato dei fine wines ed i relativi prezzi crescono è solo grazie a quella parte di pubblico che i grandi vini li beve, quotidianamente”.

Una testimonianza diretta importante, quella della casa d’aste, che, spiega Raimondo Romani, “è come fosse un negozio con la vetrina a Hong Kong ed il magazzino in Italia. Grazie all’innovativo processo di vendita che abbiamo sviluppato siamo in grado di offrire ai collezionisti che si affidano a noi per la vendita quei risultati economici che oggi solo l’Asia può offrire con la comodità e l’affidabilità di interfacciarsi con un interlocutore italiano attraverso procedure chiare e trasparenti, senza alcun onere di logistica per i venditori”.
La nuova classificazione dei Grand Cru d’Italia di Gelardini & Romani è stata svelata questa sera, a Roma, in un’asta di scena al Ristorante“SparTito” dell’Auditorium Parco il cui ricavato sarà devoluto per l’acquisto di un pulmino per il trasporto degli alunni dell’Istituto Omnicomprensivo di Amatrice, con vini in asta offerti da molte delle cantine “Grand Cru”.

Focus - La classificazione dei “Grand Cru d’Italia 2016” di Gelardini & Romani
Prima fascia (oltre i 300 euro)
Brunello di Montalcino Riserva di Biondi Santi Tenuta Greppo
Barolo Riserva Monfortino di Giacomo Conterno

Masseto

Seconda fascia (200-300 euro)
Amarone della Valpolicella di Romano Dal Forno
Amarone della Valpolicellae di Quintarelli
Barbaresco Etichetta Rossa di Bruno Giacosa
Barolo Riserva le Rocche del Falletto di Bruno Giacosa
Brunello di Montalcino “Case Basse” di Gianfranco Soldera
Redigaffi di Tua Rita

Terza fascia (tra i 150 ed i 200 euro)
Sassicaia di Tenuta San Guido
Montepulciano d’Abruzzo di Valentini
Fiorano Rosso di Tenuta di Fiorano Boncopagni Ludovisi
Sperss di Gaja
Barolo Riserva Granbussia di Aldo Conterno

Quarta fascia (tra i 100 ed i 150 euro)
Messorio de Le Macchiole
Barolo Cannubi Boschis di Sandrone
Solaia di Antinori
Ornellaia di Tenuta dell’Ornellaia
Barolo Cascina Francia di Giacomo Conterno
Barbaresco di Gaja

Quinta fascia (tra i 50 ed i 100)
L’Apparita di Castello di Ama
Barolo (Brunate e San Lorenzo) di Giuseppe Rinaldi
Le Pergole Torte di Montevertine
Chianti Riserva Il Poggio di Castello di Monsanto
Flaccianello di Fontodi
Brunello di Montalcino Riserva Castelgiocondo di Frescobaldi
Tignanello di Antinori
Aglianico Terra di Lavoro di Galardi
Paleo de Le Macchiole
Oreno di Tenuta Sette Ponti

Focus - Il commento di Gelardini & Romani Wine Auction alla classificazione dei “Grand Cru d’Italia 2016”
“Tra i vini top, la migliore performance è stata registrata dal Masseto, che ha avuto una rivalutazione media dei prezzi di aggiudicazione del 5%, mentre il Monfortino, che nel periodo precedente (dal 2013 al 2015) aveva fatto segnare una rivalutazione media del + 7% è cresciuto di un ulteriore 2% nell’ultimo anno. Nell’ultimo anno ha invece perso qualcosa (-4,5%) il Brunello Riserva Biondi Santi.
Nella seconda fascia (fra 200 e 300 euro) c’è si segnala il rientro in Classificazione del Redigaffi, Merlot in purezza di Tua Rita, vino che per mancanza di aggiudicazioni era stato sospeso nell’edizione 2015 della Classificazione. Continua poi il trend positivo (+5% nell’ultimo anno) del Barbaresco Riserva di Bruno Giacosa che tra il 2013 ed il 2015 aveva già fatto registrare una rivalutazione media dei prezzi di aggiudicazione +31%, risultato che lo aveva portato a scalare dalla terza fascia alla seconda.
Scalano alla terza (fra 150 e 200 euro) dalla quarta fascia (fra 100 e 150 euro), sia il Fiorano Rosso Boncompagni Ludovisi - che con una rivalutazione media dei prezzi di aggiudicazione del +30% fa segnare la migliore performance assoluta fra i Grand Cru Classificati nell’ultimo anno - sia il Barolo Riserva Granbussia di Aldo Conterno - che ha fatto registrare una rivalutazione media del +5% nell’ultimo anno. Subisce invece una battuta d’arresto la corsa del Montepulciano d’Abruzzo Valentini che fa registrare una diminuzione dei prezzi medi di aggiudicazione, nel solo ultimo anno, del -16%.
Complessivamente stabile la quarta fascia, dove continua il trend positivo (+15% dal 2013 al 2015) fatto registrare dal Barolo Cannubi Boschis di Sandrone i cui prezzi di aggiudicazione si sono rivalutai nell’ultimo anno dell’8%; mentre il Messorio, Merlot in purezza delle Macchiole, perdendo un 2,5% sui prezzi medi di aggiudicazione del 2015 è retrocesso dalla terza alla quarta fascia.
In quinta fascia (fra 50 e 100 euro) rientra per un soffio (+1%) L’Apparita, Merlot in purezza del Castello di Ama, che subentra al posto dell’Amarone Allegrini ed al Barbaresco Riserva dei Produttori del Barbaresco, che le aggiudicazioni dell’ultimo anno hanno collocato al di fuori della Classificazione 2016. Da segnalare fra le migliori performance della il +14%, sui prezzi medi di aggiudicazione, fatto registrare nell’ultimo anno da Le Pergole Torte di Montevertine ed il +12% del Barolo di Giuseppe Rinaldi.

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