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BRUXELLES: NO ALLA LIBERALIZZAZIONE DEI VIGNETI. COSI’ LE ORGANIZZAZIONI DOC DI ITALIA, FRANCIA, PORTOGALLO E SPAGNA

Le quattro principali organizzazioni europee dei vini a denominazione di origine, l’italiana Federdoc, la portoghese Andovi, la francese Cnaoc e la spagnola Conferencia dicono no alla liberalizzazione delle piantagioni di vigneti.

I responsabili delle quattro organizzazioni - per la Federdoc, il direttore Pasquale De Meo - oggi a Bruxelles hanno presentato uno studio, consegnato anche al gabinetto della Commissaria Ue all’Agricoltura Mariann Fischer Boel, in cui si denunciano i “pericoli” della proposta della Commissione.

“Lo studio - hanno rilevato - dimostra molto chiaramente che i nostri timori sono fondati: la liberalizzazione dei diritti di impianto non può che provocare una destabilizzazione del nostro settore che è l’atout maggiore della viticoltura europea sul mercato mondiale sempre più competitivo”.

Le organizzazioni delle produzioni di vino doc chiedono ai Ministri Ue, che affronteranno l’argomento della riforma del vino nel prossimo Consiglio, “di difendere con vigore” le produzioni più prestigiose.

“La rincorsa indiscriminata verso la liberalizzazione - ha affermato De Meo - mette in serie difficoltà tutti i produttori con un deprezzamento di tutti quei vigneti di valore”.

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