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BRUXELLES - VERONAFIERE RIVENDICA UN RUOLO PIU’ ATTIVO IN EUROPA IN CAMPO AGROALIMENTARE E ENOLOGICO

Luigi Castelletti, presidente di Veronafiere, ha rivendicato a Bruxelles il ruolo di rappresentare in Europa una parte sensibile dell’agricoltura italiana di alta qualità: “con nove manifestazioni a carattere internazionale che riguardano l’agroalimentare, il prodotto e le tecnologie ha spiegato Castelletti - rivendichiamo, credo a buon diritto e a buon titolo, il ruolo di rappresentare una parte della filiera dell’agroindustriale italiana, del prodotto di qualità agricolo e industriale”.

A Bruxelles, Castelletti ha anche presentato il programma di Veronafiere annunciando anche i 40 anni, nel 2006, del Vinitaly, il salone internazionale dei vini e dei distillati. Il sottosegretario alle Politiche Agricole, Paolo Scarpa Bonazza, ha ricordato l’importanza del sistema fieristico per valorizzare il sistema agroalimentare italiano e per conquistare nuovi spazi di mercato e nuovi consumatori che possono così conoscere e apprezzare il prodotto italiano.

Il presidente di Veronafiere Luigi Castelletti e il direttore generale di Veronafiere Giovanni Mantovani hanno poi lanciato per la loro organizzazione una nuova sfida: “Portare - hanno detto - le nostre manifestazioni internazionali in uno scenario più ampio, quello mondiale e quello europeo”. Su quest’ultimo fronte, hanno aggiunto, “vogliamo essere interlocutori con le istituzioni comunitarie in quanto credo che il loro dovere sia, prima di dare le direttrici, di ascoltare quelle che sono le esigenze degli operatori importanti”.

Tra i problemi a cui è confrontato oggi l’agroalimentare ha aggiunto Mantovani c’é “la concorrenza del mercato cinese e più in generale i problemi di natura sanitaria che vanno affrontati attivando tutte le reti e i centri di controllo”.

Sul comparto dei vini - hanno aggiunto - “che l’andamento delle esportazioni del sistema vinicolo italiano, in particolare nell'ultimo anno, hanno segnato dati positivi: è in crescita il mercato americano, è in ripresa il mercato comunitario, il mercato anglosassone dà segnali positivi e anche quelli emergenti - in particolare Russia e Cina - al vino italiano stanno dando soddisfazioni”. In relazione poi agli accordi tra l’Unione Europea e altri partner mondiali Mantovani ha precisato “che certamente si vorrebbero sempre le regole migliori, però è preferibile avere un assetto stabile nel quale le aziende possono muovere le loro strategie di marketing piuttosto di una situazione non stabile. Questo significa - ha rilevato Mantovani - che nel mondo globale dove tutti ci muoviamo vinceranno sempre meno le regole e sempre più la capacità di fare azienda”. Insomma, “accordi come quelli degli Stati uniti vanno nella buona direzione”.

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