“C’è grande fiducia nel futuro enologico del Nord America, è un mercato in cui la cultura del vino si strafacendo sempre più strada”. A dichiararlo, a The Drinks Business, una delle protagoniste del settore Usa, Stephanie Gallo, che è vice presidente marketing di Gallo Family Vineyards, la più grande società del mondo del vino, ancora interamente a conduzione familiare, con 4.800 dipendenti in tutto il mondo. “Ma la strada è ancora lunga se si considerano il numero di chi, ad oggi, beve vino in Nord America - continua Stephanie - solo il 33% degli americani lo beve , e di quel 33 %, l’80% del volume consumato è rappresentato dall’8-11% della popolazione. Sono 4 i fattori chiave che guidano le vendite: al n.1 c’è il salto di qualità nella produzione enoica della California. Al n. 2, la pubblicità “del bere vino” in molte serie televisive di successo. Al. n 3, l’aumento esponenziale di ristoranti con la carta dei vini. Perfino Starbucks sta testando questo mercato. All’ultimo posto, invece, c’è l’aumento demografico. Più popolazione, più potenziali appassionati”. Secondo l’Istituto del vino californiano, infatti, nel 2012, il consumo pro capite di vino negli Stati Uniti è passato a 12,4 litri, dai 10,72 litri del 2011.
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